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21 Giugno 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ad aprile la produzione nelle costruzioni è calata del -2,2% m/m da +4,4% m/m di marzo. Su base tendenziale e corretta per i giorni di calendario, la crescita dell’output è balzata a +260,2% da +76,9% per via del confronto favorevole con aprile 2020 (mese di chiusura dei cantieri causa COVID).
La flessione di aprile, la prima dopo tre mesi consecutivi di robusta crescita, lascia comunque la produzione in rotta per un’espansione nel 2° trimestre dopo l’ampio rimbalzo già registrato a inizio anno.
Le costruzioni dovrebbero infatti continuare a contribuire positivamente alla crescita del valore aggiunto anche nei prossimi trimestri: le indagini Istat di maggio hanno infatti evidenziato un nuovo miglioramento del morale nel settore (a 153,9 da 148,5 precedente, ai massimi dall’ottobre del 2001) con progressi diffusi a tutti i comparti (costruzione di edifici, ingegneria civile e lavori specializzati).
In prospettiva, l’attività potrebbe essere ulteriormente stimolata dagli incentivi fiscali e dai programmi infrastrutturali previsti dal PNRR.

 

COMMENTI:

BCE – Il consiglio direttivo ha deliberato che sussistono ancora le condizioni che giustificano “l’estensione dell’esclusione temporanea di talune esposizioni della banca centrale dal coefficiente di leva finanziaria al fine di supportare la trasmissione della politica monetaria della BCE”.
L’eccezione si applica fino al 31 marzo 2022, mentre prima ne era prevista la scadenza il 27 giugno 2021.
Quindi, “le autorità nazionali competenti dell’area dell’euro che intendono esercitare la discrezionalità prevista dall’articolo 429 bis del regolamento sui requisiti patrimoniali in relazione agli enti meno significativi possono fare affidamento su tale parere emesso dalla BCE quale autorità monetaria dell’area dell’euro”, mentre la supervisione bancaria della BCE potrà autorizzare direttamente le istituzioni significative ad escludere certe esposizioni verso banche centrali dal calcolo del leverage ratio.
Le esposizioni in oggetto riguardano monete, banconote e depositi presso la banca centrale.
Il beneficio si applica all’incremento di tali esposizioni rispetto a fine 2019.
Secondo la BCE, la misura libera circa 70 miliardi di capitale Tier-1 nell’aggregato delle 39 banche significative direttamente supervisionate.

STATI UNITIBullard (St Louis Fed) apre la lista di interventi post-FOMC, identificando la sua posizione più hawkish rispetto alla mediana nelle proiezioni dei tassi.
Bullard ha detto che prevede un primo rialzo nella parte finale del 2022, alla luce di un’inflazione superiore alle sue aspettative di solo pochi mesi fa, mentre fino a quando la pandemia era un fattore dominante dello scenario non riteneva opportuno prevedere una svolta.
L’aggiornamento delle proiezioni mostra che sette partecipanti al FOMC su 18 prevedono uno o più rialzi nel 2022.
Bullard ha sottolineato che ora comunque il focus è sul tapering e, come ha detto Powell, le condizioni sono molto volatili e ci vorranno diverse riunioni per organizzare operativamente la riduzione degli acquisti. Secondo Bullard, la politica monetaria dovrà essere flessibile e al momento sembrerebbe opportuno limitare gli acquisti di MBS nella fase attuale di boom immobiliare, per evitare il bis degli anni 2000.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in ampio rialzo grazie all’esito del FOMC, arrivando a recuperare circa il 75% del calo subìto tra aprile e maggio.
I dati USA in uscita questa settimana dovrebbero supportare lo scenario di forte ripresa, tuttavia i PMI potrebbero di giugno mostrare una stabilizzazione piuttosto che un ulteriore aumento, il che potrebbe favorire un consolidamento del dollaro piuttosto che un’ulteriore salita.
La tendenza del biglietto verde dovrebbe restare comunque al rialzo grazie all’esito del FOMC, a meno di delusioni significative dai dati più importanti (mercato del lavoro in primis).

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,21 a 1,18 EUR/USD per effetto del FOMC.
I dati dell’area (PMI e IFO tedesco di giugno) sono attesi positivi, il che potrebbe consentire – a meno di sorprese molto positive dai dati USA – una pausa temporanea nella discesa dell’euro.
Tuttavia, la tendenza, dopo l’esito del FOMC, dovrebbe essere al ribasso, con primo livello di target ribassisti in area 1,17 EUR/USD.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in calo conto dollaro sull’esito del FOMC da 1,41 a 1,37 GBP/USD, mostrando una dinamica più contrastata contro euro nel range 0,85-0,86 EUR/GBP.
Questa settimana i riflettori torneranno anche sui temi domestici, in particolare con la riunione BoE di giovedì che, pur lasciando i parametri di policy invariati, potrebbe mostrare una spaccatura interna alla BoE sulla valutazione dei rischi verso l’alto per l’inflazione e il conseguente indirizzo di policy da adottare.
Alla luce del recente aumento dell’inflazione e dell’evoluzione del quadro sia domestico sia internazionale, è possibile che almeno un’esigua minoranza segnali l’opportunità di iniziare a valutare tempi e modi del processo di normalizzazione, il che favorirebbe la sterlina.

JPYLo yen è sceso contro dollaro sull’esito del FOMC ma ha chiuso la settimana in calo modesto da 109 a 110 USD/JPY in quanto il cambio segue molto più da vicino la dinamica dei differenziali di rendimento e quelli USA sono saliti inizialmente sul FOMC ma poi sonno ridiscesi.
Pertanto, contro euro, dato il calo dell’EUR/USD, lo yen ha chiuso la settimana al rialzo da 133 a 130 EUR/JPY.
La correlazione con i rendimenti potrebbe frenare ancora il calo dello yen nel breve, ma successivamente dovrebbe seguire una discesa, in linea con la risalita attesa dei rendimenti.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– La settimana sarà incentrata sulla tornata di indagini di fiducia di giugno (saranno diffusi l’IFO tedesco, l’INSEE francese, gli indici Istat in Italia, i PMI flash per l’Eurozona e la fiducia dei consumatori della Commissione Europea), che dovrebbero mostrare un ulteriore miglioramento generalizzato del morale di famiglie e imprese dopo quello già registrato a maggio.
I livelli delle indagini risultano coerenti con un’accelerazione della ripresa, soprattutto nei servizi, settore maggiormente colpito dalle misure restrittive.
La seconda lettura dei dati sul PIL spagnolo e olandese per il 1° trimestre dovrebbe confermare la stima preliminare.
– La presidente della BCE Lagarde interverrà nel pomeriggio alla Commissione per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento europeo, per l’usuale audizione periodica.

STATI UNITI
– I molti dati in uscita dovrebbero dare supporto alla previsione di ulteriore rafforzamento della crescita nel 2° trimestre.
Per giugno, i PMI manifatturiero e dei servizi sono previsti in ulteriore rialzo e la fiducia dei consumatori dovrebbe stabilizzarsi nella seconda lettura.
A maggio, la spesa personale dovrebbe essere in rialzo grazie al nuovo boom dei servizi, il reddito dovrebbe correggere ancora per via degli effetti dei trasferimenti fiscali, gli ordini di beni durevoli sono attesi in ripresa anche nei trasporti e le vendite di case nuove ed esistenti dovrebbero restare all’interno del recente intervallo di fluttuazione.
Il deflatore dei consumi e il deflatore core sono previsti in rialzo solido, ma più contenuto su base mensile rispetto ad aprile: gran parte della variazione dovrebbe essere ancora una volta da attribuire a fattori temporanei, collegati all’aggiustamento post– pandemia.
– Sono previsti discorsi di due esponenti della Fed, Bullard e Williams.