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21 Gennaio 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Nel 3° trimestre 2019, l’indice dei prezzi delle abitazioni ha registrato un incremento di 4,1% a/a e 1,4% t/t. La crescita dei prezzi immobiliari ha segnato i massimi in termini di incremento tendenziale fra 2016 e 2018, rallentando poi marginalmente da metà 2018. Tutti i paesi, inclusa l’Italia, mostrano variazioni positive. Fra i maggiori 6 paesi, la crescita più vigorosa è in Olanda (6,3%), Germania (4,9%) e Spagna (4,8%).

 

COMMENTI:

AREA EURO – L’Eurogruppo ha invitato il Portogallo a prendere misure per evitare i rischi di deviazione dal patto di stabilità e crescita prospettati dalla Commissione Europea.
Il Portogallo rispetta la regola del debito ed è vicino all’obiettivo di medio termine, sicché la sua posizione è più facile rispetto a quella dell’Italia, che ha una dinamica del debito ancora crescente e un avanzo primario insufficiente a compensare il divario tra costo del debito e crescita.
Riguardo alla riforma del trattato ESM, Centeno ha detto che non ci sono più questioni di sostanza, ma ci sono alcuni dettagli di natura legale da rifinire prima che parta il processo di ratifica da parte degli Stati membri.
Sull’unione bancaria, l’obiettivo è quello di conseguire progressi su tutto il pacchetto di proposte entro giugno, ma non sono stati fatti annunci rilevanti. Nessun progresso sostanziale è stato annunciato neppure con riferimento al finanziamento del BICC, indicato come priorità per le prossime settimane da Centeno.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in lieve rialzo, beneficiando ancora del sentiment positivo indotto dai buoni dati USA recenti. Ieri tuttavia i mercati statunitensi erano chiusi per festività, per cui il vero test per valutare la capacità di tenuta del biglietto verde si avrà a partire da oggi. In assenza di dati USA il dollaro si muoverà di riflesso alla reazione dell’euro ai dati tedeschi.

EUR – Simmetricamente, l’euro ha aperto la settimana in marginale calo, toccando un minimo a 1,1075 EUR/USD. Oggi lo ZEW tedesco è atteso in miglioramento. A meno di delusioni questo dovrebbe favorire un lieve rafforzamento della moneta unica, anche se la recente scarsa reattività ai dati dell’area rispetto a quella ai dati USA difficilmente consentirà al cambio di uscire del range della scorsa settimana (1,10-1,11 EUR/USD).

GBP – La sterlina ha aperto la settimana in marginale calo sia contro dollaro da 1,30 a 1,29 GBP/USD sia contro euro in area 0,85 EUR/GBP, su rinnovate incertezze per l’accordo commerciale post-Brexit con l’UE dopo le dichiarazioni di Javid nel fine settimana circa l’intenzione di non mantenere alcun allineamento alle norme UE. Questa mattina usciranno i dati sul mercato del lavoro attesi moderatamente positivi, ma non in grado, autonomamente, di favorire un significativo rafforzamento della sterlina. Più rilevanti potranno essere i PMI venerdì.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana stabile in area 110 USD/JPY contro dollaro e 122 EUR/JPY contro euro, salvo rafforzarsi questa notte fino in area 109 USD/JPY e 121 EUR/JPY rispettivamente sul calo delle borse asiatiche a causa delle le preoccupazioni per il virus che si sta diffondendo in Cina.
Al termine della riunione di questa notte la BoJ ha lasciato invariati i parametri di policy confermando di essere pronta a fornire nuovo stimolo se necessario. La BoJ ha rivisto leggermente al rialzo le previsioni di crescita per l’anno fiscale 2020 da 0,7% a 0,9% e marginalmente al ribasso quelle di inflazione da 1,0% a 0,9%, ribadendo che i rischi restano verso il basso.
Questo potrà favorire ulteriore indebolimento dello yen in presenza di dati USA positivi e/o di una risk aversion che resti bassa o si riduca ulteriormente.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – L’indice ZEW di fiducia dell’economia è atteso a 13,0 in gennaio, con un modesto aumento di 2,3 punti sul mese precedente.
Durante l’anno, l’indice era salito da -44,1 di agosto a 10,7 di dicembre, il valore più alto da febbraio 2018. I nuovi dati sull’attività economica sono, tuttavia, contrastanti.
Inoltre, l’escalation della tensione tra Stati Uniti e Iran avvenuta nelle ultime settimane, potrebbe limitarne l’ulteriore crescita.
L’indice DAX, che di solito è un buon previsore dell’indice ZEW, attualmente è stabile, dopo aver registrato un forte aumento tra agosto e novembre.
Anche l’indice della situazione corrente dovrebbe salire a -14,9 punti in gennaio, 5 punti in più rispetto al mese di dicembre ma solo 10,4 punti in più sul minimo di ottobre.