Seguci su twitter

Categorie

21 Febbraio 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
– Ieri in Eurozona la fiducia dei consumatori è salita per il quinto mese a febbraio, a -19 da un precedente -20,7, ai massimi dallo scoppio della guerra in Ucraina ma ancora su livelli inferiori alla media storica.
– A dicembre la produzione nelle costruzioni è calata di -2,5% m/m dopo il -0,1% m/m registrato nel mese precedente.
Dopo due trimestri di contrazione il settore è risultato stagnante a fine 2022; pensiamo che il comparto, tra i più esposti al rialzo dei tassi, possa tornare a flettere nel trimestre in corso.

GIAPPONE – Il PMI manifatturiero flash di febbraio ha registrato un calo a 47,4, da 48,9 di gennaio, con un significativo deterioramento degli indici di produzione (44,9), ordini (43,4) e ordini all’export (42,8).
Per l’occupazione, l’indagine segnala stabilità, a 50,9.
Invece, nei servizi la crescita accelera, con un miglioramento degli indici di attività, a 52,5, e di aspettative, a 58,3.
I dati sono in linea con una previsione di crescita modesta nel 1° trimestre, spinta dai consumi di servizi.

 

COMMENTI:

BCE – Anche secondo Rehn (Finlandia), come in precedenza Villeroy de Galhau, il picco dei tassi ufficiali BCE dovrebbe essere conseguito in estate, e non bisognerebbe avere fretta di parlare di tagli dei tassi, che dovranno restare restrittivi per un po’ di tempo.
Per Rehn, la crescita del PIL nel 2023 potrebbe essere di circa l’1%.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana poco mosso in assenza di spunti con mercati USA chiusi.
Il primo test si avrà oggi con i PMI attesi in leggera salita.
Se non deluderanno, il dollaro dovrebbe stabilizzarsi o rafforzarsi, al consolidarsi di attese che la Fed possa alzare di più i tassi nei prossimi mesi ed eventualmente posticipare l’inversione di rotta della politica monetaria.

EURL’euro di riflesso ha aperto anch’esso poco mosso ieri, prevalentemente in area 1,06 EUR/USD, indebolendosi leggermente questa mattina nonostante i PMI dell’area abbiano nel complesso confermato le attese di miglioramento, così come lo ZEW tedesco.
A minare la moneta unica sta probabilmente contribuendo il fatto che i PMI abbiano sorpreso verso l’alto per quanto riguarda il settore dei servizi ma abbiano mostrato maggior debolezza per il manifatturiero.
Nel complesso, comunque, i dati restano coerenti con l’ipotesi che la BCE abbia ampio spazio per alzare i tassi nei prossimi mesi, in linea con nuove dichiarazioni giunte ieri in questa direzione da parte di Rehn.
Tuttavia, in questa fase rileva di più il sentiero dei rialzi Fed: se effettivamente la Fed dovrà alzare di più, l’euro nel breve potrebbe mantenersi sulla difensiva (range 1,06-1,05 EUR/USD).

GBPLa sterlina si è invece rafforzata ampiamente questa mattina sia contro dollaro da 1,19 a 1,21 GBP/USD sia contro ero in area 0,88 EUR/GBP sui PMI domestici che hanno sorpreso positivamente mostrando un aumento molto superiore alle attese.
Come per l’euro, tuttavia, in questa fase rilevano di più i driver USA e se la Fed si troverà a dover alzare di più i tassi la sterlina ne risentirà.

JPYAnche lo yen ha aperto poco mosso ieri ma è già in calo oggi da 133 a 134 USD/JPY, e resterà sulla difensiva se i dati USA avvaloreranno l’ipotesi di più rialzi Fed.
Intanto dalla BoJ il vicegovernatore Amamiya ha dichiarato che la banca centrale ha gli strumenti per attuare un’exit strategy rispetto all’attuale assetto ultra-espansivo, spiegando che la difficoltà risiede invece nel capire quando saranno verificate le condizioni per avviare la strategia di uscita.
Lo yen appare più stabile contro euro in area 143 EUR/JPY per via della contestuale debolezza dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi le stime flash degli indici PMI di febbraio potrebbero offrire ulteriori conferme di un trend di recupero del morale delle imprese dai minimi toccati lo scorso autunno.
Stimiamo un rialzo dell’indice manifatturiero a 49,3 da un precedente 48,8; nei servizi prevediamo un incremento a 51,2 da un precedente 50,8.
L’indicatore composito dovrebbe quindi portarsi a 50,8 da 50,3 di gennaio.
La correlazione tra indagini e crescita del PIL si è ridotta dopo la pandemia, ma il recente miglioramento del morale suggerisce che i rischi al ribasso sullo scenario si sono ridimensionati.

GERMANIA – L’indice ZEW di febbraio dovrebbe beneficiare del rialzo del mercato azionario, nonché del calo del prezzo del gas.
Stimiamo una crescita dell’indice sulle aspettative da 16,9 a 29, al di sopra della media di lungo periodo.
L’indicatore sulla situazione corrente è visto migliorare in misura minore, a -53, dopo la salita a -58,6 registrata a gennaio.

STATI UNITI
 – Oggi verranno pubblicati i PMI flash di febbraio, che dovrebbero mantenersi in territorio recessivo sia per il manifatturiero (a 47,5 da 46,9) sia per i servizi (a 47,1 da 46,9).
A gennaio le indagini hanno dato segnali deboli, al contrario di quanto visto con i dati di attività: pertanto le indicazioni di febbraio e marzo saranno cruciali per valutare quale insieme informativo è più attendibile.
– Le vendite di case esistenti sono previste in rialzo a 4,07 mln a gennaio, da 4,02 mln di dicembre, come indicato dai contratti di compravendita in miglioramento a fine anno.
Un aumento delle vendite a inizio 2023 segnerebbe il primo rialzo dopo 11 contrazioni consecutive e potrebbe dare un’indicazione preliminare di possibile stabilizzazione dei trend negativi del mercato immobiliare residenziale.