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21 Aprile 2021 – nota economica giornaliera

COMMENTI:

ITALIA – Nell’audizione sul DEF, il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha detto di aspettarsi un calo del PIL dell’1,2% t/t nei primi tre mesi del 2021 (evidentemente, il Governo si aspetta poi un rimbalzo molto accentuato nei trimestri successivi, tale da consentire all’economia di centrare il 4,5% programmatico inserito nel DEF).
Viceversa, Eugenio Gaiotti, Capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, ha ribadito quanto contenuto nel Bollettino Economico diffuso venerdì dalla banca centrale, ovvero la previsione di un’attività economica circa stabile nel 1° trimestre.
La nostra attuale previsione è più vicina a quella di Via Nazionale che a quella governativa (-0,2% t/t). Intanto, è atteso in giornata il CdM sul decreto per le riaperture, che dovrebbe ricalcare la road-map delineata venerdì da Draghi (ripristino delle “zone gialle” con “pass verde” per gli spostamenti tra regioni di colore diverso, riapertura di bar e ristoranti e spettacoli all’aperto e rientro in classe degli studenti delle superiori ma solo al 60%), anche se permane disaccordo sull’orario del coprifuoco, che le regioni vorrebbero far slittare alle 23; il decreto dovrebbe essere in vigore da lunedì sino al 31 luglio.

AREA EUROL’indagine trimestrale BCE sulle condizioni del credito evidenzia una modesta restrizione delle condizioni applicate sul credito alle imprese e sul credito al consumo, ma un lieve allentamento delle condizioni sui mutui casa.
La restrizione agisce prevalentemente sulle garanzie richieste e sui margini applicati ai debitori con peggiore merito di credito.
In Spagna e Francia, più banche segnalano maggiore selettività nell’accogliere le domande di finanziamento.
La domanda di credito è riportata come più debole in tutte le componenti.
Per quanto concerne la domanda di credito delle imprese, le banche segnalano che l’unico fattore di spinta è costituito dalla ristrutturazione di debito pregresso.

UNIONE EUROPEA-Covid19 – L’EMA ha dato via libera alla somministrazione del vaccino Janssen/J&J.
Tuttavia, diversi paesi potrebbero decidere di limitarne l’uso oltre determinate soglie di età (60 anni in Italia, 55 anni in Francia).
I problemi dei vaccini con vettore virale stanno spingendo verso un maggior utilizzo dei vaccini a mRNA, malgrado la maggiore complessità logistica che comportano.
L’UE ha annunciato di essersi assicurata altre 100 milioni di dosi del Pfizer/Biontech, che porta il totale per il 2021 a 600 milioni, 250 milioni delle quali saranno consegnate nel trimestre corrente.
Nei principali paesi UE, il ritmo delle vaccinazioni è ormai ai livelli che il Regno Unito ha tenuto in febbraio e marzo, ma il lento avvio implica che a fine giugno soltanto il 20% della popolazione oltre i 15 anni di età avrà completato il ciclo vaccinale.
Tuttavia, assegnando la priorità alle coorti più anziane di popolazione sarà ugualmente possibile ridurre drasticamente il ricorso alle strutture ospedaliere e la mortalità in caso di ripresa dei contagi

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è parzialmente ripreso durante la giornata di ieri dopo aver aperto in ulteriore calo e alla fine ha chiuso al rialzo, aprendo al rialzo anche oggi, favorito da un nuovo aumento della risk aversion che ha visto scendere le borse USA dopo l’incremento dei contagi registrato negli ultimi giorni a livello globale.
In questo caso ha prevalso il ruolo di safe haven del dollaro, ma il driver principale al di là del breve rimangono i rendimenti, a meno di un nuovo peggioramento del quadro pandemico.

EURL’euro di conseguenza ha visto erosi i guadagni del mattino da 1,2021 a 1,2079 EUR/USD, chiudendo invariato ieri sui livelli di apertura e aprendo oggi in calo, seppur lieve.
La quasi totale dipendenza dell’euro dai driver di dollaro è accentuata in questi giorni dall’attesa per l’esito della riunione BCE di domani.
Tuttavia, rimane come caratteristica di fondo a indicare che il confronto diretto di performance economica tra area euro e Stati Uniti è il tema centrale per il cambio EUR/USD.
Quando dunque i differenziali di rendimento torneranno ad allargarsi significativamente a favore degli USA, l’euro dovrebbe arretrare nuovamente.

GBPLa sterlina ha chiuso in calo ieri sia contro dollaro da 1,40 a 1,39 GBP/USD sia contro euro in area 0,86 EUR/GBP, ed apre in calo anche oggi, penalizzata dal recupero del dollaro e dall’aumento della risk aversion.
Oltre all’evoluzione del quadro pandemico a livello globale e ai driver di dollaro, nei prossimi giorni l’attenzione sarà anche sui dati domestici (PMI e vendite al dettaglio: venerdì).
Intanto, se i mercati dovessero mantenersi in modalità risk-off, la valuta britannica dovrebbe restare sulla difensiva.

JPYSull’aumento della risk aversion lo yen ha recuperato i cali del mattino ieri, chiudendo marginalmente al rialzo sia contro dollaro in area 108 USD/JPY sia contro euro in area 130 EUR/JPY.
Oggi apre in leggero rialzo sia contro dollaro in area 107 USD/JPY sia contro euro in area 129 EUR/JPY.
A meno di un nuovo peggioramento del quadro pandemico a livello globale, presto a fare da driver torneranno a essere i rendimenti USA.
Lo scenario centrale resta di indebolimento dello yen sull’attesa salita dei rendimenti USA.