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20 Settembre 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Poco fa, il PPI di agosto è cresciuto ben sopra le stime di consenso, di ben 7,9% m/m e 45,8% a/a.
Sia su base congiunturale che tendenziale si tratta di un nuovo record storico, trainato ancora una volta dall’energia (139% a/a e 20,4% m/m, con il gas naturale in crescita di 209,4% a/a).
In accelerazione anche i beni intermedi (17,5% a/a e 0,1% m/m), soprattutto metalli e precursori chimici.

AREA EURO – Ieri la produzione nelle costruzioni è tornata a crescere a luglio dopo quattro cali consecutivi (0,3% m/m da un precedente -1,2%).
Il parziale recupero è spiegato dalla componente edilizia mentre cala ancora l’output nell’ingegneria civile.

GIAPPONE – Il CPI ad agosto ha registrato una variazione di 3% a/a.
L’indice al netto degli alimentari freschi (core) è in rialzo di 2,8% a/a, da 2,4% a/a di luglio, sulla scia di rincari di energia, tariffe telefoniche, e alimentari (ex-alimentari freschi) e beni durevoli, oltre che del deprezzamento dello yen.
Il trend verso l’alto dell’inflazione dovrebbe proseguire, con il CPI core previsto oltre 3% a/a in autunno e nei primi mesi del 2023.
Successivamente l’inflazione dovrebbe tornare verso il 2%, permettendo alla BoJ di mantenere intatta la propria stance espansiva anche l’anno prossimo.

 

COMMENTI:

GERMANIA – La Bundesbank prevede una modesta contrazione del PIL tedesco nel trimestre corrente, seguita da cali più marcati nei trimestri autunnale e invernale, anche in assenza di razionamento del gas.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana all’insegna di una sostanziale stabilità, sostenuto da rendimenti in salita su attese di annuncio di un sentiero di rialzi Fed ancora più robusto al FOMC di domani, ma in parte condizionato da volumi più sottili con mercati chiusi ieri nel Regno Unito e in Giappone.
Se la Fed dovesse rivedere al rialzo il sentiero atteso dei tassi, al punto da portarlo al di sopra di quanto scontato dal mercato, il dollaro si rafforzerebbe ulteriormente.

EUR – Anche l’euro apre la settimana pressoché stabile tra 0,99 EUR/USD e la parità in attesa di spunti chiave dal FOMC.
I rischi restano verso il basso, sia a fronte del sentiero atteso di rialzi Fed sia per via del deterioramento del quadro di crescita nell’area euro (attesi negativi i PMI venerdì).

GBP – Pressoché stabile anche la sterlina in apertura di settimana tra 1,13 e 1,14 GBP/USD contro dollaro e in area 0,87 EUR/GBP contro euro.
Cruciale sarà la riunione BoE giovedì: un rialzo di soli 50 pb manterrebbe la valuta britannica ancora sulla difensiva, mentre un aumento di 75 pb – che ora il mercato sconta con probabilità intorno al 70% – le fornirebbe parziale sostegno, sia attraverso la riduzione dei differenziali di rendimento sia tramite attese di un rientro potenzialmente più rapido dell’inflazione.

JPY – Apertura pressoché stabile anche per lo yen, che mostra comunque una leggera inclinazione ribassista contro dollaro tra 142 e 143 USD/JPY sull’ulteriore salita dei rendimenti a lunga USA che hanno superato i massimi di giugno.
I rischi sono vero il basso nel breve, in funzione dell’azione della Fed.
Analoga la tendenza, lievemente ribassista, contro euro, da 142 a 144 EUR/JPY: qui nel breve il downside potrebbe tuttavia essere temperato dalla contestuale debolezza dell’EUR/USD.

SEKLa corona svedese si è apprezzata questa mattina da 10,82 a 10,74 EUR/SEK sull’annuncio da parte della Riksbank di un rialzo dei tassi di 100 pb, a 1,75%, contro attese per un aumento inferiore, di 75 pb.
I due rialzi precedenti erano stati rispettivamente di 25 pb e di 50 pb.
La banca centrale ha giustificato l’intervento con il troppo ampio aumento dell’inflazione, che è salita fino a 9,8%.
La Riksbank ha di conseguenza rivisto al rialzo le previsioni di inflazione a 8,6-8,5% nel 2022- 23 dalle precedenti 7,6-7,1% precedenti ma ha rivisto al ribasso la previsione per il 2024 a 2,2% da 2,7%.
Ha infatti rivisto al rialzo il profilo atteso dei tassi ufficiali, a 0,7-2,5-2,5% nel 2022-23-24 in media annua dal precedente 0,6-1,9-2,0%.
La previsione di crescita per quest’anno è stata rivista al rialzo da 1,8% a 2,7%, ma complice sia il deterioramento dello scenario di inflazione sia il sentiero più ripido di rialzi dei tassi, ha rivisto invece al ribasso le previsioni di crescita per il prossimo biennio, prevedendo una contrazione l’anno prossimo pari a -0,7% (previsione precedente: +0,7%) e un recupero a 1,1% nel 2024 (rivisto al ribasso da 1,3%).
Il deterioramento dello scenario di crescita e inflazione incide negativamente sul cambio: subito dopo l’effetto sorpresa sull’annuncio, la corona svedese è infatti ridiscesa verso il livello di partenza.
La corona svedese è esposta a nuova debolezza nel breve, mentre dovrebbe iniziare a riprendersi più avanti nel corso dell’anno prossimo.
Il profilo atteso è 10,85-10,95-10,60-10,30 EUR/SEK a 1m-3m6m-12m.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Oggi i cantieri residenziali ad agosto sono previsti in calo a 1,438 mln da 1,446 mln di luglio, con un segnale di possibile rallentamento del ritmo di correzione in atto dal 2021.
Le licenze dovrebbero flettere a 1,615 mln da 1,685 mln dopo due mesi di quasi-stabilità.
La recessione del settore immobiliare residenziale è in uno stadio avanzato, ma non è ancora terminata.