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20 Novembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata al ribasso, in linea con il calo dei rendimenti sui dati di inflazione che hanno mostrato un calo superiore al previsto.
Dai dati dei prossimi giorni (in primis sussidi di disoccupazione e ordini di beni durevoli mercoledì, nonché PMI venerdì) si attendono indicazioni coerenti con uno scenario di seppur moderato indebolimento dell’economia USA.
A meno di sorprese positive pertanto il dollaro dovrebbe mantenersi sulla difensiva o comunque stabilizzarsi (su livelli inferiori a quelli pre-dato di inflazione).
Un po’ di volatilità potrebbe generarsi sui verbali del FOMC mercoledì, ma alla luce del dato di inflazione della scorsa settimana saranno più rilevanti le dichiarazioni Fed che verranno rilasciate prossimamente.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata al rialzo, recuperando ampiamente da 1,06 a 1,09 EURUSD sul calo post-inflazione del dollaro e anche oggi ha aperto proseguendo la salita in area 1,09 EUR/USD.
La rottura delle resistenze chiave in area 1,08 EUR/USD è un potenziale segnale rialzista: in caso di sfondamento in senso tecnico il cambio si riporterebbe infatti in area 1,10 EUR/USD.
Dai dati dell’area in uscita nei prossimi giorni (fiducia dei consumatori mercoledì e PMI giovedì, nonché IFO tedesco venerdi) si attendono marginali miglioramenti, ma sulla crescita dell’area i rischi sono verso il basso.
A meno di sorprese dai dati USA e/o di delusioni da quelli dell’area l’euro potrebbe quindi provare a consolidare o almeno a stabilizzarsi.
Da seguire anche i discorsi BCE in programma e, giovedì, i verbali dell’ultima riunione BCE.

GBPAnche la sterlina ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 1,22 a 1,24 GBP/USD, dopo essere passata per massimi in area 1,25 GBP/USD, rispetto ai quali è stata però frenata dai dati domestici, incluse le vendite al dettaglio venerdì che hanno mostrato una contrazione contro attese di modesto recupero.
La settimana scorsa infatti la sterlina si è indebolita contro euro, seppure solo leggermente da 0,86 a 0,87 EUR/GBP.
Dalla BoE venerdì Ramsden, che alle ultime due riunioni ha votato per tassi fermi, ha dichiarato di non escludere un altro rialzo dei tassi se dovesse emergere una maggior persistenza dell’inflazione.
Tra oggi e domani è in programma un intervento di Bailey, da seguire per eventuali delucidazioni sul sentiero di policy.
Nel complesso un altro rialzo dei tassi sembra meno probabile in base ai dati usciti finora, ma le indicazioni sul mercato del lavoro in particolare non sono ancora sufficientemente omogenee.
Dai PMI giovedì si attendono una stabilizzazione o un marginale aumento, comunque ancora al di sotto della soglia chiave di 50.
A meno di sorprese dai PMI la sterlina potrebbe pertanto tornare a indebolirsi leggermente o comunque stabilizzarsi, anche se il downside dovrebbe essere frenato dai dati USA, attesi non favorevoli.

JPYAnche lo yen ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 151 a 149 USD/JPY, in linea con il calo dei rendimenti a lunga USA, e ha aperto in ulteriore rafforzamento a 148 USD/JPY oggi.
A meno di sorprese positive dai dati statunitensi, lo yen potrebbe riuscire a consolidare o almeno a stabilizzarsi.
La valuta nipponica sta recuperando anche contro euro rispetto al quale aveva aggiornato i minimi la settimana scorsa da 161 a 164 EUR/JPY.