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20 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Il dato finale dell’inflazione nel mese di aprile mostra una crescita da 1,3% a 1,6% a/a, in linea con la stima preliminare.
L’indice core BCE al netto di alimentari freschi ed energia è sceso a +0,8% a/a da +1,0% a/a precedente.
La variazione mensile è stata di 0,6% m/m; sempre sul mese si registra un moderato aumento degli alimentari freschi (+1,4% m/m).
Sulla variazione tendenziale, l’aumento della componente energetica (a +10,4% a/a da +4,3% a/a precedente) spiega gran parte dell’inflazione osservata (contributo: +0,96 pp).
La forte crescita dell’energia è legata anche ad effetti base favorevoli.
I dati per i beni industriali al netto dell’energia registrano una variazione tendenziale di 0,4% a/a (contributo: +0,12 pp), contro l’1,5% di gennaio e lo 0,3% di un anno fa.
In prospettiva, l’inflazione core dovrebbe accelerare a partire da agosto, per poi raggiungere il picco nel quarto trimestre.
L’indice generale seguirà la stessa dinamica ma con picchi più elevati per via del contributo positivo dell’energia; se per adesso, quindi, l’aumento dei prezzi è guidato principalmente da problemi dal lato dell’offerta, a partire dai mesi estivi l’accelerazione sarà trainata dal consolidamento della domanda.
Ci aspettiamo poi una nuova discesa, all’inizio del 2022, legata alle distorsioni osservate nei mesi scorsi, e quindi una nuova salita in scia alla ripresa economica.
Qualche sorpresa al rialzo sui beni manufatti non è da escludere: l’indagine della Commissione Europea ha rilevato una maggiore propensione all’aumento dei prezzi anche fra i produttori, e il rincaro dei trasporti potrebbe essere parzialmente traslato ai consumatori con la ripresa della domanda.
Nel complesso, l’indagine di aprile evidenzia una pressione al rialzo generalizzata, che coinvolge anche il comparto dei servizi.
Lo spaccato per Paesi mostra un’accelerazione dell’inflazione armonizzata nelle quattro maggiori economie dell’area, particolarmente marcata in Spagna dove l’inflazione è passata dal -0,1% a/a di febbraio al +2,0% a/a di aprile.
Secondo le nostre previsioni, l’inflazione chiuderà il 2021 con una crescita di +1,8%, dopo lo 0,3% dell’anno passato.
Tuttavia, riteniamo che l’effetto sarà transitorio: l’inflazione è destinata a rallentare nel 2022 (1,3%), per poi raggiungere l’1,4% nel 2023.

GIAPPONE – Gli ordinativi privati di macchinari (al netto delle componenti volatili) a marzo aumentano di 3,7% m/m, con una variazione di -5,3% t/t rispetto a fine 2020.
Le previsioni per il periodo aprile-giugno sono di rialzo di 2,5% t/t per questo aggregato e di 7% t/t nel manifatturiero.
L’economia giapponese dovrebbe essere circa stagnante nel 2° trimestre, a causa della ripresa dei contagi e dello stato di emergenza esteso fino almeno a fine maggio, ma dovrebbe riaccelerare in estate, restando comunque soggetto ai rischi di nuove ondate pandemiche vista la lentezza della campagna vaccinale.

 

COMMENTI:

ITALIA – È atteso oggi in Consiglio dei Ministri il “Decreto Sostegni Bis” con misure per 35-40 miliardi a favore di imprese, professionisti, occupazione, liquidità, salute e servizi territoriali.
Una novità dell’ultim’ora sarebbe il rifinanziamento degli incentivi per la rottamazione e l’acquisto di veicoli poco inquinanti.
Per gli aiuti a fondo perduto sarebbe confermato il precedente schema ovvero il pagamento automatico di un bonifico pari a quello che le partite Iva hanno ricevuto con il primo decreto sostegni, cui si potrà aggiungere, su richiesta del contribuente e se spettante, una somma aggiuntiva per compensare le perdite in più dei primi tre mesi del 2021, e un ulteriore aiuto a fondo perduto calcolato non più sul fatturato ma sulla redditività.
Il decreto dovrebbe contenere anche un ulteriore taglio ai costi fissi delle imprese in perdita, e lo slittamento di diverse scadenze fiscali e contributive.
Il pacchetto “lavoro dovrebbe valere tra i 5 e i 6 miliardi, con l’introduzione di diversi strumenti finalizzati a ridurre l’impatto del termine del blocco dei licenziamenti previsto al 30 giugno (31 ottobre per le imprese più piccole): tra questi, incentivi a nuove assunzioni e decontribuzione per chi mantiene in azienda i lavoratori dopo la cassa integrazione, sgravi sui contratti di rioccupazione e nuove norme sui contratti di solidarietà, nuove forme di flessibilità verso la pensione.
Prevista anche un’estensione di altri 4 mesi del “reddito di emergenza”, aiuti ai comuni, sconti fiscali e garanzie rafforzate per l’acquisto della prima casa per gli under-36, nonché un rilancio delle moratorie sui prestiti e degli incentivi fiscali alla crescita patrimoniale delle imprese.
Intanto, ieri è diventato legge il primo “Decreto Sostegni(Dl 41/2021), approvato definitivamente dalla Camera con 375 sì, 45 astenuti e nessun contrario (rispetto al testo originario, entrato in vigore il 23 marzo, le modifiche più rilevanti riguardano l’estensione dei contributi a fondo perduto e la sospensione della prima rata Imu per le partite Iva e di Tosap, Cosap e canone Rai per le attività commerciali più penalizzate dalle chiusure).

BCE – La Financial Stability Review pubblicata ieri sottolinea che le vulnerabilità del sistema finanziario restano “elevate”, ma che sono distribuite in modo più disomogeneo, in relazione al diverso peso dei servizi.
I paesi più vulnerabili da questo punto di vista presentano esigenze più pressanti di continuare con il sostegno fiscale e, quindi, maggiori rischi di trovarsi intrappolati in un circolo vizioso che coinvolge Stato, banche e imprese non finanziarie.
La BCE rileva segnali di deterioramento della qualità del credito, in un contesto di maggior rischio di correzione per i mercati immobiliari e di deterioramento dei bilanci delle imprese non finanziarie di alcuni settori più esposti alla pandemia, nonché evidenza di aggiustamenti prociclici nelle condizioni del credito.
La BCE afferma che il sostegno statale alle imprese dovrebbe diventare più “focalizzato” (p. 82), mentre le misure sui requisiti patrimoniali dovranno continuare a “prevenire un eccessiva riduzione della leva finanziaria”, consentendo l’utilizzo dei margini disponibili oltre i livelli minimi regolamentari.
Allo stesso tempo, la BCE ritiene necessaria un’efficace gestione dei crediti non performanti, nonché “estrema prudenza” e “un confronto con le autorità competenti” prima di deliberare la distribuzione dei dividendi o il richiamo di azioni proprie (pp. 82-83).
Infine, “nel settore immobiliare residenziale (RRE), le politiche dovrebbero trovare un equilibrio fra considerazioni di prociclicità e la necessità di arginare l’accumulo di rischio” (p. 85).
Il rapporto evidenzia anche la necessità di colmare la lacuna costituita dalla perdurante assenza di un regime macroprudenziale organico per le attività finanziarie non bancarie.

STATI UNITI – I verbali della riunione del FOMC di fine aprile non modificano in modo significativo la valutazione congiunturale, ma segnalano esplicitamente che si avvicina il momento per preparare la prima svolta della politica monetaria.
La vera novità del documento appare nella parte relativa allo scenario, dove si afferma che “un numero di partecipanti ha suggerito che se l’economia continuerà a fare rapidi progressi verso gli obiettivi del Comitato, potrebbe essere appropriato a un certo punto nelle prossime riunioni cominciare a discutere un piano per aggiustare il ritmo degli acquisti di titoli” (sottolineature nostre).
Nel testo si ripete che “ci vorrà probabilmente un certo tempo prima che l’economia abbia fatto sostanziale ulteriore progresso verso gli obiettivi”, e che il Comitato intende comunicare chiaramente la propria valutazione del progresso ben in anticipo rispetto a quando sarà giudicato “abbastanza sostanziale da giustificare un cambiamento del ritmo degli acquisti”.
Quanti vogliono discutere di tapering e quando?Un numero” (a number) è una caratterizzazione usata di rado nei verbali, che adottano in genere i termini “alcuni” (a few) o “un paio” (a couple) per indicare qualche gruppo davvero minoritario, o in alternativa “diversi” per indicare gruppi più numerosi.
Quindi, i verbali vogliono rendere noto che si sta costruendo gradualmente un consenso per aprire le discussioni, anche se non c’è ancora.
D’altronde, alcuni presidenti di Fed regionali hanno cominciato a “parlare di parlare” di tapering, ma la leadership non è ancora pronta a farlo.
Sui tempi, “nelle prossime riunioni” (in upcoming meetings) è però una caratterizzazione abbastanza specifica e dovrebbe riferirsi a circa tre riunioni, quindi entro settembre (e prossime riunioni sono a giugno, luglio e settembre).
Nella discussione sulle caratteristiche dello scenario, si rileva il miglioramento del mercato del lavoro che rimane però non omogeneo fra settori di attività e gruppi demografici, con segnali di difficoltà a reperire manodopera a causa anche di un livello di partecipazione ancora basso e di aggiustamenti delle attività colpite direttamente dalla pandemia.
Sull’inflazione, i partecipanti prevedevano rialzi transitori collegati a strozzature all’offerta e alla normalizzazione del livello dei prezzi in molti comparti, ma “un numero” riteneva che le pressioni verso l’alto dovute a problemi della catena produttiva potrebbero essere più persistenti del previsto.
Nonostante le evidenti pressioni verso l’alto, “molti” partecipanti ritenevano che le aspettative di più lungo termine rimanessero ben ancorate e in linea con gli obiettivi del Comitato.
La riunione di aprile a cui si riferiscono i verbali si è svolta prima della pubblicazione dei dati di aprile, che hanno dato sorprese verso il basso sull’occupazione e verso l’alto sui prezzi.
Tuttavia, la redazione dei verbali è successiva a tali sorprese e il messaggio di avvicinamento della discussione del tapering è pertanto coerente con la valutazione attuale dello scenario di policy.
Questi tempi sono in linea con le nostre previsioni, secondo cui il momento per parlare di tapering sarà fra fine estate e inizio autunno, con una preparazione nei mesi precedenti gestita attraverso discorsi e verbali. Alcuni discorsi di ieri hanno dato ulteriore importanza al segnale di preparazione per la discussione sul tapering.
Bullard (St Louis Fed) che se si arrivasse a un punto in cui i rischi della pandemia fossero in gran parte alle spalle, e non ci fosse un ritorno a sorpresa, “allora credo che potremmo parlare di aggiustare la politica monetaria”.
Secondo Bullard, non siamo ancora a quel punto, ma sembra che “ci stiamo andando vicini”.
Anche Bostic (Atlanta Fed) ha dato un’indicazione coerente con l’avvicinamento a una svolta, affermando che la Fed dovrà essere “molto agile nel monitorare l’economia e le nostre risposte di policy”.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è ripreso ieri, recuperando il calo del giorno precedente, grazie ai verbali dell’ultimo FOMC.
Da questi infatti è emerso che “secondo alcuni partecipanti, se l’economia continuerà a progredire rapidamente verso gli obiettivi, potrebbe essere appropriato a un certo punto alle prossime riunioni iniziare a discutere un piano per aggiustare il ritmo degli acquisti”.
Inoltre, un paio di membri hanno espresso preoccupazione per la salita dell’inflazione.
Ora però, affinché il recupero del dollaro prosegua, è necessario che i dati mostrino in modo inequivocabile un consolidamento della ripresa, il che non è garantito nell’immediato (v. attese per il Philly Fed di oggi), mentre dovrebbe divenire più probabile prossimamente.
La recente debolezza del dollaro potrebbe quindi mantenersi ancora, ma non a lungo.

EURL’euro, dopo aver aggiornato i massimi recenti a 1,2244 EUR/USD ha corretto rientrando in area 1,21 EUR/USD di riflesso al recupero del dollaro.
La pronta reazione avvalora l’ipotesi di una futura correzione sotto quota 1,20 EUR/USD non appena il quadro USA tornerà a migliorare.

GBPAnche la sterlina è scesa sul recupero del dollaro da 1,4200 a 1,4098 GBP/USD cedendo anche contro euro, rispetto al quale si è però mantenuta in area 0,86 EUR/GBP. Potrà scendere ulteriormente, contro dollaro, quando i dati USA torneranno a migliorare sensibilmente.

JPYLo yen, dopo essersi rafforzato contro dollaro da 109 a 108 USD/JPY, si è indebolito sui verbali del FOMC tornando in area 109. All’opposto, contro euro ha recuperato da 133 a 132 EUR/JPY dopo aver aggiornato i minimi in area 133. Nel breve questa divergenza potrebbe proseguire.

 

PREVISIONI:

STATI UNITIL’indice della Philadelphia Fed a maggio dovrebbe correggere a 41 da 50,2 di aprile, massimo storico per la serie, che esiste dal 1968, restando comunque in territorio ampiamente espansivo.
Anche l’indice a 6 mesi dovrebbe ritracciare dal livello di 66,6 toccato il mese scorso, ma continuare a indicare crescita dell’attività sull’orizzonte più lungo di qualche trimestre.
Consegne, occupati e ordini dovrebbero correggere dai livelli record ad aprile, ma mantenere indicazioni di espansione sia corrente sia attesa.
Sarà importante vedere l’andamento degli indici di prezzo: i prezzi pagati avevano dato un primo segno di stabilizzazione ad aprile, su livelli molto elevati (a 69,1 da 72,6 di marzo), mentre quelli ricevuti avevano proseguito il rialzo (a 34,5 da 30,2).
Gli indici a 6 mesi avevano indicato un rallentamento della dinamica degli aumenti sia per i prezzi degli input sia per quelli di vendita.
Le indicazioni per il settore manifatturiero dovrebbero restare coerenti con espansione solida, limitata però da strozzature all’offerta.