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20 Aprile 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO
– In febbraio, la produzione nelle costruzioni è calata di -2,1% m/m e -5,8% a/a.
La media degli ultimi tre mesi è circa stabile (+0,1% rispetto ai tre mesi precedenti).
In marzo si prevede una variazione positiva, più coerente con l’andamento positivo delle indagini congiunturali di settore, ma il trimestre dovrebbe chiudersi senza significativa crescita rispetto al 4° trimestre 2020 e, quindi, senza un contributo positivo alla crescita del PIL.
– I dati di bilancia dei pagamenti pubblicati ieri per il mese di febbraio confermano l’assestamento dei deflussi di capitale di residenti per investimenti di portafoglio su livelli sostenuti, circa doppi rispetto a un anno fa.
Gli investimenti verso l’estero erano rallentati nella primavera del 2020.
Gli esteri stanno nel complesso riducendo la loro esposizione al mercato obbligazionario europeo, mentre cresce marginalmente quella al mercato azionario.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – In un incontro dell’amministrazione Biden con un gruppo bipartisan di senatori e rappresentanti alla Camera sull’American Jobs Plan (AJP), sono state discusse alternative potenzialmente accettabili ai repubblicani.
Per esempio, è stata ventilata l’opzione di aumentare la corporate tax rate solo di 2 o 3 punti percentuali dall’attuale 21%, anziché di 7 come incluso ora nel piano democratico.
Alcuni repubblicani stanno considerando un pacchetto più mirato, concentrato solo su infrastrutture in trasporti, nell’ordine di 800 mld (contro i 2,3 tln totali dell’AJP).
Biden ha detto di essere disposto a cercare un compromesso.
Tuttavia, la distanza che divide democratici e repubblicani rende improbabile la definizione di un intervento bipartisan.

 

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in ulteriore e ampio calo, perché, nonostante i rendimenti USA siano leggermente risaliti rispetto ai minimi della settimana scorsa, l’entità del recupero è ancora molto ridotta e su questo fattore di debolezza altre valute hanno capitalizzato (euro e sterlina in primis).
Ribadiamo che la fase di ritracciamento in corso del dollaro dovrebbe essere temporanea.
Il biglietto verde dovrebbe risalire quando i rendimenti USA torneranno a salire più significativamente (i.e. raggiungendo/superando i massimi recenti di fine marzo).

EURL’euro ha aperto la settimana al rialzo da 1,19 a 1,20 EUR/USD, sulla generalizzata debolezza del dollaro cui si sono aggiunte aspettative più positive sul procedere delle campagne vaccinali nell’area dopo la notizia che l’UE si è assicurata altri 100 milioni di dosi di vaccini BioNtech e Pfizer.
Quota 1,20 EUR/USD rappresenta un livello tecnicamente molto importante, che potrebbe favorire una buona tenuta del cambio.
Tuttavia, lo scenario rimane di nuova discesa, quando i differenziali di rendimento torneranno ad allargarsi più significativamente a favore del dollaro.

GBPAnche la sterlina ha aperto la settimana al rialzo da 1,38 a 1,40 GBP/USD capitalizzando sulla debolezza del dollaro per via della sua maggior resilienza in contesti di mercato risk-on.
Infatti si è rafforzata anche contro euro da 0,86 a 0,85 EUR/GBP.
Oggi anche i dati sul mercato del lavoro, che hanno mostrato un calo del tasso di disoccupazione contro attese di aumento, hanno fornito spunti a favore della valuta britannica.
Se anche i dati dei prossimi giorni, in particolare vendite al dettaglio e PMI, dovessero sorprendere al rialzo, la sterlina potrebbe beneficiarne.
Rimane però anche la dipendenza dall’evoluzione dei rendimenti USA, per cui quando questi risaliranno più significativamente anche la valuta britannica dovrebbe frenare.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana al rialzo sulla debolezza del dollaro da 108 a 107 USD/JPY, ma l’entità del movimento rimane limitata e oggi la valuta nipponica è già in parziale arretramento. Contro euro ieri lo yen era salito, sempre però in range, da 130 a 129 EUR/JPY, ma oggi è di nuovo in calo nello stesso range da 129 a 130 EUR/JPY.
Tendenzialmente, la valuta nipponica dovrebbe essere meno resiliente dell’euro rispetto al dollaro in fasi di generalizzata debolezza di quest’ultimo.
In questo caso, ancor più dell’euro, lo yen dovrebbe tornare a scendere contro dollaro quando i rendimenti USA torneranno a salire più significativamente.