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19 Settembre 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Venerdì, la seconda lettura ha confermato che ad agosto l’inflazione è salita al 9,1% a/a, dall’8,9% registrato a luglio.
Sono ancora le componenti energia (38,6% a/a) e alimentari (a 10,6% da 9,8% precedente) a trainare l’inflazione.
Anche l’indice core (al netto di energia e alimentari freschi) ha confermato la brusca accelerazione della stima flash, al 5,5% a/a (+0,7% m/m) dopo il 5% a/a di luglio.

ITALIA – La stima finale dei prezzi al consumo di agosto ha confermato il dato preliminare dell’inflazione calcolata sulla base dell’indice NIC, all’8,4% a/a da 7,9% di luglio, e rivisto al rialzo di un decimo l’inflazione armonizzata, al 9,1% a/a (luglio: 8,4%).

STATI UNITI – Venerdì, la fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan a settembre (prel.) è aumentata a 59,5 da 58,2 di agosto spinta da rialzi sia delle condizioni correnti sia delle aspettative.
Le aspettative di inflazione sono calate a 4,6% e 2,8% sugli orizzonti a 1 anno e 5 anni, rispettivamente, sulla scia della continua flessione dei prezzi della benzina, ma l’incertezza sul sentiero dei prezzi è salita sui massimi da 40 anni.

 

COMMENTI:

ITALIA – Venerdì, il Governo ha approvato l’atteso “Decreto Aiuti Ter” da 14 miliardi di euro.
Tra le principali misure adottate per far fronte al caro-energia, si segnala la proroga e il rafforzamento dei crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, la proroga al 31 ottobre del taglio di accisa e IVA sui carburanti, la concessione di garanzie gratuite, da parte di SACE e del Fondo PMI, per i finanziamenti concessi dalle banche alle imprese per esigenze relative al pagamento delle bollette emesse nei mesi di ottobre novembre e dicembre.
Il decreto prevede inoltre, tra l’altro, un aumento di 400 milioni per l’anno in corso del contributo statale al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale, specifiche misure di sostegno al settore agricolo, dei trasporti e al terzo settore, interventi per favorire l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sui beni demaniali in uso al Ministero dell’interno, norme per accelerare l’attuazione del PNRR.

UNIONE EUROPEA – La Commissione europea ha proposto al Consiglio dell’UE di sospendere il 65% dei fondi destinati all’Ungheria, circa 7,5 miliardi, nell’ambito del braccio di ferro per la violazione dello stato di diritto.
Tuttavia, ne ha anche prospettato lo sblocco se il governo ungherese adotterà le 17 misure promesse in tema di lotta alla corruzione.

BCE – Secondo Lane (BCE), c’è un rischio di modesta recessione nei mesi invernali.
La BCE alzerà ancora i tassi nelle prossime riunioni del 2022 e anche nelle prime del 2023.

STATI UNITI – La settimana sarà dominata dalla riunione del FOMC, che dovrebbe concludersi con un altro rialzo di 75pb e indicazioni di ulteriori interventi mirati a riportare l’inflazione sotto controllo.
I toni della conferenza stampa e le nuove proiezioni macroeconomiche dovrebbero essere generalmente hawkish.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, riavvicinando i massimi recenti, pur arretrando leggermente nella giornata di venerdì sul dato di fiducia dell’Università del Michigan che ha mostrato un calo delle aspettative di inflazione.
Oggi apre in salita in attesa che il FOMC di mercoledì sancisca un altro rialzo di 75 pb annunciando un sentiero di rialzi più sostenuto.
Questo dovrebbe favorire ancora il biglietto verde nel breve, soprattutto fintantoché il quadro globale rimane fragile.
Successivamente invece dovrebbe assumere un ruolo centrale il rallentamento della crescita USA l’anno prossimo e la chiusura del ciclo dei rialzi.
La conseguente interruzione del trend rialzista dei rendimenti USA dovrebbe associarsi a un’interruzione del trend rialzista del dollaro.

EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,01 a 0,99 EUR/USD e così apre anche oggi.
La combinazione di accelerazione dei rialzi Fed e dati dell’area che mostrano un deterioramento del quadro complessivo (venerdì si attende infatti un indebolimento da PMI) dovrebbe mantenere l’euro sulla difensiva con possibilità di testare/scendere sotto i minimi recenti in area 0,98 EUR/USD, soprattutto nel caso in cui la Fed aprisse a un sentiero di rialzi più pronunciato di quanto scontato dal mercato e/o i PMI dell’area si rivelassero ancora più deboli delle attese.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,17 a 1,13 GBP/USD dove ha aggiornato i minimi (dal 1985) e in calo apre ancora oggi.
La riunione BoE di giovedì sarà importante: le attese sono per un altro rialzo di 50 pb, che difficilmente aiuterebbe però la sterlina a recuperare, dato il rapido deterioramento del quadro di crescita e inflazione domestico.
Il mercato ha iniziato ad incorporare la possibilità di un rialzo di 75 pb, che potrebbe invece offrire almeno temporaneo sostegno alla valuta britannica, restringendo i differenziali di rendimento.
La sterlina ha chiuso la settimana passata in calo anche contro euro da 0,86 a 0,87 EUR/GBP, aggiornando qui i minimi dell’anno.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in solo marginale calo contro dollaro tra 142 e 143 USD/JPY, dopo aver però aggiornato i minimi a 144,95 USD/JPY.
La verifica di mercato condotta dalla BoJ e gli avvertimenti del ministero delle finanze sull’eccessivo indebolimento del cambio possono aver contribuito a frenarne il downside, unitamente alla stabilizzazione dei rendimenti a lunga USA che dopo essere saliti fino a venerdì qui si sono fermati incontrando resistenza sui massimi di giugno.
La riunione BoJ di giovedì dovrebbe confermare il mantenimento di condizioni di policy ancora massimamente espansive, il che espone lo yen a nuova debolezza nel breve nella misura in cui i rendimenti a lunga USA possono salire ancora post-FOMC.
Tuttavia saranno da verificare eventuali segnali a livello di comunicazione che potrebbero preludere a una parziale rimozione dello stimolo monetario in una fase successiva, perlomeno l’anno prossimo quando scadrà il mandato di Kuroda (aprile).
Contro euro lo yen ha chiuso la settimana al rialzo da 145 a 142 EUR/JPY, prevalendo il calo dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Oggi la produzione nelle costruzioni potrebbe essere tornata a crescere a luglio, stimiamo di 0,8% m/m, dopo quattro flessioni consecutive.
– La settimana sarà incentrata sulla pubblicazione delle indagini di fiducia di settembre (saranno diffusi l’INSEE francese, i PMI flash per l’Eurozona e la fiducia dei consumatori della Commissione Europea), che dovrebbero mostrare un generalizzato deterioramento del morale di famiglie e imprese.
– La seconda lettura dei dati sul PIL spagnolo e olandese per il 2° trimestre dovrebbe confermare le stime preliminari.

STATI UNITI
 – Oggi viene pubblicato l’indice di fiducia dei costruttori di case di settembre, atteso in ulteriore calo, con indicazioni di persistente contrazione dell’attività nel settore dell’edilizia residenziale.
– Sul fronte dei dati, le vendite di case esistenti, i cantieri residenziali e le licenze di agosto dovrebbero proseguire sul trend in calo in atto dal 2021.
– Gli indici PMI Markit flash di settembre dovrebbero dare indicazioni di attività circa stabile e di riduzione delle pressioni sui prezzi.