Seguci su twitter

Categorie

19 Ottobre 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
 – Ieri in Eurozona la produzione nelle costruzioni è calata di -1,1% m/m che sostanzialmente annulla il progresso di 1% di luglio.
Le costruzioni restano in rotta per una contrazione nel 3° trimestre, seppur in misura minore rispetto alla primavera, di -0,5% t/t.
Le indagini di fiducia, nonché i dati sulla domanda di mutui e sui permessi di costruzioni puntano verso una fase di debolezza per l’edilizia anche nei prossimi trimestri.
– Sempre ieri nell’Eurozona l’inflazione è stata confermata in calo al 4,3% (+0,3% m/m) da 5,2% di agosto.
L’indice core BCE al netto di alimentari freschi ed energia è stato confermato anch’esso in discesa a 5,5% (+0,2% m/m) da 6,2% precedente.

STATI UNITI
– Ieri i nuovi cantieri residenziali sono saliti circa in linea con le attese a 1,358 mln a settembre dopo che nel mese precedente erano calati più del previsto a 1,269 mln (rivisto al ribasso da 1,283 mln).
Rispetto ad un anno prima i cantieri sono in calo di -7,2% appesantiti dal comparto multifamiliare (-31,5% a/a) a fronte di una maggiore tenuta per le unifamiliari (+8,6% a/a).
I permessi di costruzione correggono a 1,473 mln da 1,541 mln ma restano anch’essi in flessione rispetto a settembre 2022 (-7,2%).
Dopo aver toccato un minimo a fine 2022 le licenze edilizie restano instradate su di una tendenza di leggero recupero ma i dati su tassi e domanda di mutui restano compatibili con una fiacca attività nelle costruzioni anche a fine anno.
– Il Beige Book preparato per la riunione di politica monetaria del 1° novembre ha riportato che la maggior parte del Paese “ha indicato pochi o nessun cambiamento nell’attività economica rispetto al rapporto di settembre“, mentre “le imprese prevedono un aumento dei prezzi nei prossimi trimestri, ma a un ritmo più lento rispetto ai trimestri precedenti“.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, le tensioni si sono attenuate e le imprese hanno segnalato pressioni salariali più deboli.
Il Beige Book e i discorsi più recenti sembrano indicare una pausa della Fed nella prossima riunione.

 

COMMENTI:     

BCE
– Secondo il vicepresidente BCE De Guindos, le prospettive della stabilità finanziaria nell’eurozona sono fragili a causa dell’adattamento del sistema finanziario ai tassi più alti, che non è ancora completo.
Tuttavia, gli stress test hanno dimostrato che il sistema bancario sarebbe in grado di reggere anche a uno scenario severo.
Secondo De Guindos, non è ancora il momento di rilasciare i buffer macroprudenziali di capitale, non essendoci evidenza che il capitale sia oggi un fattore limitante l’offerta di credito e, invece, giocando esso un ruolo nel contenere il costo della raccolta.
– Il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato la sua decisione di procedere con la fase successiva del progetto dell’euro digitale, ovvero la fase di preparazione dell’euro digitale che avrà inizio il 1° novembre 2023 e durerà due anni.
Nel corso dei prossimi due anni saranno attuati la finalizzazione del rulebook e la selezione dei fornitori che potrebbero sviluppare una piattaforma e un’infrastruttura per l’euro digitale.
Comprenderà anche dei test e delle sperimentazioni per sviluppare un euro digitale che soddisfi sia i requisiti dell’Eurosistema che le esigenze degli utenti.
La decisione sull’introduzione effettiva dell’euro digitale è prevista nel novembre 2025.

STATI UNITI – Ieri Williams (NY Fed) ha dichiarato che gli sviluppi inflattivi iniziano a mostrare progressi ma ha ribadito che la politica monetaria continuerà ad essere guidata dai dati e che i tassi d’interesse dovranno probabilmente rimanere restrittivi per un certo periodo di tempo.
Waller (St. Louis Fed), che negli ultimi mesi si è distinto per le sue posizioni hawkish, ha detto che la Fed si può permettere di adottare un approccio “wait, watch and see”.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Tra poco in Francia ci aspettiamo un indice di fiducia manifatturiera INSEE invariato a 99 in ottobre, ancora al di sotto della media di lungo periodo.
Le indagini della Banque de France hanno registrato attese di leggero incremento dell’output a fronte però di condizioni di domanda ancora deboli, soprattutto nei settori che avevano trainato i rialzi a settembre, quali l’auto e l’agroalimentare.
Ci aspettiamo che il morale rimanga al di sopra della media storica nei servizi, compatibilmente con un quadro generale di rallentamento per l’economia francese nel 2° semestre, ma meno pessimistico rispetto a quello segnalato dai PMI.

STATI UNITI
 – L’indice di fiducia manifatturiera della Philadelphia Fed potrebbe recuperare qualche punto ad ottobre, attestandosi a -8 da -13,5 del mese precedente quando era calato più delle attese, grazie al miglioramento di ordini, attività e consegne (tornate in territorio negativo lo scorso mese).
Le attese sull’orizzonte a 6 mesi rimangono positive ma ancora lontane dalla media di lungo periodo, segnale che la ripresa dell’industria anche nei prossimi mesi sarà limitata, mentre restano da monitorare gli indici di prezzo, spinti in alto a settembre dai rincari dei costi dei carburanti.
– Le vendite di case esistenti sono previste in lieve calo per il quarto mese consecutivo a settembre: a 3,90 mln da 4,04 mln del mese precedente, a seguito di contratti di compravendita ad agosto in flessione più del previsto (-7,1% m/m).
Il reiterato ampliamento del differenziale fra i tassi attuali sui mutui e quelli a cui sono stati finanziati gli acquisti in passato continuerà a frenare le vendite anche nei prossimi mesi.