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19 Febbraio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in marginale salita rispetto all’apertura in calo dai massimi post-inflazione di martedì, penalizzato dai dati, peggiori del previsto, su vendite al dettaglio e produzione industriale che hanno fatto scendere i rendimenti.
Nel complesso però i dati sono stati misti, con indice Empire e Philly Fed migliorati più delle attese.
La probabilità implicita di mercato di un primo taglio dei tassi Fed a maggio, infatti, è scesa leggermente da 40% a 36%, restando piena quella su giugno.
La settimana entrante propone pochi spunti: i verbali del FOMC mercoledì e i PMI giovedì attesi in marginale arretramento.
A meno di sorprese positive il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, su livelli un po’ più bassi rispetto a quelli raggiunti sui dati di inflazione di martedì scorso.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata pressoché stabile sui livelli di apertura in area 1,07 EUR/USD, dopo essere però passato per minimi in area 1,06 sull’inflazione USA.
La settimana entrante propone, oltre ai verbali BCE giovedì, i PMI dell’area lo stesso giorno attesi in marginale aumento ma ancora sotto quota 50 e l’IFO tedesco venerdì previsto stabile o in marginale salita.
A meno di sorprese positive dagli USA e/o delusioni dall’area, l’euro potrebbe cercare di consolidare in area 1,07 EUR/USD, mantenendo comunque ancora perlopiù una dinamica di range.
La probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BCE ad aprile è scesa da 56% a 48% da lunedì scorso, ferma restando al 100% quella su giugno.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in lieve calo contro dollaro da 1,26 a 1,25 GBP/USD, seppure in risalita dai minimi post-inflazione USA, ma penalizzata da dati che per quanto di tenore misto non forniscono segnali incoraggianti.
Mentre infatti venerdì le vendite al dettaglio hanno sorpreso rimbalzando più del previsto, giovedì il PIL del 4° trimestre ha mostrato un’altra contrazione, più ampia delle attese, a -0,3% t/t contro aspettative per -0,1% e nei giorni precedenti da retribuzioni e inflazione erano giunti segnali di allentamento.
Questa settimana, giovedì, si attendono i PMI, previsti in solo marginale aumento, con l’indice del manifatturiero però ancora sotto quota 50.
A meno di sorprese favorevoli dai PMI domestici la valuta britannica dovrebbe pertanto mantenersi nel range attuale.
Le indicazioni contrastanti dai dati e la spaccatura interna alla BoE mantengono il quadro molto incerto.
La probabilità di un primo taglio dei tassi BoE ad agosto, infatti, non è più piena, ma è scesa, seppure marginalmente, al 96%.
Contro euro la sterlina, che si era indebolita sui dati di PIL da 0,84 a 0,85 EUR/GBP, oggi apre al rialzo, ancora contenuto però, in assenza di spunti chiari, in area 0,85 EUR/GBP.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 149 a 150 USD/JPY principalmente sulla salita post-inflazione USA dei rendimenti a lunga statunitensi.
Il ministro delle finanze Suzuki ha ribadito che movimenti rapidi del cambio non sono desiderabili ma un intervento parrebbe evitabile dato che in questi giorni, a meno di sorprese dagli USA, le pressioni rialziste sui rendimenti statunitensi dovrebbero restare contenute e in ogni caso la fase di maggior vulnerabilità dello yen limitata visto anche che in corso d’anno ci si attende che la BoJ abbandoni la politica dei tassi negativi.