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19 Aprile 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il mese di febbraio registra, come il mese precedente, una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali, più marcata per le importazioni (+1,4%) che per le esportazioni (+0,3%).
Sul mese, l’export è in crescita verso l’area UE (+1,2%) e in calo verso i mercati extra UE (-0,6%).
Entrambi i flussi restano in negativo su base annua, ma la tendenza migliora rispetto al mese scorso (export da -8,5% a -4,4%, import da -11,6% a -1,6%).
I settori che contribuiscono maggiormente al calo tendenziale dell’export sono mezzi di trasporto (-28%), prodotti petroliferi raffinati (-32,5%), abbigliamento (-10,9%) e articoli in pelle (-10,5%).
Sempre su base annua, i Paesi che contribuiscono di più alla flessione dell’export sono Stati Uniti (-21,1%), OPEC (-20,2%), Francia (-5,8%), Regno Unito (-12,5%) e Spagna (-9,1%), mentre salgono le vendite verso Cina (+54,1%), Polonia (+16,3%), Paesi Bassi (+11,7%) e Germania (+2,0%).
A febbraio, il saldo commerciale è risultato pari a +4.754 milioni di euro (dai +5.975 a febbraio 2020) ovvero +6.967 milioni (da +8.444 un anno prima) al netto dei prodotti energetici.

AREA EURO – La stima finale dell’inflazione nel mese di marzo mostra un’accelerazione da 0,9% a 1,3% a/a, in linea con il dato preliminare.
La variazione mensile è stata di 0,9% m/m, di cui più di un quarto dovuta alla componente energetica (+2,6% m/m).
Sulla variazione tendenziale, l’aumento della componente energetica spiega direttamente circa un terzo dell’inflazione osservata.
I dati per i beni industriali al netto dell’energia confermano che una parte della sorpresa di gennaio era dovuta alla cancellazione dei saldi per effetto delle misure di contenimento sanitario, e quindi a una distorsione dell’abituale stagionalità dei prezzi: il gruppo dei beni manufatti, esclusa l’energia, registra un incremento tendenziale di 0,3% a/a, contro l’1,5% di gennaio e lo 0,5% di un anno fa.
Nei prossimi mesi, l’inflazione core dovrebbe restare stabile all’1% circa, per poi accelerare nel 3° trimestre fino a 1,6% a/a, in larga misura per effetti base.
Sull’indice generale, il picco sarà più alto – nell’ordine del 2,3% circa.
Poi ci sarà una nuova discesa, all’inizio del 2022, legata alle distorsioni osservate nei mesi scorsi, e quindi una nuova salita in scia alla ripresa economica.
Qualche sorpresa al rialzo sui beni manufatti non è da escludere: l’indagine della Commissione Europea ha rilevato una maggiore propensione all’aumento dei prezzi anche fra i produttori di beni di consumo, oltre che fra quelli di beni intermedi e beni di investimento, anche se i livelli sono simili a quelli di un anno fa, e il rincaro dei trasporti potrebbe essere parzialmente traslato ai consumatori con la ripresa della domanda. Invece, non ci sono ancora segnali di pressione al rialzo nel comparto dei servizi.

UNIONE EUROPEA – I dati di febbraio sui flussi di commercio estero mostrano volumi ancora inferiori rispetto a un anno prima, rispettivamente di -10,3% per le importazioni e di -6,9% per le esportazioni sul bimestre gennaio-febbraio.
La flessione è spiegata per il 40% dalla drastica contrazione dei flussi da/per il Regno Unito: -20,2% per le esportazioni e addirittura -47% per le importazioni.
La relativa maggiore debolezza della domanda interna europea rispetto al resto del mondo ha aumentato l’avanzo commerciale del primo bimestre a 29,7 miliardi di euro, 9,2 miliardi più di un anno prima.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan ad aprile aumenta modestamente, da 84,9 a 86,5, toccando il massimo da un anno.
Le condizioni correnti sono in rialzo da 93 a 97,2, in seguito al ricevimento degli assegni da 1400 dollari previsti dall’American Rescue Plan.
L’indice delle aspettative è invece stabile a 79,7, come a marzo, quando aveva segnato un ampio incremento da 70,1 di febbraio.
In genere sono le aspettative a trainare verso l’alto l’indice di fiducia, seguite da rialzi successivi delle condizioni correnti, l’opposto di quanto avvenuto ad aprile.
Gli intervistati riportano valutazioni molto positive sulla crescita e l’occupazione grazie allo stimolo fiscale, ai bassi tassi di interesse e alla diffusione dei vaccini.
Circa metà degli intervistati prevede un calo della disoccupazione, una percentuale record per l’indagine. Tuttavia, l’ottimismo sul futuro è frenato da timori relativi all’efficacia e sicurezza dei vaccini e riguardo a un possibile rialzo significativo dell’inflazione.
Le aspettative di inflazione a 1 anno aumentano a 3,7%, sui massimi da circa un decennio, mentre le aspettative sull’orizzonte a 5 anni sono meglio ancorate, a 2,7%.
I dati danno supporto alla previsione di crescita significativa dei consumi, anche se i timori ancora diffusi riguardo alla pandemia e all’inflazione fanno prevedere una riduzione graduale del risparmio.
La Fed seguirà con attenzione l’evoluzione delle aspettative di inflazione, anche se nei prossimi mesi sarà disposta a non reagire a un trend in moderato rialzo.

GIAPPONE
– La bilancia commerciale a marzo registra un saldo di 633,72 mld di yen (non destag.), ben al di sopra delle attese (490 mld), sulla scia di un incremento delle esportazioni di 16,1% m/m contro importazioni in rialzo di 5,7% m/m.
L’export è in rialzo di 22,4% m/m verso l’Asia, di 5,8% m/m verso il Nord-America e dell’8,5% m/m verso l’Europa, grazie alla crescita solida del manifatturiero in tutte le aree dell’economia globale.
Il canale estero contribuirà alla dinamica del PIL giapponese, che a livello domestico rimarrà frenato dalla mancata diffusione dei vaccini e dai rischi di nuove ondate pandemiche.
– La lettura finale della produzione industriale di febbraio registra una variazione di -1,3% m/m, in rialzo rispetto alla stima preliminare di -2,2% m/m, ma ancora inferiore di -2% rispetto a febbraio 2020.

 

COMMENTI:

ITALIA – In una importante conferenza-stampa venerdì, il Presidente del Consiglio Draghi, assieme al Ministro della Salute Speranza, ha trattato i seguenti temi:
• sono state presentatele linee-guida del DEF e dello scostamento di bilancio da 40 miliardi approvato giovedì dal Consiglio dei Ministri; Draghi ha precisato che quella del Governo è una sorta di “scommessa sulla crescita”, e che, se la crescita sarà quella attesa, non sarà necessaria una manovra correttiva negli anni a venire in quanto il processo di riduzione del debito deriverà proprio dalla ripresa del PIL.
Draghi ha precisato che il prossimo decreto “Sostegni bis” rafforzerà gli aiuti alle aziende e alle partite Iva colpite dalla crisi, con misure per coprire i costi fissi come affitti e bollette, nonché interventi per favorire il credito e la liquidità e rinvii ed esenzioni delle tasse; il decreto destinerà risorse anche ai giovani e agli enti territoriali;
• sono stati illustrati gli interventi in corso di preparazione per la crescita futura: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrà contare su 191,5 miliardi di euro, di cui 69 a fondo perduto e122 prestiti; a questi si aggiungeranno i 30 miliardi del fondo di accompagnamento al PNRR, con cui saranno finanziate le opere che hanno un orizzonte temporale più ampio dei 6 anni di durata del Recovery Fund, e che secondo Draghi marceranno con la stessa velocità.
Il Presidente del Consiglio ha poi posto l’accento sulla necessità di sblocco delle opere pubbliche, comunicando l’avvenuta nomina di commissari per le 57 opere che aspettavano di essere attuate e per le quali è stato definito un cronoprogramma da monitorare trimestralmente.
Sul tema del debito, Draghi ha ribadito la nozione di “debito buono”(quello che è in grado di generare crescita), affermando che, dopo la crisi pandemica, molto difficilmente l’Europa tornerà ad applicare le stesse regole di bilancio che vigevano in precedenza;
• infine, è stata delineata una road-map per le riaperture, che prevede dal 26 aprile il ripristino delle “zone gialle”, ma con precedenza alle attività all’aperto (inclusa la ristorazione con tavoli all’aperto a cena; è prevista una riapertura dei ristoranti anche al chiuso, solo a pranzo, a partire dal 1° giugno); tale ripristino prevede la riaperture dei musei, mentre teatri, cinema e spettacoli in zona gialla potranno riaprire con misure di limitazione di capienza stabilite dal Comitato Tecnico Scientifico.
A partire dal 15 maggio potranno riavviare l’attività le piscine solo all’aperto e dal 1° giugno le palestre; a seguire fiere e congressi, stabilimenti termali e parchi tematici.
Nelle zone gialle e arancioni è prevista la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado in presenza; nelle zone rosse saranno aperti in presenza gli asili nido e le scuole fino alla prima media, mentre per le altre classi l’attività didattica verrà svolta in parte in presenza e in parte a distanza.
Infine, sarà di nuovo possibile spostarsi liberamente fra regioni in zona gialla, mentre gli spostamenti tra regioni di colore diverso richiederanno il sussistere di una fra le seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test Covid-negativo in un arco temporale recente, avvenuta guarigione da Covid. Tali misure saranno dettagliati in un decreto di prossima approvazione.

ITALIA – Secondo il Bollettino economico della Banca d’Italia, è “plausibile” che il PIL possa mostrare quest’anno un recupero superiore al 4%, rispetto al 3,5% stimato in gennaio (nostra previsione: 3,7%).
Nel 1° trimestre dell’anno, l’attività economica dovrebbe essere risultata “circa invariata” secondo Banca d’Italia (nostra previsione: -0,2% t/t).

STATI UNITIWaller (Board Fed) ha detto che l’economia è “pronta a strappare”: la sua previsione è di crescita di 6,5% nel 2021, con un tasso di disoccupazione vicino al 5% e l’inflazione intorno al 2,5% a fine anno.
Secondo Waller, questo risultato è in gran parte dovuto alla diffusione dei vaccini e alla riapertura delle attività, anche se c’è ancora da fare su questo fronte.
Nonostante le previsioni positive, Waller non ritiene che sia ancora ora di ridurre lo stimolo monetario e che non ci sia ragione per farlo, dato che l’economia ha ancora molta strada da fare per raggiungere una piena ripresa. a suo avviso l’aumento dell’inflazione previsto per quest’anno sarà un fenomeno temporaneo.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in calo, sull’arretramento dei rendimenti USA. La settimana entrante propone pochi spunti, principalmente i PMI di aprile, attesi positivi.
Tuttavia, se i rendimenti non registreranno i segnali favorevoli che giungono dai dati e non riprenderanno a salire, il dollaro rischia di mantenersi ancora sulla difensiva.
Si tratta comunque di una situazione transitoria: la tendenza di fondo rimane positiva.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata al rialzo, per quanto di poco, da 1,18 a 1,19 EUR/USD, di riflesso al cedimento del dollaro.
La settimana entrante propone come spunti i PMI di aprile, attesi stabili o in lieve calo, e la riunione BCE, che non apporterà modifiche alla strategia di policy, ma sarà comunque da seguire per verificare se/come si stia evolvendo la valutazione dello scenario dell’area.
Centrale resterà tuttavia il ruolo dei rendimenti USA: se non risaliranno, l’euro potrebbe consolidare.
L’upside dovrebbe però essere limitato entro quota 1,20 EUR/USD.

GBPAnche la sterlina ha chiuso la settimana passata in rafforzamento contro dollaro da 1,36 a 1,38 GBP/USD e pressoché stabile contro euro in area 0,86 EUR/GBP.
La settimana entrante propone come spunti dati di rilievo, attesi moderatamente favorevoli: le vendite al dettaglio di marzo e soprattutto i PMI di aprile.
Se i dati non deluderanno, la sterlina potrebbe rafforzarsi ancora, a meno che i rendimenti USA non riprendano a salire, il che tornerebbe a indebolire anche la valuta britannica, seppure in misura tendenzialmente inferiore a quella dell’euro.

JPYAnche lo yen ha chiuso la settimana passata in leggero rialzo contro dollaro da 109 a 108 USD/JPY, pressoché stabile invece contro euro nel range 129-130 EUR/JPY.
Se i rendimenti USA non risaliranno in questi giorni lo yen potrebbe salire ancora contro dollaro, seppure in misura contenuta.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La settimana è piuttosto povera di dati congiunturali.
La riunione BCE sarebbe teoricamente l’evento più rilevante della settimana, ma la stessa Banca centrale ha indicato che la prossima revisione del quadro di politica monetaria sarà effettuata a giugno: quindi, non sono da attendersi novità particolari.
Le indagini PMI di questo mese potrebbero indicare una lieve discesa dell’indice composito e del manifatturiero, mentre l’indice dei servizi potrebbe rimanere quasi invariato.
Viceversa, l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea dovrebbe registrare un nuovo miglioramento.
Infine, in Francia il morale delle imprese manifatturiere è atteso invariato rispetto al mese precedente.

STATI UNITI – La settimana è leggera in termini di dati.
I PMI flash dovrebbero essere in ulteriore rialzo, particolarmente marcato nei servizi, con indicazioni di pressioni verso l’alto sui prezzi e vincoli dal lato dell’offerta per il manifatturiero.
Le vendite di case nuove ed esistenti di marzo sono attese in recupero dopo le correzioni di febbraio dovute al maltempo, con segnali di eccesso di domanda soprattutto nel comparto delle case esistenti, per via della carenza di scorte sul mercato.