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18 Settembre 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO
 – La stima finale di agosto indica un crollo dell’inflazione da +0,4% a/a di luglio a -0,2% a/a, in linea con il dato preliminare. La discesa è dovuta, principalmente, al calo della domanda e alla riduzione dell’IVA in Germania.
L’indice core BCE ha segnato un rallentamento allo 0,6% a/a (dall’1,3% precedente).
Sul mese, l’indice generale ha subito una flessione del -0.4% m/m (dopo il -0,3% m/m di luglio); calano i listini alimentari (-0,4% m/m e +2,3% a/a), mentre i prezzi dell’energia registrano una stagnazione (0,0% m/m e -7,8% a/a).
L’inflazione dovrebbe mantenersi su valori bassi nei prossimi mesi, anche se permangono rischi al rialzo.
– La produzione nelle costruzioni è cresciuta di 0,2% m/m in luglio, restando del 3,8% sotto i livelli di un anno prima. L’attività edile è più robusta nel campo dell’ingegneria civile (+1,1% m/m, +0,4% a/a) che nella costruzione di edifici (0% m/m e -4,3% a/a).
Il clima di fiducia nel settore ha smesso di migliorare nei mesi estivi, restando ben sotto i livelli pre-crisi in tutti i maggiori paesi dell’area dell’euro.

STATI UNITI
 – L’indice della Philadelphia Fed a settembre cala a 15 (da 17 di agosto), con segnali di prosecuzione della crescita dell’attività.
L’indice dei nuovi ordini è in rialzo da 19 a 25,5 (con il 42% delle imprese che riportano aumenti, a fronte di 16% che riportano correzioni). Anche le consegne e l’occupazione sono in miglioramento (da 9,4 a 36,6 e da 8,7 a 15,7, rispettivamente). Gli indici di prezzo, sia pagati, sia ricevuti, si rafforzano indicando la riduzione di rischi di disinflazione.
Le aspettative a sei mesi migliorano, con l’indice di attività in rialzo di 18 punti a 56,6, e aumenti moderati per gli indici degli ordini, delle consegne, dell’occupazione e della spesa in conto capitale.
Le domande speciali del mese riguardano i piani di produzione per il 3° e il 4° trimestre.
Il 51% delle imprese riporta aumento di produzione nel 3° trimestre, contro il 40% che riporta riduzione. Il livello di attività rimane all’85% di quello precedente la pandemia.
Le aspettative per il 4° trimestre sono incoraggianti, con il 62% delle imprese che prevede di aumentare l’output rispetto all’estate; di queste, l’11% intende aumentare l’organico.
Complessivamente l’indagine è positiva, e dà indicazioni di proseguimento della crescita del settore nel 4° trimestre.
La locomotiva della domanda però è trainata dai consumi, che dipendono in parte dall’evoluzione della politica fiscale. Per questo la possibile riapertura dei negoziati su un nuovo pacchetto di stimolo sarà cruciale per l’evoluzione del ciclo USA.
– Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 12 settembre calano a 860 mila (da 893mila della settimana precedente).
I dati non destagionalizzati correggono a 790 mila (-75.974) rispetto alla prima settimana di settembre. A questi, si aggiungono 658737 richieste iniziali per la Pandemic Unemployment Assistance, con un totale di richieste per 1,448 mln.
I sussidi statali esistenti nella settimana conclusa il 5 settembre sono in flessione a 12,268 mln (-916 mila) da fine agosto. In termini grezzi, i sussidi esistenti calano di 1 mln a 12,321 mln.
I sussidi esistenti erogati con i fondi federali nella settimana conclusa il 29 agosto sono poco variati e lasciano il totale dei sussidi esistenti intorno a 29 mln, confermando che le risorse inutilizzate o sottoutilizzate sul mercato del lavoro restano ingenti.
– I nuovi cantieri residenziali ad agosto hanno sorpreso verso il basso, con un calo a 1,416 mln da 1,492 mln. La correzione è concentrata nel comparto delle unità multifamiliari (da 511 mila a 395 mila), mentre le unità monofamiliari hanno registrato un ulteriore incremento, da 981 mila a 1,02 mln.
Anche le licenze hanno evidenziato un calo (a 1,47 mln), con una disaggregazione analoga a quella dei cantieri, caratterizzata da un significativo rialzo per le unità monofamiliari e da flessione di quelle multifamiliari, tipicamente più volatili.
Nel segmento unifamiliare, pari a circa due terzi del totale, i nuovi cantieri e le licenze sono al di sopra dei livelli pre-pandemia, e si mantengono su un trend espansivo, confermando le prospettive favorevoli del settore dell’edilizia residenziale.

GIAPPONE – Il CPI ad agosto aumenta di 0,2% a/a (-0,1% m/m).
L’indice al netto degli alimentari freschi, obiettivo della BoJ, cala di -0,45 a/a (-0,4% m/m); al netto di alimentari freschi ed energia, l’inflazione è a -0,1% a/a (-0,5% m/m).
Su base mensile, i beni hanno prezzi in rialzo di 0,6% m/m, a fronte di una variazione di -0,3% m/m per i servizi, determinata dalla riduzione nel comparto “cultura e ricreazione” (-1,6% m/m).
Le uniche voci in rialzo sono gli alimentari e i trasporti; in tutti gli altri segmenti i prezzi sono in calo (abbigliamento, -1,1% m/m, sanità -0,1% m/m, istruzione -0,1% m/m).
L’ampliamento dell’output gap mette pressioni verso il basso sui prezzi e la debolezza dell’attività nei servizi ricreativi frena ulteriormente l’inflazione.
La BoJ resta senza spazio di manovra e potrà reagire solo indirettamente, assecondando l’espansione fiscale attesa con maggiori acquisti di JGB in caso comparissero pressioni verso l’alto sui rendimenti a lungo termine.

 

COMMENTI:

AREA EURO – La situazione pandemica va deteriorandosi in diversi paesi dell’area. La quota di test positivi è molto alta in Spagna (10,8%), che pure registra molti casi confermati (208,3 per milione di abitanti in media nell’ultima settimana) e un numero di decessi giornalieri medi per milione di abitanti (1,01) molto più alto rispetto a Francia (0,47), Austria (0,32), Belgio (0,23), Italia (0,16), Germania (0,04), sebbene di gran lunga inferiore ai livelli osservati in primavera.
I dati spagnoli fanno sospettare che il sistema di tracciamento sia già entrato in crisi, e che potrebbe essere all’orizzonte un giro di vite sulle attività a rischio.
La quota di test positivi è relativamente alta anche in Francia (5,3%) e Austria (4,9%), altri due paesi che iniziano a mostrare i primi segnali di stress del sistema di tracciamento, mentre cresce ma resta contenuta in Belgio (2,8%), Italia (2,7%), Olanda (2,6%), Germania (0,8%). Olanda e Belgio denunciano molti nuovi casi (rispettivamente 68,6 e 62,4 per milione di abitanti), ma pochi di livello grave.

BCE – Il consiglio direttivo della BCE ha dichiarato ieri che le circostanze eccezionali attuali giustificano l’esclusione di alcune esposizioni verso banche centrali (in particolare, monete, banconote e depositi) dal calcolo della leva finanziaria delle banche.

STATI UNITI – I negoziati fra il segretario del Tesoro Mnuchin e la presidente della Camera Pelosi per definire l’estensione delle leggi di finanziamento del Tesoro sono in dirittura di arrivo.
Oggi dovrebbe essere presentato il disegno di legge che estende fino a metà dicembre la legge in scadenza a fine settembre.
Per ora, le discussioni non hanno toccato questioni relative a un eventuale nuovo pacchetto di misure anti-Covid, che resta bloccato dal gruppo dei senatori repubblicani conservatori, contrari a interventi superiori a 300 mld di dollari, nonostante le pressioni del presidente.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIeri il dollaro ha visto gradualmente riassorbirsi i guadagni post-FOMC, chiudendo la giornata al ribasso. La prospettiva che i tassi restino a quasi-zero fino al 2023 ha prevalso sulla revisione al rialzo della crescita USA 2020.
Prossimamente tuttavia l’attenzione tornerà sui dati, soprattutto quelli relativi alla crescita. Se non deluderanno, soprattutto in termini di confronto relativo con le altre principali economie, il dollaro dovrebbe perlomeno riuscire a stabilizzarsi, evitando nuova debolezza.
Uno sblocco positive dello stallo sul nuovo pacchetto di stimolo fiscale rappresenterebbe un importante fattore di sostegno per il biglietto verde.

EURL’euro è risalito dopo il calo post-FOMC (minimo a 1,1735 EUR/USD) riportandosi in area 1,18 EUR/USD inoltrata.
La moneta unica trae beneficio dai fattori di incertezza che gravano sull’economia USA, ma il quadro per l’area euro non è molto differente, il che comprime l’upside dell’euro. Lo scenario centrale rimane di lateralità.

GBPLa sterlina ha corretto sull’esito della riunione BoE sia contro dollaro da 1,29 a 1,28 GBP/USD sia contro euro da 0,90 a 0,91 EUR/GBP, ma in entrambi i casi ha poco dopo recuperato buona parte del calo. Come atteso, la BoE ha lasciato tassi e parametri di policy invariati.
A far scendere la sterlina ha contribuito soprattutto il fatto che la BoE ha comunicato che nel 4° trimestre avvierà il processo di valutazione operativo su come implementare in maniera efficace tassi d’interesse negativi qualora l’evoluzione dell’economia domestica lo richiedesse.
Per il resto, ha rilevato che i dati recenti sono stati leggermente migliori di quanto previsto alla riunione di agosto, e questo, insieme al generalizzato arretramento del dollaro, ha contribuito al successivo recupero della sterlina.
La BoE ha però precisato che tali dati sono poco informativi circa l’effettiva capacità di ripresa dell’economia britannica nei prossimi mesi, spiegando che l’incertezza rimane elevata e che le ricadute sul mercato del lavoro in particolare rischiano di essere peggiori di quanto stimato in precedenza.
L’evoluzione della pandemia e l’esito dei negoziati post-Brexit rimangono i principali fattori di rischio, per cui la BoE si è confermata pronta a modificare i parametri di policy in direzione più espansiva se necessario. Nel breve, in particolare sull’orizzonte a un mese, il tema chiave saranno i negoziati post-Brexit.
Un eventuale fallimento avrebbe ripercussioni negative sulla sterlina anche per via della probabile risposta adattativa (ulteriore stimolo ed eventuale ricorso a tassi negativi) della BoE.

JPYLo yen si è rafforzato ieri contro dollaro da 105 a 104 USD/JPY, complice un parziale aumento della risk aversion e l’incapacità del dollaro di mantenere gli iniziali guadagni post-FOMC. Lo yen è salito anche contro euro da 124 a 123 EUR/JPY, ma poi ha ritrattato chiudendo in leggero calo.
La riunione BoJ di ieri si è chiusa con tassi e parametri di policy invariati, confermando l’impegno a intervenire in direzione ulteriormente espansiva se necessario.
Kuroda ha ribadito che la BoJ continuerà a “collaborare” con il nuovo governo per mantenere l’approccio espansivo inaugurato dal precedente premier, Abe. Kuroda ha anche aggiunto che la BoJ non intende modificare l’obiettivo di inflazione, nonostante rimanga molto distante.
Quanto al cambio, ha spiegato che è importante che si muova in maniera stabile, in linea con i fondamentali. Il riferimento potrebbe essere all’apprezzamento registrato dallo yen nell’ultima settimana, a indicare probabilmente che un’eventuale accelerazione rialzista sarebbe indesiderata.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a settembre dovrebbe correggere marginalmente a 73,8 da 74,1 di agosto.
Gli indici di fiducia, dopo una rapida svolta ad aprile con l’approvazione dell’ampio sostegno al reddito disponibile, hanno segnato flessioni alla luce dello stallo in Congresso del dibattito su nuove misure espansive.
Il mancato rinnovo dello stimolo fiscale, l’incertezza sanitaria e l’elevata disoccupazione dovrebbero mantenere la fiducia nell’intervallo di fluttuazione visto dopo lo scoppio della pandemia.