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18 Giugno 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il mese di aprile ha fatto registrare un ulteriore crollo, dopo quello già registrato in marzo, sia per il fatturato (-29,4% m/m, -46,9% a/a corretto per gli effetti di calendario) che per gli ordini all’industria (-32,2% m/m, -49% a/a).
In pratica entrambi gli indicatori si sono quasi dimezzati nel bimestre marzo-aprile, rispetto ai livelli pre-Covid.
La caduta del fatturato è drammatica in particolare per i beni durevoli (-80,4% a/a). L’andamento tendenziale per settore mostra una tenuta solo per il comparto farmaceutico (comunque in rallentamento rispetto al mese precedente, a -0,2% a/a sul fatturato e +1,5% a/a per gli ordini); l’alimentare registra un calo tutto sommato moderato (-9,5% per il fatturato); i comparti più colpiti si confermano i mezzi di trasporto e il tessile (-73,5% e -78,5% il fatturato, rispettivamente).
Il mese di maggio vedrà un recupero su base congiunturale, ma la tendenza annua rimarrà in territorio ampiamente negativo verosimilmente per tutto l’anno.

AREA EURO
– In aprile, la produzione nelle costruzioni è crollata di -14,6% m/m, dopo il -15,7% di marzo, portando la variazione tendenziale a -28,4% a/a. Come rileva Eurostat, il livello è il più basso da quando esiste la serie (1995). La contrazione più intensa su base tendenziale si è verificata in Francia, Spagna e Belgio. Aprile dovrebbe aver rappresentato il minimo della crisi pandemica anche nelle costruzioni: in maggio, l’allentamento delle restrizioni dovrebbe portare a un primo rimbalzo dell’indice. Lo scorso mese, infatti, l’indice PMI di attività è risalito dal minimo record di aprile (15,1) a 39,5.
– Il dato finale di maggio ha registrato un rallentamento dell’inflazione allo 0,1% a/a dallo 0,3% di aprile, in linea con la stima preliminare. Il calo è guidato dal crollo dei prezzi dell’energia (-1,7% m/m, -11,9% a/a), mentre sono aumentati i listini alimentari.
L’indice core BCE (al netto di alimentari ed energia) è cresciuto di un decimo rispetto al mese precedente, all’1,2% a/a (un decimo sopra la stima flash).
Sul mese, i prezzi hanno subito una diminuzione di -0,1% m/m dopo il +0,3% m/m di aprile. L’inflazione è attesa rallentare ulteriormente nei prossimi mesi, a causa della persistente debolezza della domanda e, in parte, del taglio temporaneo dell’IVA in Germania.

STATI UNITI – I nuovi cantieri residenziali a maggio aumentano meno di quanto atteso dal consenso, salendo a 974 mila da 934 mila e restando ancora ampiamente al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Le licenze invece registrano un rialzo più consistente e in linea con le aspettative, toccando 1,220 mln da 1,064 mln di aprile.
Gli indicatori del settore immobiliare residenziale sono inequivocabilmente positivi, con un recupero delle domande di mutui per acquisti sui livelli pre-pandemia e ampi incrementi della fiducia dei costruttori di case.
È possibile che la debolezza relativa dei nuovi cantieri sia legata ai vincoli all’attività non del tutto eliminati nel mese di maggio. La previsione è di ripresa più solida nei prossimi mesi.

 

COMMENTI:

STATI UNITICovid-19 update
Contagi 2.163.290, nuovi contagi 23.700, decessi 117.717, guarigioni 592.191 (Fonte: JHU).
I nuovi contagi, stabili intorno a 20 mila ormai da più di un mese, sono il risultato di tendenze diverse a livello statale. Una chiara tendenza al rialzo, evidenziata nelle ultime due settimane, è confermata in 22 stati, principalmente nelle regioni occidentali e meridionali (a cui si aggiunge, sulla costa est, il Vermont), mentre in 12 Stati i nuovi casi sono circa stabili, a fronte di trend verso il basso negli Stati centrali e orientali. Il processo graduale di riapertura delle attività più a rischio prosegue negli Stati orientali più colpiti, con l’eliminazione delle restrizioni per i ristoranti nelle città di New York e Washington.
Powell, nell’audizione alla commissione affari finanziari della Camera, ha reiterato le preoccupazioni per lo scenario economico, soggetto a rischi considerevoli, e ha sottolineato l’importanza di mantenere in atto misure di supporto a disoccupati e piccole imprese.
Powell ha ricordato che ci sono circa 25 milioni di persone senza lavoro a causa della pandemia. Infatti, questa è la somma di perdita netta di posti di lavoro e di uscite dalla forza lavoro fra marzo e maggio. Secondo il presidente della Fed, “sarebbe preoccupante se il Congresso ritirasse troppo velocemente il supporto attualmente in vigore”.
Il monito di Powell viene in un momento in cui democratici e repubblicani sono in una fase conflittuale riguardo allo stimolo fiscale, e alcune misure di supporto si avviano alla scadenza. Per esempio, l’integrazione federale dei sussidi di disoccupazione scade il 31 luglio, mentre il supporto alle piccole imprese dovrebbe essere attivo solo fino a settembre e i bilanci degli Stati sono in estrema difficoltà, con un crollo di entrate e spese in forte rialzo, con il rischio di far scattare aumenti di imposte (per molti Stati hanno l’inizio dell’anno fiscale a giugno).
Powell ha indicato che anche uno scenario relativamente ottimistico di ripresa senza una seconda ondata di contagi, sarà frenato dalla debolezza della domanda nei settori aggregativi, che resteranno dipendenti dai timori di contagio e non ritorneranno ai livelli di occupazione pre-pandemia fino a quando non ci sarà maggiore fiducia che il virus sia sotto controllo.
Mester (Cleveland Fed) ha dato un quadro simile a quello presentato da Powell, sottolineando l’incertezza della ripresa e la dipendenza dall’evoluzione dei contagi.
Mester ha detto che “quasi tutti” i suoi colleghi del FOMC concordano con lei sul fatto che sia appropriato mantenere i tassi fermi fino al 2022.
Secondo Mester, ci vorrà tempo perché si recuperino i livelli di occupazione e attività raggiunti prima dello shock, e per questo sarà necessaria una politica monetaria “molto accomodante”.

 

COMMENTI:

USDIl dollaro si è rafforzato ulteriormente, anche se di poco, al riproporsi di una certa preoccupazione per l’aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti e in Cina.
Il richiamo di Powell a fornire nuovo stimolo fiscale ha eroso parte del rafforzamento, consolidando attese di ulteriori interventi su questo fronte per sostenere la ripresa.
Il sentiment di mercato rimane il driver principale: un suo peggioramento favorirebbe ancora il dollaro mentre un suo miglioramento lo indebolirebbe. Il mercato è entrato in una nuova fase di assestamento.

EURL’euro si è leggermente indebolito da 1,1294 a 1,1205 EUR/USD sul rafforzamento del dollaro.
Il supporto chiave da monitorare è 1,1170 EUR/USD: un suo sfondamento riporterebbe il cambio all’interno del fronte ribassista. Un deterioramento del sentiment globale contribuirebbe a indebolire ulteriormente l’euro.

GBPLa sterlina si è indebolita contro dollaro sul generalizzato rafforzamento del biglietto verde, mantenendosi comunque in area 1,25 GBP/USD. Pressoché stabile contro euro in area 0,89 EUR/GBP.
La riunione BoE dovrebbe concludersi oggi con tassi invariati e un aumento del programma di acquisti (attese di consenso: incremento di 100 miliardi). A meno di sorprese, l’impatto sul cambio dovrebbe essere contenuto. La sterlina invece si indebolirebbe nel caso in cui la discussione in corso circa l’opportunità o meno di adottare tassi d’interesse negativi dovesse mostrare maggior favore verso tale opzione. Ai rischi verso il basso sull’economia domestica da pandemia si sommano infatti quelli dell’incertezza sui negoziati con l’UE.

JPYLo yen si è rafforzato sia contro dollaro, da 107 a 106 USD/JPY, sia contro euro da 121 a 119 EUR/JPY sulla preoccupazione per il nuovo aumento dei contagi. Se il sentiment dovesse deteriorarsi ulteriormente il rafforzamento della valuta nipponica proseguirebbe.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
– L’indice della Philadelphia Fed a giugno è atteso in aumento a -18,5 da -43,1 di maggio, con rialzi diffusi a nuovi ordini, occupati e consegne, che dovrebbero riavvicinarsi allo zero segnalando la ripresa dell’attività in tutto il distretto che comprende Pennsylvania, New Jersey e Delaware.
L’indice di attività a 6 mesi dovrebbe correggere, da 49,7 di maggio a 32,5 a giugno, con indicazioni comunque positive per il settore nella seconda metà dell’anno.
Anche gli indici di prezzo dovrebbero riportare un trend di rialzo sia dei prezzi di vendita sia di quelli degli input, in linea con un’inflazione attesa in rialzo dopo le correzioni viste nella prima parte della pandemia.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 13 giugno dovrebbero proseguire sul sentiero di rallentamento, sia per i programmi statali sia per quelli federali collegati alla pandemia, con un aumento 1,2 di mln, da 1,5 mln della settimana precedente.
Soprattutto, sarà importante vedere una conferma del trend in calo dei sussidi esistenti, attesi a 19,8 mln, che hanno svoltato già da due settimane rispetto al picco di inizio maggio e dovrebbero confermare il ritorno al lavoro di una frazione consistente di individui licenziati o congedati durante il lockdown.