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17 Marzo 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – La stima finale dei prezzi al consumo di febbraio ha visto una revisione al ribasso di un decimo dell’inflazione tendenziale, allo 0,3% in base all’indice NIC e allo 0,2% in termini armonizzati UE. Nel mese, i prezzi sono calati di un decimo sull’indice e di mezzo punto sull’armonizzato. Anche l’inflazione di fondo è stata rivista al ribasso di un decimo, a 0,7% a/a. Nei prossimi mesi, la tendenza al ribasso del CPI si accentuerà sulla scia del calo della domanda indotto dall’emergenza sanitaria. Stimiamo un’inflazione negativa nei mesi primaverili.

STATI UNITI – L’indice Empire della NY Fed a marzo corregge di 34 punti, scendendo a -21,5, portandosi in territorio recessivo, sui minimi dal 2009. L’indagine, con dati raccolti fra il 2 e il 10 marzo, è debole: nuovi ordini a -9,3, consegne a -1,7, tempi di consegna e scorte in rialzo, con indicazioni di problemi nella catena produttiva. L’occupazione è stabile. Anche gli indici di aspettative a 6 mesi sono in netto calo, con l’indice di attività sui minimi dal 2009 e ampie correzioni per ordini e consegne, che però restano in territorio espansivo. I dati segnalano quindi un netto deterioramento dell’attività corrente, ma restano in linea con espansione dell’attività fra 6 mesi e quindi con l’aspettativa di uno shock di natura transitoria.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’atteso decreto contenente le nuove misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti sull’economia dell’emergenza coronavirus. Il Governo ha deciso di utilizzare tutto il plafond che è stato autorizzato dal Parlamento (25 miliardi di maggior saldo netto da finanziare ovvero 20 miliardi di indebitamento netto). Le principali misure sono le seguenti:
1) Finanziamento aggiuntivo del sistema sanitario nazionale e della protezione civile (3,5 miliardi);
2) Sostegno all’occupazione e al reddito (10 mld): estensione ammortizzatori sociali e misure di sostegno alle famiglie come congedi parentali, voucher baby-sitter, assegno ai lavoratori autonomi, premio ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 40.000 euro che nel mese di marzo svolgono la propria prestazione sul luogo di lavoro;
3) Immissione di liquidità nel sistema del credito, che secondo il governo potrebbe mobilitare fino a 340 miliardi di finanziamenti: sospensione rate prestiti e mutui tramite fondi e garanzie pubbliche;
4) Sospensione senza limiti di fatturato, per i settori più colpiti, dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi per contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo), credito d’imposta sugli affitti commerciali;
5) Sostegno aggiuntivo ai settori economici più colpiti.
Il governo ha già annunciato un nuovo provvedimento per il prossimo mese, nel quale si prorogheranno e potenzieranno gli interventi, anche con l’utilizzo di fondi europei.
A nostro avviso, il pacchetto va nella giusta direzione, concentrando le risorse, oltre che sul potenziamento del sistema sanitario, sulla copertura del gap temporaneo di reddito per le famiglie e di liquidità/margini per le imprese, in modo da evitare che uno shock temporaneo possa avere effetti negativi permanenti sulla capacità produttiva.
Tuttavia, gli interventi potranno solo attenuare l’ampio calo del PIL che si profila per quest’anno (che nostre simulazioni preliminari indicano nell’ordine di grandezza di un paio di punti percentuali).
Nelle nostre stime, la contrazione dell’attività economica e gli interventi espansivi approvati proiettano, per il 2020, l’indebitamento alle soglie del 4% del PIL, e il debito verso il 140% del PIL.

EUROZONA – La riunione dell’Eurogruppo si è conclusa con un accordo per “risposta di politica economica immediata”, forse anche “ambiziosa e coordinata”, ma certamente non comune.
Le misure europee sono costituite soltanto dal dirottamento di fondi per EUR 37 miliardi alla Corona Response Investment Initiative, che si focalizzerà su strutture sanitarie, piccole-medie imprese e altre componenti vulnerabili dell’economia. Altri 28 miliardi di fondi strutturali saranno reimpiegati a tale scopo. Inoltre, la BEI estenderà fino a 8 miliardi di credito a breve termine alle piccole e medie imprese, usufruendo della garanzia del budget UE; il credito BEI potrebbe salire a 20 miliardi in futuro.
Il Financial Times parla anche di un invito all’ESM ad esplorare strade per contribuire alla risposta europea, pur riconoscendo che le procedure attuali potrebbero renderne arduo il dispiegamento. Per il resto, l’Eurogruppo ha presentato una contabilità delle misure nazionali, che ora assommano all’1% del PIL, in aggiunta agli stabilizzatori automatici, oltre a strumenti a sostegno della liquidità delle imprese pari al 10% del PIL dell’Eurozona.
Il presidente dell’Eurogruppo prevede che le misure attive saliranno nelle prossime settimane. Sul fronte sanitario, c’è un accordo per la chiusura della frontiera esterna dell’area Schengen ma per la difesa del libero transito delle merci (riguardo al quale problemi erano emersi nei giorni scorsi a causa di iniziative unilaterali di alcuni Stati).

STATI UNITI
Covid-19 update: la Camera ha approvato la versione definitiva del pacchetto di stimolo votato venerdì, con alcune modifiche tecniche. Il Senato dovrebbe discutere le misure e approvarle in tempi rapidi. Il presidente del Senato ha detto che “questo sarà solo l’inizio”.
Le compagnie aeree americane hanno richiesto assistenza finanziaria per circa 50 mld di dollari in prestiti garantiti dal governo, rinvio delle imposte e trasferimenti per far fronte al crollo dell’attività. Interventi per circa 8 mld di dollari sarebbero anche in via di definizione a sostegno delle società di trasporto merci. Trump ha dichiarato che l’amministrazione “sosterrà le linee aeree al 100%”.
In Congresso un eventuale bailout del trasporto aereo potrebbe essere ostacolato dall’opposizione di una parte dei repubblicani contrari a interventi pubblici, ma è probabile che le misure vengano predisposte comunque.
– l governatore dell’Ohio ha ordinato la chiusura dei seggi per le primarie democratiche previste per oggi, nonostante il parere contrario di un tribunale che aveva deliberato ieri a favore del regolare svolgimento del voto.
Diversi governatori (oltre all’Ohio, anche Illinois, California, Massachusetts, NY) stanno prendendo misure molto più drastiche di quelle lentamente predisposte dal governo federale, ordinando la chiusura delle scuole, il blocco degli eventi sportivi, e la proibizione di raggruppamenti di persone.
– Secondo il Wall Street Jounal, per far fronte al forte aumento di acquisti online, Amazon è in procinto di assumere 100 mila nuovi lavoratori a livello globale e intende aumentare il salario dei dipendenti addetti alle consegne e ai magazzini di 2 USD all’ora fino a fine aprile. A fine 2019 i dipendenti di Amazon erano circa 800 mila (WSJ).

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in calo dopo l’intervento straordinario della Fed ma il movimento è rimasto contenuto entro il range di venerdì. Il downside dovrebbe restare confinato entro i minimi recenti. Dopo il pessimo indice Empire di ieri, i dati di oggi sono attesi perlopiù positivi. A meno di delusioni il dollaro dovrebbe quindi riuscire tendenzialmente a stabilizzarsi.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in risalita da 1,10 a 1,12 EUR/USD grazie al nuovo intervento Fed, un movimento comunque relativamente limitato rispetto alla portata dell’intervento, a indicare che l’upside della moneta unica in questa fase dovrebbe restare contenuto entro i massimi recenti. In uscita oggi lo ZEW tedesco atteso negativo. Il cambio dovrebbe pertanto cedere almeno parte del recupero di ieri. L’Eurogruppo ha intanto deliberato che ogni Pase dell’area intervenga immediatamente a livello fiscale per contrastare gli effetti del coronavirus sia sul fronte sanitario sia con misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana inizialmente in risalita contro dollaro da 1,22 a 1,24 GBP/USD dopo l’intervento della Fed ma poi ha nuovamente ripiegato fino a un minimo di 1,2199 GBP/USD, mentre contro euro è scesa ulteriormente da 0,89 a 0,91 EUR/GBP, a conferma della vulnerabilità intrinseca di questo periodo. Intanto il nuovo governatore della BoE Andrew Bailey ha dichiarato che la banca centrale interverrà di nuovo, tempestivamente, quando sarà il momento. Oggi escono i dati sul mercato del lavoro, attesi nel complesso positivi.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana al rialzo da 107 a 105 USD/JPY contro dollaro dopo l’intervento Fed e da 119 a 117 EUR/JPY contro euro. Alla luce del simultaneo intervento della BoJ dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – A marzo, l’indice ZEW sulla fiducia economica è atteso in calo di ben 25 punti, a -16,3 da +8,7 di febbraio. Anche l’indice sulla situazione corrente è visto peggiorare, a -32,7 da -15,7 di febbraio. Peseranno le forti tensioni sui mercati finanziari. Per limitare l’impatto negativo sull’economia del COVID-19, la Germania ha annunciato nuove misure di politica fiscale.

STATI UNITI
 – Le vendite al dettaglio a febbraio sono attese in modesto aumento, +0,2% m/m, dopo 0,3% m/m di gennaio. Le vendite dovrebbero essere frenate dall’effetto negative collegato al calo del prezzo della benzina. Al netto delle auto, le vendite sono previste in aumento di 0,3% m/m, come il mese precedente.
– La produzione industriale a febbraio è prevista in aumento di 0,3% m/m dopo -0,3% m/m di gennaio. Nel manifatturiero la contrazione di gennaio (-0,1% m/m) dovrebbe essere seguita da una variazione di 0,2% m/m, nonostante il blocco produttivo di Boeing iniziato a gennaio. I dati dell’employment report hanno mostrato un aumento di ore lavorate nel manifatturiero di 0,2% m/m e un incremento degli occupati nel settore di 15 mila unità. Le utility dovrebbero restare deboli, con una variazione circa nulla, alla luce del clima di nuovo più mite della media stagionale come a gennaio. Per quanto riguarda l’estrattivo, a febbraio l’attività dovrebbe essere stabile, con occupati e ore lavorate circa stabili, con una previsione di contrazione a marzo collegata al crollo delle quotazioni petrolifere.