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17 Febbraio 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri la produzione industriale è cresciuta di 1,2% m/m a dicembre, più del previsto, da un precedente 2,4% m/m.
In termini tendenziali l’output è tornato in territorio positivo, a 1,6% da un precedente -1,4%.
Il secondo mese consecutivo di crescita non basta però a compensare la pesante flessione registrata ad ottobre, e il 4° trimestre si chiude con una contrazione di -0,5% t/t.
Dopo tre trimestri consecutivi di calo, l’industria potrebbe tornare a crescere durante la stagione invernale; l’espansione registrata negli ultimi due mesi del 2021 lascia infatti un’eredità statistica favorevole sul 1° trimestre dell’anno in corso: nonostante la presenza di rischi verso il basso, il settore dovrebbe tornare a contribuire positivamente al PIL a inizio 2022.

STATI UNITI
– Ieri, le vendite al dettaglio di gennaio hanno sorpreso verso l’alto, con un aumento di 3,8% m/m, ma il dato di dicembre è stato rivisto ampiamente verso il basso a -2,5% m/m.
Le vendite in senso stretto (escludendo il cibo consumato fuori casa) sono in rialzo di 4,4% m/m, spinte da un rimbalzo delle auto (5,9% m/m), della componente cura della persona (7,6% m/m) e degli acquisti online (14,5% m/m).
Sono invece deboli l’abbigliamento (0,7% m/m) e la ristorazione (-0,9% m/m).
I dati fanno prevedere una netta ripresa dei consumi di beni anche in termini reali a inizio 2022, dopo la chiusura d’anno debole nel 2021.
– Anche la produzione industriale a gennaio ha sorpreso verso l’alto, con una variazione di 1,7% m/m, spinta dalle utility (9,9% m/m) in forte rialzo per via del clima rigido, e dall’estrattivo (1% m/m), in ripresa grazie al trend positivo del prezzo del petrolio.
Il manifatturiero registra un modesto 0,2% m/m, frenato dal calo del settore auto.
L’andamento nel manifatturiero conferma che le restrizioni dal lato dell’offerta continuano a influenzare l’attività in molti settori.

GIAPPONE – Gli ordini di macchinari a dicembre sono aumentati di 3,6% m/m, contro aspettative di consenso per una contrazione di -1,8% m/m, segnando il terzo rialzo consecutivo, con contributi particolarmente positivi dal manifatturiero e più deboli dal non manifatturiero.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – I verbali della riunione del FOMC di gennaio sono stati meno informativi di quanto atteso sui due temi cruciali della politica monetaria, ritmo dei rialzi dei tassi e modalità e tempi della riduzione del bilancio.
Le indicazioni fornite restano generiche, anche se aprono la strada a una rimozione rapida dello stimolo monetario.
Sul fronte dei tassi emerge che, in un contesto di condizioni economiche più solide rispetto al 2015, “la maggior parte dei partecipanti suggeriva che sarebbe giustificato un ritmo di aumenti più rapido” che nel periodo post-2015, notando però che “la rimozione dello stimolo monetario dipenderà dai tempi e dal ritmo sia degli aumenti dei tassi sia della riduzione del bilancio”.
In ogni caso, “la maggior parte dei partecipanti ha notato che, se l’inflazione non scenderà come si aspetta, sarebbe appropriato per il comitato rimuovere stimolo a un ritmo più veloce di quanto atteso” al momento della riunione.
Nella presentazione dello scenario economico, lo staff ha riportato un rialzo delle previsioni di inflazione per il breve termine, ma ha mantenuto un rallentamento atteso della dinamica mensile dei prezzi e un’aspettativa di inflazione core a 2,6% a/a a fine 2022, in calo al 2% a fine 2023.
Le proiezioni macro a marzo, anche sulla scia delle sorprese dai prezzi, a nostro avviso riporteranno un’inflazione attesa più elevata nel 2022-23, giustificando un’accelerazione del sentiero dei tassi anche rispetto alle previsioni di gennaio.
Per quanto riguarda il bilancio, non sono emersi dettagli sul ritmo delle scadenze né sul punto di arrivo.
I verbali riportano che la discussione proseguirà nelle prossime riunioni, ma chiariscono che “per i partecipanti sarà probabilmente appropriata una riduzione significativa” dei titoli in portafoglio.
A gennaio, un paio di partecipanti avrebbe voluto interrompere immediatamente gli acquisti, ma la maggior parte ha preferito proseguire sul sentiero già delineato.
In termini di tempistica, si ripete solo che “un certo numero di partecipanti” riteneva probabile iniziare la riduzione del bilancio “più avanti quest’anno”.
In conclusione, i verbali, essendo anche “datati” in termini di informazioni macro, non modificano la nostra previsione per un rialzo di 50pb a marzo, seguito da due aumenti consecutivi di 25pb a maggio e giugno, con una pausa estiva quando dovrebbe iniziare la riduzione del bilancio, e un punto di arrivo per i Fed Funds intorno a 2,75% nel 2023.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
 – Oggi i cantieri residenziali di gennaio dovrebbero mostrare una modesta correzione a 1,695 mln da 1,702 mln e le licenze dovrebbero correggere in misura più marcata, scendendo a 1,820 mln da 1,88 mln, con indicazioni di rallentamento del mercato immobiliare residenziale a inizio anno, sulla scia di prezzi sempre elevati e del rialzo dei tassi sui mutui.
– L’indagine della Philadelphia Fed a febbraio dovrebbe confermare una moderata espansione nel manifatturiero, con l’indice poco variato a 21 da 23,2.