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15 Novembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ampiamente ieri (andando a rivedere livelli abbandonati l’1 settembre) sui dati di inflazione che hanno mostrato un calo superiore alle attese.
Il dato rende improbabile un altro rialzo dei tassi Fed, il che nel breve dovrebbe contribuire a mantenere il dollaro sulla difensiva.
Data l’ampiezza del movimento rimane comunque possibile un parziale ritracciamento di recupero, soprattutto in caso di eventuali sorprese verso l’alto dai dati (da seguire oggi indice Empire e vendite al dettaglio da cui si attendono indicazioni contrastanti).

EURL’euro si è apprezzato ampiamente sui dati USA salendo da 1,06 fino in area 1,08 EUR/USD inoltrata andando a rivedere qui livelli abbandonati a fine agosto.
In area 1,08 EUR/USD si collocano resistenze chiave che, se sfondate, riportano tecnicamente a quota 1,10 EUR/USD.
Le indicazioni di debolezza attese dai dati dell’area (produzione industriale oggi prevista in contrazione) e segnali ancora misti attesi negli USA potrebbero però ostacolare un’ulteriore accelerazione rialzista già nell’immediato.

GBPLa sterlina si è apprezzata ampiamente contro dollaro da 1,22 a 1,25 GBP/USD sui dati USA, rafforzandosi più dell’euro rispetto al quale è tornata infatti da 0,87 a 0,86 EUR/GBP ieri, aiutata dai dati sul mercato del lavoro, risultati migliori del previsto.
Questa mattina, tuttavia, si è indebolita di nuovo sui dati di inflazione che hanno mostrato un calo ancora più ampio delle attese, riducendo ulteriormente la probabilità di un altro rialzo dei tassi BoE.
Nel breve dovrebbero comunque rivelarsi dominanti i driver di dollaro, per cui in fase di generalizzato indebolimento di quest’ultimo la valuta britannica dovrebbe beneficiarne, in misura probabilmente comparabile a quella dell’euro (a meno di sorprese/delusioni eclatanti dai dati di crescita) rispetto al quale dovrebbe pertanto prevalere una fase laterale.

JPYAnche lo yen si è apprezzato contro dollaro sui dati USA da 151 a 150 USD/JPY in linea con il calo dei rendimenti a lunga USA.
Si è poi però indebolito leggermente nella notte sui dati di PIL giapponese che hanno mostrato una contrazione più ampia del previsto.
Nel breve, pertanto, i rischi verso il basso sullo yen non si possono ancora dire svaniti del tutto, ma il rafforzarsi della tendenza ribassista dei rendimenti USA dovrebbe aiutare a ridimensionare il downside della valuta nipponica.
Contro euro invece lo yen ha aggiornato i minimi da 162 a 163 EUR/JPY, per via del maggior rafforzamento dell’EUR/USD.