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15 Marzo 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è risalito ampiamente ieri grazie soprattutto ai dati di PPI ma anche dei sussidi di disoccupazione che hanno sorpreso positivamente, mentre le vendite al dettaglio hanno mostrato un recupero anche se inferiore alle attese.
I rendimenti USA sono saliti e la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi Fed è scesa rispetto a lunedì da 24% a 8% su maggio e da 92% a 64% su giugno.
Dai dati di oggi si attendono indicazioni miste: peggiorative per l’indice Empire, marginalmente migliorative per la produzione industriale e di stabilità per la fiducia delle famiglie.
In tal caso il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, presumibilmente un po’ al di sotto dei massimi di questa notte. In caso invece di altre eventuali sorprese positive si rafforzerebbe ancora.
Decisivo sarà comunque il FOMC di mercoledì prossimo, dove alla luce dei dati di ieri e recenti vi è un rischio che possa rivedere al ribasso il numero di tagli dei tassi ipotizzato per quest’anno, il che avrebbe un effetto rialzista sul dollaro.

EURL’euro ha corretto visibilmente ieri da 1,09 a 1,08 EUR/USD, di riflesso al recupero del dollaro.
Anche oggi saranno i dati USA a guidare il cambio, suscettibile di indebolirsi ancora in caso di altre sorprese positive dagli stessi, ma tendenzialmente in area 1,08 EUR/USD.
Downside maggiore si avrebbe invece in caso di revisione al ribasso dei tagli dei tassi attesi dalla Fed quest’anno al FOMC di mercoledì.

GBP – Anche la sterlina si è indebolita ieri contro dollaro da 1,28 a 1,27 GBP/USD sui dati USA ma meno dell’euro rispetto al quale si è rafforzata, pur restando ancora in area 0,85 EUR/GBP.
La probabilità che la BoE tagli i tassi dopo la BCE dovrebbe favorire (seppur di poco) la valuta britannica rispetto alla moneta unica anche al di là del breve.
Contro dollaro oggi sarà ancora guidata dai dati USA, suscettibile di indebolirsi in caso di sorprese positive dagli stessi.
Più importante per il cambio sarà comunque giovedì prossimo l’esito della riunione BoE.

JPY – Anche lo yen si è indebolito ieri contro dollaro da 147 a 148 USD/JPY sui dati USA ma aveva mostrato un temporaneo rafforzamento sulla notizia dell’agenzia Jiji secondo cui la BoJ starebbe finalizzando degli accordi per poter abbandonare i tassi negativi già alla riunione che si concluderà martedì prossimo.
Oggi il più grande sindacato giapponese, Rengo, ha annunciato incrementi salariali del 5,28%, molto più elevati delle attese e più alti dell’anno scorso.
La reazione positiva dello yen stamani è stata però solo temporanea.
Circa due terzi dei previsori si attende un cambio di policy della BoJ ad aprile, ma una minoranza crescente lo prevede già la settimana prossima: se così fosse lo yen si rafforzerebbe subito, ma l’esito è altamente incerto perché la BoJ potrebbe attendere aprile per avere il quadro completo dell’esito delle negoziazioni e della situazione congiunturale complessiva.