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14 Settembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – I dati sul mercato del lavoro nel 2° trimestre 2020 mostrano un calo del tasso di disoccupazione a 8,3%, dal 9,2% (rivisto al rialzo di tre decimi) del 1° trimestre.
La flessione è dovuta a una diminuzione delle forze di lavoro ben superiore a quella degli occupati (-4,1% e -2% t/t, rispettivamente). Infatti, gli inattivi sono aumentati del 5,5% t/t e il tasso di inattività è salito di oltre due punti a 37,6%: tale crescita è quasi del tutto dovuta agli altri motivi di inattività (in circa otto casi su dieci l’intervistato specifica di non aver cercato lavoro per motivi riconducibili all’emergenza sanitaria); inoltre, è tornato a crescere il numero degli scoraggiati (+66mila, +4,8% a/a), dopo venti trimestri di ininterrotto calo e la sostanziale stabilità dei primi tre mesi dell’anno.
Il calo degli occupati nel trimestre (-470 mila unità) è dovuto soprattutto alla diminuzione dei dipendenti a termine e dei lavoratori autonomi. Il calo del tasso di occupazione è maggiore nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese.
L’analisi dei dati di flusso – a distanza di 12 mesi – mostra una diminuzione della permanenza nell’occupazione soprattutto per i giovani di 15-34 anni e gli stranieri; tra i dipendenti a termine, la rilevante uscita dall’occupazione si accompagna a un aumento delle transizioni verso la disoccupazione ma soprattutto verso l’inattività.
L’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, ha registrato una caduta senza precedenti sia rispetto sia al trimestre precedente (-13,1%) sia allo stesso periodo del 2019 (-20,0%).
Si registra una diminuzione sia delle posizioni lavorative dipendenti (-3,9% t/t, -4% a/a), sia soprattutto delle ore lavorate per dipendente (-19,1% t/t, -26,2% a/a); il ricorso alla cassa integrazione registra un aumento di 323,2 ore ogni mille ore lavorate.
In decisa salita il costo del lavoro (+5,4% t/t, +6,1% a/a). Il dato mostra in generale non solo la diminuzione dell’occupazione e dell’attività (già note sulla base dei dati provvisori mensili), ma anche un ampliamento dei divari territoriali (soprattutto nella partecipazione al mercato del lavoro), delle differenze di genere, del gap tra cittadini italiani e stranieri, e dei divari generazionali a sfavore dei più giovani.
Tutti segnali del peggioramento non solo in termini quantitativi ma anche di ordine “qualitativo” delle dinamiche del mercato del lavoro nella fase più acuta dell’emergenza COVID-19. Il tasso di disoccupazione è già salito nel primo mese del nuovo trimestre (a 9,7% a luglio), ma è destinato ad aumentare ancora decisamente nei prossimi mesi, toccando verosimilmente un picco in area 12-13% nei primi mesi del 2021.

STATI UNITI – Il CPI ad agosto sorprende verso l’alto con una variazione di 0,4% m/m (1,3% a/a), dopo 0,6% m/m di luglio. L’energia e gli alimentari sono in rialzo, rispettivamente, di 0,9% m/m (-9% a/a, con la benzina in aumento di 2% m/m) e 0,1% m/m (con un incremento degli alimentari fuori casa che poco più che compensa il calo degli alimentari consumati a casa).
Anche l’indice core aumenta di 0,4% m/m (1,7% a/a), con variazioni diffuse ma di entità variabile fra le diverse componenti. I beni core hanno prezzi in rialzo di 1% m/m, spinti principalmente dall’abbigliamento (0,6% m/m), dall’arredamento (0,9% m/m) e dalle auto usate (5,4% m/m).
Altri beni hanno invece prezzi poco variati: auto nuove (variazione nulla), beni sanitari (-0,1% m/m).
Nei servizi ex-energia, i prezzi sono in rialzo di 0,2% m/m, con variazioni contenute sia per l’abitazione (0,1% m/m, con affitti e affitti figurativi in aumento di 0,1% m/m), sia per la sanità (0,1% m/m), incrementi solidi per le tariffe aeree (1,2% m/m), l’assicurazione auto (0,5% m/m), servizi ricreativi (0,5% m/m) e correzioni per il trasporto pubblico (-1,2% m/m).
La crescita rapida dei prezzi anche ad agosto in alcuni comparti riflette eccesso di domanda, in particolare nel settore auto, che contribuisce in modo significativo alla variazione complessiva, e che probabilmente continuerà a spingere verso l’alto l’inflazione anche nei prossimi mesi. In altri comparti, si registra invece probabilmente una normalizzazione dopo i crolli del lockdown (servizi ricreativi, tariffe aeree).
La modesta variazione registrata nei servizi sanitari fornisce una sottostima dell’impatto del segmento sul deflatore dei consumi di agosto. Infatti, nel PPI di agosto, i servizi sanitari (definiti come nel deflatore dei consumi) hanno registrato prezzi in forte rialzo (0,8% m/m) e potrebbero spostare ulteriormente verso l’alto la variazione del deflatore core rispetto a quella del CPI core, anche per via del maggiore peso nel primo rispetto al secondo.
La combinazione di recupero della domanda nei settori dei servizi colpiti dalla pandemia e di offerta insufficiente nei comparti dei beni su cui si sta spostando la spesa dei consumatori implica probabilmente ancora qualche mese di rialzo del trend dell’inflazione. Alla luce della nuova strategia di politica monetaria, la Fed dovrebbe ridimensionare eventuali timori per una fuga in avanti dell’inflazione.
– Il Monthly Treasury Statement registra un deficit cumulato di 3 tln di dollari fra ottobre 2019 (inizio dell’a. f.) e agosto 2020, circa il triplo rispetto a 984 mld nello stesso periodo dello scorso anno. Le entrate cumulate sono pari a 3,046 tln (-1% rispetto a 3,462 nel 2019) e le uscite sono circa 6 tln (+46% rispetto a 4,446 tln nel 2019).
Il debito è in rialzo di circa 3 tln da marzo (a 20,8 tln oggi, da 17,4 a inizio marzo).
Nonostante il forte incremento del debito (stimato dal CBO a circa 100% del PIL nell’a.f. 2020 da 79,2% del 2019), le spese per interessi sono in calo di circa il 10% quest’anno.
Secondo il CBO, il costo degli interessi nel decennio 2020-30 sarà inferiore di circa 2,2 tln rispetto alle stime formulate a marzo, grazie al collasso del livello dei tassi.

GIAPPONE – La produzione industriale a luglio aumenta di 8,7% m/m, in rialzo rispetto al dato preliminare (8% m/m). Le consegne sono in rialzo di 6,6% m/m e le scorte calano di -1,5% m/m, con indicazioni positive per l’espansione dell’attività nel 3° trimestre. Il PIL dovrebbe essere in rialzo di 4% t/t in estate dopo -7,8% t/t nel 2° trimestre.

 

COMMENTI:

GIAPPONE – Oggi si svolge l’elezione del nuovo segretario del partito di maggioranza LDP, in sostituzione di Abe, dimissionario per motivi di salute. L’elezione dovrebbe dare la guida del partito a Suga, Chief Cabinet Secretary nell’attuale governo, e parte dell’esecutivo di Abe dal 2012, con una scelta di continuità.
Il partito ha deciso di procedere all’elezione del segretario con una procedura accelerata, basata sui voti dei parlamentari di entrambi i rami del parlamento e dei delegati delle sedi locali del partito, escludendo la votazione degli iscritti.
Mercoledì 16una sessione straordinaria della Dieta dovrebbe nominare primo ministro il nuovo segretario dell’LDP.
Nelle ultime settimane, Suga ha indicato di essere favorevole, oltre che a politiche fiscali e monetarie espansive in linea con il governo attuale, anche a politiche microeconomiche mirate a ridurre la burocrazia, abbassare le tariffe della telefonia mobile, aumentare la natalità, sostenere le piccole/medie imprese e incentivare una minore dipendenza dalla Cina.
Il mandato di Suga dovrebbe durare fino alla scadenza di quello di Abe (settembre 2021): non si possono escludere elezioni anticipate, ma per ora non si prevedono cambiamenti politici di rilievo.

BCEPhilip Lane ha commentato la revisione delle previsioni dello staff nel blog della banca centrale. Lane ha giustificato la revisione al rialzo delle stime di inflazione con l’allentamento ulteriore della politica fiscale, che aggiunge 0.3 punti alla crescita, l’annuncio di NGEU, l’allentamento della politica monetaria avvenuto con l’estensione del PEPP e, infine, la revisione dei prezzi attesi per il petrolio. Secondo Lane, ciò più che compensa la revisione al rialzo del cambio.
Tuttavia, “l’inflazione rimane ben al di sotto dell’obiettivo e ci sono stati soltanto progressi parziali”.
Lane aggiunge che “nei prossimi mesi sarà disponibile una serie di informazioni più ricche che aiuteranno a guidare la calibrazione della politica monetaria”.
In particolare, “avremo un’idea migliore del successo delle misure di contenimento e trattamento nel controllo della pandemia”, ci sarà “la finalizzazione dei processi nazionali di budget” e “più chiarezza sull’assetto della Brexit post-transizione”.
Isabel Schnabel si è invece concentrata sulla relazione fra politica monetaria e politica fiscale, puntando a dimostrare che gli acquisti della banca centrale mirano a perseguire obiettivi di stabilità dei prezzi e non introducono una sudditanza della politica monetaria rispetto alle autorità fiscali.
La sua argomentazione è che i mercati sono ancora in grado di esercitare una funzione disciplinante sui governi, e che il calo dei premi al rischio riflette ancora fattori fondamentali.
Ciò sarebbe dimostrato dal diverso andamento dei premi al rischio sul debito italiano e portoghese, i primi più alti rispetto al 2015 malgrado il lancio dell’APP e dalla mancanza di correlazione fra acquisti dell’Eurosistema ed emissione di titoli di stato.
Schnabel ha sottolineato anche l’irrilevanza del debito pubblico come esplicativa delle regole di politica monetaria.
D’altra parte, oggi “la politica fiscale è divenuta più importante come strumento di stabilizzazione macroeconomica”; inoltre, è “anche più efficace”; infine, “il costo del debito è sceso”.
Tuttavia, “non bisogna dare per scontato che le attuali condizioni finanziarie continuino indefinitamente”, anche se “la BCE farà attenzione a non soffocare la ripresa incipiente avviando troppo presto una politica più restrittiva”.
Ciò significa che i governi devono puntare a ridurre il debito eccessivo. Come? Secondo Schnabel, prima cercando di aumentare la crescita potenziale e poi, “quando la ripresa è maturata”, riducendo i deficit.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– La produzione industriale è vista evidenziare un rimbalzo dell’ordine del +4,3% m/m a luglio, dopo il +9,1% m/m di giugno. Tutti i principali paesi hanno registrato un recupero nel mese. La variazione annua è attesa rimanere in territorio ampiamente negativo a -8,0% da -11,9%. Stimiamo una contrazione di -9,9% nel 2020.
– Tra i dati della settimana, l’indice ZEW tedesco, primo indicatore di fiducia relativo al mese di settembre, dovrebbe evidenziare una correzione nella componente delle aspettative, e un miglioramento per quanto concerne la situazione corrente.
La seconda lettura dei dati sui prezzi al consumo di agosto dovrebbe confermare il calo dell’inflazione annua nell’intera Eurozona (a -0,2% a/a), in Francia (a +0,2% a/a) e Italia (a -0,5%).

STATI UNITI – La settimana ha molti dati ed eventi di rilievo.
La riunione del FOMC dovrebbe essere dedicata alla chiarificazione della nuova strategia di politica monetaria. Il Comitato dovrebbe confermare la disponibilità a fornire ulteriore stimolo e preparare cambiamenti della forward guidance su tassi e acquisti.
L’indice Empire di settembre dovrebbe essere in rialzo, mentre quello della Philadelphia Fed dovrebbe correggere moderatamente, restando comunque in territorio espansivo.
I dati di agosto dovrebbero essere generalmente solidi: vendite al dettaglio in accelerazione, produzione industriale e nuovi cantieri residenziali in ulteriore aumento.
Solo la fiducia dei consumatori di settembre dovrebbe essere debole, con un modesto calo rispetto ad agosto sulla scia della continua incertezza sullo scenario della pandemia e dello stimolo fiscale.