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13 Novembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in parziale recupero, pur cedendo marginalmente venerdì sul calo più ampio del previsto dell’indice di fiducia dell’Università del Michigan.
La settimana entrante proporrà vari spunti sia sul fronte dati (inflazione domani, attesa in calo, poi vendite al dettaglio, indice Empire e Philly Fed, attesi perlopiù deboli) sia sul fronte dei discorsi Fed.
A meno di sorprese verso l‘alto dai dati il dollaro dovrebbe cedere, ma l’entità del movimento potrebbe essere modesta se la retorica Fed dovesse mantenersi sulla scia delle dichiarazioni di Powell, ovvero lasciando ancora le porte aperte a un altro eventuale rialzo dei tassi.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,07 a 1,06 EUR/USD, perlopiù di riflesso al dollaro, ma sta già cercando di recuperare questa mattina, sorretto in parte anche dal discorso di De Guindos (BCE) che ha indicato che la decisione di dicembre verrà presa in base ai nuovi dati che saranno usciti nel frattempo a suggerire che la BCE è ancora vigile perché l’inflazione è attesa mantenersi troppo elevata troppo a lungo.
L’upside dell’euro però appare limitato (resistenze chiave in area 1,08 EUR/USD), a meno di delusioni sul fronte USA, per i rischi verso il basso sulla crescita dell’area.
A parte, pertanto, gli altri discorsi BCE, inclusa Lagarde, in programma nei prossimi giorni, saranno da seguire domani lo ZEW tedesco (atteso in recupero ma su livelli ancora deboli) e mercoledì la produzione industriale dell’area (attesa invece in contrazione).

GBP – Anche la sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,24 a 1,21 GBP/USD, penalizzata tra l’altro dalla debolezza del quadro di crescita domestica, che ha subìto una frenata nel 3° trimestre.
Si è indebolita infatti anche contro euro da 0,86 a 0,87 EUR/GBP.
Nuovi spunti importanti giungeranno nei prossimi giorni a partire da domani con i dati sul mercato del lavoro dove si attende una stabilizzazione del tasso di disoccupazione, un rallentamento della dinamica salariale e un’ampia variazione negativa degli occupati.
In calo è attesa anche l’inflazione mercoledì mentre venerdì si prevede un recupero solo modesto delle vendite al dettaglio.
In programma anche vari discorsi BoE.
A meno di sorprese positive dai dati domestici, la sterlina dovrebbe ritrovarsi ancora sulla difensiva, anche se il downside dovrebbe essere limitato per via della minor forza del dollaro.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 149 a 151 USD/JPY dove oggi ha aggiornato i minimi, penalizzato dal dubbio che la svolta normalizzatrice della BoJ sia ancora lontana.
In realtà è già aperto il dibattito interno alla BoJ su tempi e modalità della svolta e, nonostante l’incertezza sul tema, segnali che entro l’anno prossimo l’assetto di policy verrà almeno in parte modificato sembrano esserci.
Intanto, in questi giorni, importanti daranno i dati USA, soprattutto l’inflazione domani, per l’effetto sui rendimenti a lunga USA: se non sorprenderanno verso l’alto la minor pressione rialzista sui rendimenti statunitensi dovrebbe contribuire ad alleviare le pressioni ribassiste sullo yen, sul quale nel breve restano comunque rischi verso il basso.