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13 Luglio 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – I dati di maggio sul mercato dei titoli di debito negoziabili mostrano una forte accelerazione dell’ammontare in essere da 9,9% a 17,3% a/a per la carta a breve termine, e da 4,9% a 5,9% a/a per quella a lungo termine a tasso fisso.
I dati per settore emittente mostrano una dinamica molto vivace per le emissioni delle società non finanziarie (10,1% a/a, contro 6,8% a/a in aprile) e per il settore pubblico (7,3% a/a), mentre rallenta la crescita dei titoli di istituzioni monetarie e finanziarie (3,2%).
Per quanto riguarda le azioni quotate, si registrano emissioni nette negative per 5,7 miliardi di euro, per una variazione tendenziale sostanzialmente nulla.
Nel complesso, i dati mostrano una vigorosa risposta al potenziamento dei programmi BCE di acquisto.

ITALIANel Bollettino Economico, la Banca d’Italia ha rivisto ulteriormente al ribasso le previsioni sull’economia italiana, vista ora contrarsi di -9,5% quest’anno (da -9,2% stimato il mese scorso), e in recupero di +4,7% l’anno prossimo. Nello scenario peggiore, caratterizzato dal ritorno di una seconda ondata di contagi nella parte finale dell’anno, la caduta del PIL quest’anno si amplierebbe a -13,5%, e il rimbalzo del 2021 sarebbe limitato a +3,5%.

ITALIA – La produzione industriale ha registrato un rimbalzo molto forte su base mensile a maggio, grazie alla riapertura delle attività produttive a partire dal 4 del mese. La crescita congiunturale è risultata assai più forte del previsto: +42,1% m/m, dopo il -20,5% di aprile e il -28,4% di marzo.
Tuttavia, la variazione annua (corretta per gli effetti di calendario) è rimasta in territorio ampiamente negativo, a -20,3% da -43,4% del mese precedente (che rappresentava di gran lunga il minimo storico della serie).
La ripresa nel manifatturiero è stata ancora più pronunciata (+47,3% m/m), con due settori a trainare il rimbalzo: tessile e abbigliamento (+142,5% m/m) e mezzi di trasporto (+140,2% m/m); peraltro, entrambi restano ampiamente in calo su base tendenziale (-34,1% e -37,3% a/a, rispettivamente).
Il comparto alimentare è l’unico ad aver registrato una correzione nel mese (-0,5% m/m) ma, insieme al farmaceutico, rimane il settore meno colpito in termini tendenziali (alimentare -8,4%, farmaceutico -4,2%a/a).
Pensiamo che la ripresa della produzione possa proseguire a giugno, sia pure a un ritmo congiunturale decisamente inferiore a quello visto in maggio. Tuttavia, la tendenza annua rimarrà in rosso per diversi mesi, probabilmente per tutto il resto dell’anno.
In generale, il rimbalzo post-lockdown nell’industria appare più rapido che nei servizi, dove gli effetti sulla domanda in alcuni particolari settori (quelli legati al tempo libero) saranno più persistenti.
In sintesi, la forte ripresa della produzione industriale a maggio non cambia l’aspettativa di una ampia contrazione del PIL nel secondo trimestre, ma pone le basi per un rimbalzo dell’attività economica nel trimestre corrente (la nostra stima è un calo dell’ordine di -13% t/t nei mesi primaverili, seguito da un rimbalzo vicino al 10% t/t nel trimestre estivo).
Continuiamo a pensare che i rischi rispetto alle nostre ultime previsioni ufficiali sul PIL italiano (-9,5% nel 2020, +6,5% nel 2021) siano verso il basso.

FRANCIA – La produzione industriale a maggio rimbalza oltre le attese, attestandosi a +19,6% m/m dopo il -20,6% m/m di aprile. In termini annui, l’output fa segnare un -23,4%, da -35,0% precedente.
Il manifatturiero fa anche meglio del dato aggregato, con un balzo di +22% m/m da -22,3% di aprile, grazie all’impennata nella produzione di beni intermedi (+27,4% m/m), materiali di trasporto (+50% m/m) e altri settori come tessile (+55% m/m), metallurgico (+67% m/m) e plastica (+46% m/m). La produzione di energia è cresciuta anch’essa, di +7,7% m/m.
Nelle costruzioni, la ripresa dei lavori interrotti prima della quarantena fa segnare un incremento da record (+119% m/m).
La produzione industriale resta di oltre il 21% inferiore rispetto al livello di febbraio; l’output è in rotta per una contrazione di-20,7% t/t nel secondo trimestre (in caso di stabilità a giugno), dopo il-5,8% t/t dei primi tre mesi dell’anno.

STATI UNITI – Il PPI a giugno cala di -0,2% m/m (-0,8% a/a), dopo +0,4% m/m a maggio. La correzione di giugno è dovuta al calo dei prezzi dei servizi (-0,3% m/m), che hanno più che controbilanciato l’incremento di 0,2% m/m per i beni. I prezzi al netto di alimentari, energia e servizi per il commercio sono in rialzo di 0,3% m/m (-0,1% a/a).
Nei servizi, il calo è dovuto ai margini degli operatori del commercia, sia all’ingrosso sia al dettaglio, in flessione di -1,8% m/m. I servizi sanitari, finanziari e le tariffe aeree segnano rialzi su base mensile, con indicazioni di sostegno per la componente sanità del deflatore dei consumi. Per i beni, l’aumento dei prezzi è principalmente attribuibile al rimbalzo del petrolio.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA – Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha illustrato venerdì la sua proposta di compromesso sul piano per la ripresa, in vista della riunione straordinaria del Consiglio Europeo del 17-18 luglio. La dimensione del bilancio 2021-27scende da 1100 a 1074 miliardi.
I rimborsi dei contributi vengono mantenuti per Germania, Danimarca, Olanda, Austria e Svezia. Tuttavia, la proposta Michel mantiene sia la dimensione di Next Generation EU (750 miliardi), sia la ripartizione fra trasferimenti e prestiti agevolati.
Cambia invece la regola di allocazione: mentre il 70% del RRF continua a essere assegnato in base alla regola retrospettiva proposta dalla Commissione, il restante 30% viene allocato dal 2023 sulla base dell’andamento del PIL nel biennio 2020-21.
Questo resta un fronte molto ‘caldo’, con i paesi ostili al programma pronti a sfruttarlo per dividere lo schieramento di quelli favorevoli (v. dichiarazioni austriache che sostengono un ribilanciamento a favore dei paesi più poveri dell’Unione).
Tutte le erogazioni devono essere completate entro il 2026, anno in cui inizia il piano di rimborso (prima era fissato al 2028).
Un’altra modifica importante concerne l’approvazione dei programmi: essa richiederà la maggioranza qualificata del Consiglio, fattore che aumenta il potere decisionale degli Stati rispetto alla proposta della Commissione e che può aumentare la pressione sui paesi beneficiari, come richiesto da diversi governi contrari al RRF.
Michel si è anche sbilanciato a proporre l’attribuzione all’Unione di fonti di entrata proprie (tema già sollevato dalla Commissione Europea il 27 maggio, ma che, diversamente dal RRF, non era stato poi tradotto in iniziative legislative): sarebbero introdotte (a) un’imposta sui rifiuti in materiale plastico dal 2021, (b) un meccanismo di tassazione delle emissioni di carbonio ancora da disegnare nel secondo semestre 2021 e (c) un’imposta sulle transazioni digitali, anch’essa ancora da progettare.

ITALIAFitch ha confermato il rating “BBB-” dell’Italia, con outlook stabile. L’agenzia si aspetta un deficit superiore al 10% del PIL nel 2020 e al di sopra del 6% nel 2021, con un rapporto debito/PIL in aumento fino al 160% nel 2020 (dal 156% previsto ad aprile), e sostanzialmente stabile su questi livelli fino al 2024.
Secondo Fitch, i fattori che, individualmente o congiuntamente, possono migliorare i rating sono l’implementazione di una strategia di consolidamento fiscale di medio termine che supporti il calo del rapporto debito/PIL, e una ripresa economica più forte del previsto, soprattutto se accompagnata dall’adozione di importanti riforme strutturali. Viceversa, i fattori che possono portare a un downgrade sono:
1) l’incapacità di stabilizzare il rapporto debito/PIL;
2) la mancata implementazione di una credibile strategia di crescita economica che migliori la fiducia sulla riduzione del rapporto debito/PIL nel tempo;
3) un significativo deterioramento delle relazioni tra Italia ed Unione Europea, che sollevi dubbi sulla permanenza dell’Italia nella zona euro;
4) sviluppi negativi nel settore bancario, tali da aumentare i rischi per l’economia reale o le finanze pubbliche.

STATI UNITI
Contagi 3.304.878, nuovi contagi 61.400, decessi 135.203, guarigioni 1.006.326 (Fonte: JHU).
La crescita dei nuovi contagi non accenna a rallentare, con nuovi record raggiunti negli ultimi giorni in diversi stati , mentre ha svoltato verso l’alto la curva dei nuovi decessi, fino alla settimana scorsa su un trend in calo. I nuovi contagi sono in crescita negli ultimi 14 giorni in 40 stati.
Molti governatori, oltre a chiudere i bar e il servizio interno nei ristoranti, stanno imponendo l’obbligo o l’invito a indossare le mascherine e a uscire il meno possibile, e segnalando la possibilità di ulteriori restrizioni.
Negli stati più colpiti della ripresa dei contagi, si inizia a registrare un aumento di domanda di beni di prima necessità non deperibili.
Nel frattempo, l’incremento rapido dei test sta mettendo sotto pressione la capacità dei laboratori di fornire i risultati, con tempi molto lunghi e conseguente aumento di rischi di diffusione dei contagi.
Sabato Trump ha visitato un ospedale militare, indossando per la prima volta in pubblico una mascherina.
 – La Fed ha comunicato che, nell’ambito dei programmi di sostegno ai mercati dei corporate bond, i titoli acquistati individualmente raggiungono 1,5 mld, i titoli relativi alla costruzione del portafoglio basato su un indice di mercato toccano gli 8 mld e gli ETF sono pari a 7,9 mld.
Kaplan (Dallas Fed) ha affermato che indossare una mascherina è una misura “primaria” di politica economica da adottare per “cambiare in modo sostanziale la trasmissione” della malattia, determinando una maggior crescita e un calo della disoccupazione.
Secondo Kaplan, il PIL dovrebbe essere in calo fra -4,5% e -5% quest’anno, con una ripresa della crescita nel secondo semestre.
Anche Kaplan, come gli altri esponenti del FOMC, ha indicato che sarà probabilmente necessario ulteriore stimolo fiscale e che i sussidi di disoccupazione dovranno essere estesi, anche se con possibili modifiche rispetto alle caratteristiche attuali. Kaplan ritiene che la politica monetaria sia appropriata e non vede rischi di ripresa dell’inflazione.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Il focus della settimana sarà sulla riunione BCE di giovedì e sul Consiglio Europeo che inizierà venerdì.
L’indice ZEW tedesco, primo indicatore di fiducia relativo al mese di luglio, dovrebbe evidenziare ancora un miglioramento, assai più limitato rispetto ai mesi scorsi nella componente delle aspettative, e più sensibile per quanto concerne la situazione corrente.
Il dato sulla produzione industriale nell’intera Eurozona a maggio dovrebbe confermare quanto già visto nei dati per Paese, ovvero un netto recupero su base congiunturale, che lascia però l’output in ampio calo su base annua.
La seconda lettura dei dati sui prezzi al consumo di giugno dovrebbe confermare la risalita dell’inflazione annua in Germania e nell’insieme dell’area euro (a 0,8% e 0,3%, rispettivamente), e viceversa l’ulteriore calo in Francia (a 0,1%) e Italia (a -0,4%).

STATI UNITI – La settimana ha molti dati di rilievo in uscita. La prima indagine del manifatturiero a luglio dovrebbe segnare un ampio aumento in territorio espansivo, mentre i sussidi di disoccupazione dovrebbero rimanere su livelli elevati, ma coerenti con un miglioramento molto graduale del mercato del lavoro. Fra i dati di giugno, le vendite al dettaglio, i nuovi cantieri residenziali e la produzione industriale dovrebbero confermare la prosecuzione della ripresa iniziata a maggio in tutti i settori.