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12 Settembre 2022 – nota economica giornaliera

COMMENTI:

AREA EURO – Venerdì, la riunione straordinaria dei ministri UE dell’energia non ha portato ad alcuna misura concreta, ma si profila comunque un’intesa su alcuni fronti.
Infatti, il Consiglio ha chiesto alla Commissione Europea di:
(1) proporre le modalità per fissare un tetto ai ricavi dei produttori inframarginali (cioè con costi di produzione bassi) di elettricità e per imporre un contributo di solidarietà alle imprese che operano in combustibili fossili; le entrate sarebbero utilizzate per mitigare l’impatto della crisi energetica sui consumatori;
(2) proporre altre misure di emergenza per mitigare l’impatto degli alti prezzi del gas, incluso un limite al prezzo del gas; riguardo a quest’ultimo, secondo il FT, c’è un consenso generale a favore, ma profonde divisioni riguardo all’ambito di applicazione (import via tubo, tutte le importazioni o sui prezzi all’ingrosso).
Il ministro Cingolani, citato sabato da Il Sole 24-ore, parla di soli 5 paesi contrari o neutrali.
(3) presentare una proposta per incentivare la riduzione della domanda di elettricità a livello UE, presumibilmente negli orari di picco;
(4) progettare misure di sostegno alla liquidità per evitare crisi legate all’aumento dei margini di garanzia sui derivati di copertura, anche per ridurre la volatilità dei mercati dei futures.
In questo ambito è escluso un ruolo diretto della BCE, che deve operare soltanto con istituzioni monetarie e finanziarie.
L’intervento dovrà quindi basarsi su garanzie UE/pubbliche e forse appoggiarsi al sistema bancario.
La Commissione ha tempo fino a martedì per presentare le proposte di dettaglio.

BCEReuters cita “cinque diverse fonti” interne alla BCE secondo cui a dicembre potrebbe maturare la decisione di portare i tassi ufficiali in territorio restrittivo, se le proiezioni di inflazione a lungo termine non saranno rientrate al 2%.
Secondo l’articolo, ciò significherebbe portare nei mesi seguenti il tasso sui depositi al 2% o più, invece che tra 1 e 2%.
Un’altra indiscrezione importante è che la BCE potrebbe introdurre il reverse tiering sulle riserve in eccesso o altre misure per incentivarne la riduzione anche prima della riunione di politica monetaria del 27 ottobre, ma che il lavoro preparatorio non è ancora completo.

STATI UNITI – Venerdì, Waller (Board Fed) ha detto di essere favorevole a “un altro aumento significativo del tasso di policy”, necessario a raggiungere un livello “chiaramente restrittivo”.
A suo avviso, le informazioni ricevute dopo l’ultima riunione sono tali da rendere “semplice” la decisione di settembre.
Waller ha sottolineato che il dato di inflazione migliore delle attese ad agosto non ha modificato la sua opinione riguardo alla necessità di attuare interventi significativi fino a quando non si vedranno segnali di moderazione rilevante e persistente delle variazioni mensili dei prezzi core.
Anche Mester (Cleveland Fed) ha fatto commenti hawkish, affermando che sarà necessario alzare i tassi intorno al 4% più in fretta di quanto avesse previsto in precedenza, alla luce della persistenza dell’inflazione.
George (Kansas City Fed) invece ha notato che c’è troppa incertezza per parlare del punto di arrivo dei Fed Funds e ha indicato che occorre essere cauti nel processo di rialzi per via dei ritardi con cui agisce la politica monetaria.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Questa settimana si conclude la tornata di dati sulla produzione industriale di luglio.
Oggi il dato italiano potrebbe riportare un rimbalzo solo parziale dopo gli ampi cali registrati tra maggio e giugno (e riteniamo che tale recupero possa dimostrarsi effimero).
Il dato di mercoledì per l’intera Eurozona dovrebbe mostrare una ampia contrazione, e pensiamo che la debolezza della manifattura europea sia destinata a proseguire e anzi accentuarsi nei prossimi mesi.

GERMANIA – Domani, l’indice di fiducia ZEW è visto sostanzialmente stabile a settembre, in un contesto di complessiva debolezza. In calendario questa settimana anche le stime finali d’inflazione di agosto.

STATI UNITI
– Non ci sono dati in uscita oggi, ma la settimana ha molti indicatori importanti in agenda, con le principali informazioni su prezzi e attività per agosto e le prime indagini di settembre.
Il quadro complessivo dovrebbe rimanere in linea con la previsione di un altro rialzo dei Fed Funds di 75pb alla riunione del FOMC del 21 settembre.
Il focus sarà sul CPI core dello scorso mese, previsto in aumento di 0,5% m/m, con indicazioni di miglioramento contenuto della dinamica mensile dei prezzi, in particolare nei servizi.
– Anche produzione industriale e vendite al dettaglio di agosto dovrebbero essere in modesto aumento.
– Le prime indagini di settembre dovrebbero mostrare segnali di espansione nel manifatturiero e stabilizzazione della fiducia delle famiglie e delle aspettative di inflazione.