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12 Novembre 2021 – nota economica giornaliera

COMMENTI:

AREA EURO – La Commissione Europea ha presentato le Previsioni Economiche d’Autunno, che hanno visto una revisione al rialzo delle stime di crescita (rispetto all’aggiornamento estivo) per il complesso dell’area euro nel 2021 (5,0% da 4,8%) a fronte di una limatura per il 2022 (4,3% da 4,5%).
Per l’Italia la Commissione prevede un’espansione al 6,2% nel 2021, al 4,3% nel 2022 e al 2,3% nel 2023.
Sul fronte fiscale, rispetto alle stime della scorsa primavera, sono state riviste in senso migliorativo le proiezioni per il 2021 su deficit (-9,4% da -11,7%) e debito (154,4% da 159,8%) in rapporto al PIL.
L’indebitamento dovrebbe calare significativamente nei prossimi anni (a -5,8% nel 2022 e -4,3% nel 2023), mentre più graduale sarà il calo del rapporto debito/PIL, stimato al 151% nel 2023.

OLANDA – L’aumento dei contagi da Covid-19 ha indotto la commissione tecnica a raccomandare la chiusura per due settimane dei luoghi di intrattenimento, e orari di apertura ridotti per ristoranti e bar.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha proseguito il rafforzamento post-dato di inflazione di mercoledì, aggiornando nuovamente i massimi dell’anno, grazie al consolidarsi di attese di un primo rialzo dei tassi Fed già l’anno prossimo.
Se i dai di fiducia oggi non deluderanno dovrebbe consolidare, ma dato l’ampio rimbalzo degli ultimi giorni si avvia comunque a chiudere la settimana al rialzo.

EURDi riflesso l’euro ha continuato a scendere, aggiornando oggi i minimi dell’anno a 1,1434 EUR/USD, ancora penalizzato dall’allargamento dei differenziali di rendimento, sia a breve sia a lunga.
Dai dati di produzione dell’area oggi si attende ancora una contrazione, ma anche in caso di sorpresa positiva l’euro non ne trarrebbe beneficio perché penalizzato dall’ampliarsi della distanza tra la svolta Fed e quella della BCE.

GBPLa sterlina è scesa ieri contro dollaro da 1,34 a 1,33 GBP/USD, non solo per il generalizzato rafforzamento del dollaro ma anche per il dato di PIL britannico che ha mostrato un ampio rallentamento nel 3° trimestre.
Contro euro è rimasta pressoché stabile in area 0,85 EUR/GBP.
In realtà il rallentamento del 3° trimestre era ampiamente atteso e non compromette la prospettiva di avvio a breve (molto probabilmente a febbraio) del ciclo di rialzi dei tassi BoE.
Già oggi, infatti, la sterlina sta risalendo sia contro dollaro sia contro euro e al di là del breve la prospettiva resta di rafforzamento nel corso dell’anno prossimo. In programma oggi un discorso di Haskel (BoE).

JPYLo yen è sceso ancora contro dollaro sulla salita dei rendimenti USA post-dato di inflazione statunitense, ma in misura contenuta, restando nel range 113-114 USD/JPY, mentre si è leggermente rafforzato contro euro, per via del maggior calo dell’EUR/USD, rimanendo comunque in area 130 EUR/JPY.
Agli attuali livelli del cambio conto dollaro vi è un po’ di resistenza all’ulteriore discesa anche per via dell’ampio corto speculativo yen presente sul mercato, ma se la salita dei rendimenti USA proseguirà verso livelli più significativi, lo yen dovrebbe cedere.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La produzione industriale è vista correggere di -0,5% m/m a settembre, in calo per il secondo mese consecutivo.
Durante l’estate l’industria dovrebbe aver fornito un apporto modestamente negativo alla crescita del valore aggiunto; il contributo negativo è a nostro avviso destinato ad ampliarsi nel trimestre in corso.

SPAGNA – La stima finale dell’inflazione di ottobre dovrebbe confermare l’aumento a 5,5% a/a.

STATI UNITI – Sarà pubblicata la fiducia delle famiglie rilevata dall’Univ. of Michigan a novembre (prelim.), con una previsione di ulteriore calo a 71, in linea con le informazioni della prima indagine del mese.
Nonostante il quadro positivo dell’economia e del mercato del lavoro, le famiglie sono sempre più preoccupate per il rialzo dei prezzi.
Le aspettative di inflazione dovrebbero mantenersi su livelli relativamente elevati.