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12 Aprile 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha continuato a salire aggiornando i massimi dell’anno ancora sulla scia della sorpresa verso l’alto dai dati di inflazione e, in parte, sull’indebolimento dell’euro.
La probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi Fed a giugno-luglio è scesa ancora rispetto a ieri da 32-64% a 24-60% confermandosi al 100% quella su settembre, che anche a nostro avviso appare l’opzione più ragionevole.
Il lieve calo atteso oggi per la fiducia delle famiglie potrebbe contribuire a rallentare la salita del dollaro, ma più che altro come pretesto, data l’ampia ascesa degli ultimi giorni.
Il biglietto verde dovrebbe infatti chiudere comunque la settimana al rialzo.

EURL’euro è sceso da 1,07 a 1,06 EUR/USD sull’esito della riunione BCE di ieri, che ha implicitamente confermato che il primo taglio dei tassi dovrebbe aversi alla prossima riunione di giugno.
Le probabilità di mercato di un primo taglio a giugno sono infatti risalite oggi all’80% dal 72% di ieri (pre-riunione BCE), confermandosi al 100% su luglio.
La prospettiva che la BCE avvii la svolta ribassista sui tassi prima della Fed (rispettivamente a giugno e a settembre) ci porta a rivedere leggermente verso il basso il profilo atteso del cambio a 1,06-1,09-1,10-1,12 EUR/USD sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m dal precedente 1,07-1,10-1,11-1,12 EUR/USD.
I rischi sono verso il basso, soprattutto nel breve dove il downside potrebbe estendersi fino ai supporti chiave in area 1,05 EUR/USD, in particolare di fronte a eventuali sorprese positive dai dati USA.

GBP – La sterlina, che ieri aveva leggermente recuperato contro dollaro pur restando in area 1,25 GBP/USD, stamani è di nuovo in calo (in area 1,24 GBP/USD), nonostante la sorpresa positiva dai dati di produzione industriale.
La debolezza riflette la maggior forza del dollaro per il rinvio dell’attesa svolta sui tassi Fed, laddove sulla BoE permane incertezza.
Oggi sono risalite le probabilità di mercato di un primo taglio BoE a giugno-agosto a 44-84% da 36-76% di ieri, restando al 100% la probabilità su settembre.
A nostro avviso agosto rimane il timing più ragionevole, a meno di sorprese eclatanti dai dati domestici.
Contro euro invece la sterlina è in rafforzamento da ieri, seppure chiusa in area 0,85 EUR/GBP, per via della debolezza post-riunione BCE dell’euro.

JPYLo yen si è indebolito ancora ma marginalmente contro dollaro, mantenendosi in area 153 USD/JPY. Il ministro delle finanze Suzuki ha dichiarato che le autorità continuano a monitorare la dinamica del cambio ma vogliono anche capire quali siano i fattori che lo guidano.
A nostro avviso l’indebolimento è in linea con i fondamentali dopo che il dato di inflazione USA ha portato a rinviare l’attesa svolta Fed.
Inoltre, lo yen si sta rafforzando contro euro, sulla debolezza recente di quest’ultimo, da 165 a 163 EUR/JPY negli ultimi quattro giorni, in particolare dopo il calo postBCE dell’EUR/USD.
Questo potrebbe essere un fattore che aiuta a prevenire un intervento valutario.
Anche se nel breve i rischi restano verso il basso contro dollaro, a meno di un’ampia salita dei rendimenti a lunga USA il downside dovrebbe essere in via di esaurimento.
Alla luce delle nuove previsioni sui tassi Fed abbiamo comunque rivisto al ribasso il profilo atteso dello yen rispetto al dollaro a 154-148-143-135 USD/JPY a 1m-3m-6m-12m rispetto al precedente 151-143- 135-130 USD/JPY.
Complice anche la leggera revisione del profilo atteso dell’EUR/USD le nuove previsioni per il cambio dello yen contro euro diventano 163-161-158-151 EUR/JPY dalle precedenti 163-157-150-146 EUR/JPY sul medesimo orizzonte a 1m-3m-6m-12m.