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11 Gennaio 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri il tasso di disoccupazione a novembre è calato di un decimo, in linea con le attese, al 7,2%.

ITALIA – Il tasso dei senza lavoro è calato al 9,2% da un precedente 9,4%.
Le indagini congiunturali e i dati sulle posizioni vacanti sono coerenti con ulteriori progressi nei prossimi mesi mentre le imprese iniziano a segnalare difficoltà nel reperire manodopera.
Il miglioramento del mercato del lavoro pone rischi al rialzo per la dinamica salariale nel corso del 2022 ma al momento non ci sono ancora segnali di surriscaldamento.

STATI UNITI – Ieri, l’indagine delle aspettative delle famiglie condotta dalla NY Fed ha evidenziato un ulteriore aumento dell’ottimismo riguardo al mercato del lavoro e alle finanze personali, e stabilità delle aspettative di inflazione fra 1 anno al 6% e fra 3 anni al 4%.

 

COMMENTI:

BCE – La presidente della BCE interverrà al passaggio di consegne fra Weidmann e Nagel alla Bundesbank, ma è difficile che in tale occasione possano emergere novità per la politica monetaria europea

PAESI BASSI – Sempre ieri, si è insediato il nuovo Governo (Rutte IV), nato da un accordo tra il Partito popolare per la libertà e la democrazia (VVD), il partito filoeuropeo di centrosinistra D66, i conservatori liberali di Appello Cristiano Democratico (CDA) e i conservatori di Unione Cristiana (CU).
I principali punti del programma riguarderanno la transizione ecologica, su cui la coalizione ha intenzione di investire 35 miliardi di risorse extra in 10 anni, la costruzione di oltre 100 mila alloggi per anno, il potenziamento del welfare e l’aumento del salario minimo.

STATI UNITI
 – Oggi l’assenza di dati in uscita sarà più che compensata dall’audizione di Powell di fronte alla commissione bancaria del Senato per la sua conferma a presidente della Fed.
Powell probabilmente riceverà domande sulla strategia della Fed per arginare l’inflazione e dovrebbe utilizzare questa occasione per rafforzare il messaggio emerso con i verbali, segnalando che la svolta dei tassi potrebbe essere anticipata e che la banca centrale sta già attivamente discutendo come e quando iniziare a ridurre la dimensione del bilancio.
In agenda ci sono altri discorsi dalla Fed che dovrebbero allinearsi sui segnali di probabile svolta della politica monetaria in tempi ravvicinati.
– Ieri, Barkin (Richmond Fed) ha affermato di essere totalmente d’accordo con la decisione di accelerare il tapering.
Barkin ha aggiunto che, con tassi di disoccupazione ai livelli attuali in presenza di pressioni elevate sui prezzi, è opportuno “muoversi verso la normalizzazione” ed è quindi “concepibile” un rialzo a marzo, in linea con le recenti dichiarazioni di Bullard e Daly.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo ieri, ma i guadagni sono andati ridimensionandosi verso fine giornata, in linea con la dinamica dei rendimenti a lunga e delle borse (in flessione all’inizio e in risalita dopo), nonché della risk aversion, e oggi apre in calo.
I riflettori saranno sull’audizione di Powell, che dovrebbe fornire altre indicazioni a favore dell’ipotesi di avvio anticipato dei rialzi dei tassi Fed.
Il dollaro dovrebbe beneficiarne, ma il margine di guadagno potrebbe restare per ora compresso: il mercato già sconta in modo significativo tale scenario.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo ieri da 1,1360 a 1,1283 EUR/USD, penalizzato dall’allargamento dei differenziali di rendimento.
Oggi è in risalita, ma di riflesso al ritracciamento del dollaro: la distanza tra BCE e Fed per ora mantiene limitato l’upside del cambio.
Da seguire oggi sarà l’intervento di Lagarde, ma trattandosi del discorso per il passaggio di consegne tra Weidmann e Nagel alla Bundesbank, potrebbero non esservi riferimenti di rilievo alla gestione della politica monetaria.
L’euro seguirà quindi la reazione del dollaro all’audizione di Powell.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in lieve calo ieri contro dollaro da 1,36 a 1,35 GBP/USD, ma sta già recuperando oggi sul ritracciamento del biglietto verde, mentre contro euro ha aggiornato i massimi, mantenendosi però ancora in area 0,83 EUR/GBP.
In assenza di dati domestici la valuta britannica segue perlopiù i driver di dollaro – oggi l’audizione di Powell – mantenendosi però tendenzialmente più forte dell’euro grazie alla prospettiva di un altro rialzo dei tassi BoE a inizio febbraio.

JPYLo yen ha aperto la settimana in leggero rialzo, riflettendo la dinamica dei rendimenti a lunga USA che hanno aperto al rialzo ma poi hanno chiuso in flessione.
Contro dollaro si è comunque mantenuto in area 115 USD/JPY, mentre contro euro si è portato ieri da 131 a 130 EUR/JPY, complice anche il calo dell’EUR/USD.
Quando i rendimenti USA risaliranno verso nuovi massimi – primo test oggi con l’audizione di Powell – lo yen tornerà a scendere.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Il calendario macroeconomico si prospetta povero di eventi rilevanti.
In pubblicazione per oggi i dati di novembre sulle vendite al dettaglio in Italia e sulla produzione industriale in Spagna.