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10 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

FRANCIA – La disoccupazione è balzata dal 7,1 al 9,0% nel terzo trimestre 2020. Il brusco aumento riflette una parziale normalizzazione del mercato del lavoro, dopo che nel secondo trimestre molte persone senza impiego erano state classificate come inattive perché non avevano potuto effettuare ricerca attiva di un lavoro a causa delle misure di confinamento.
L’incremento della disoccupazione è stato più marcato nella fascia di età 15-24 anni, considerando la combinazione di secondo e terzo trimestre.

CINA – L’inflazione dei prezzi al consumo è scesa bruscamente da 1,7% in settembre a 0,5% in ottobre, toccando il minimo dal 2009, spinta al ribasso principalmente dal calo dei prezzi del comparto alimentari (-1,8% m/m in ottobre con un rallentamento a 2,2% a/a da 7,9% a/a in settembre).
La discesa dei prezzi della carne di maiale supportata dall’aumento dello stock di animali negli ultimi mesi e un effetto base favorevole hanno spinto l’inflazione in questo comparto in territorio negativo (-2,8% a/a da +25.5% in settembre).
Addizionali spinte al ribasso sull’inflazione totale, anche se di minore entità, provengono anche dal comparto dei trasporti e telecomunicazioni, ancora in deflazione (-3,9% a/a) grazie al calo della benzina, e dal rallentamento dei prezzi nel comparto dei beni e servizi vari.
L’inflazione core è rimasta invariata a 0,5% a/a per il terzo mese consecutivo perché molti comparti (abbigliamento, utenze domestiche, elettrodomestici) sono ancora in deflazione anche se a un ritmo meno marcato della prima metà dell’anno.
L’inflazione dei prezzi alla produzione è rimasta invariata in territorio negativo a -2,1% a/a, spinta al ribasso dall’ulteriore calo dei prezzi dei beni di consumo (da -0,1% a/a in settembre a -0,5% in ottobre) che si aggiunge a quello dei prezzi dei beni industriali.
Il rallentamento dei prezzi nel comparto degli alimentari spingerà ancora al ribasso l’inflazione nei prossimi mesi ma l’atteso miglioramento della domanda dovrebbe determinare una risalita a partire dal 2° trimestre 2021.

 

COMMENTI:

COVID-19Pfizer e BioNTech hanno annunciato ieri che il loro vaccino avrebbe dimostrato un’efficacia del 90% nella sperimentazione di fase 3, e che le prime dosi potrebbero essere disponibili entro fine anno, in caso di rapida autorizzazione delle autorità.
La produzione 2020, qualche decina di milioni di dosi, rappresenterebbe soltanto il 3,5% della produzione prevista entro fine 2021.
Il vaccino Pfizer-BioNTech è stato prenotato finora da Stati Uniti, Giappone e Regno Unito, mentre l’UE si appresta a siglare un contratto per 200 milioni di dosi, con opzione su altri 100 milioni.
Il vaccino di Moderna potrebbe avere i dati per la fase di approvazione intorno a fine mese, mentre quello di Oxford punta alla fine dell’anno.
Tre note di cautela sono d’obbligo:
(1) Malgrado la reazione molto positiva dei mercati, nessun vaccino sarà disponibile in tempo per gestire l’attuale ondata pandemica, ed è dubbio che siano disponibili quantitativi sufficienti in caso di nuove ondate che occorrano nei primi mesi del 2021.
(2) Inoltre, il vaccino Pfizer-BioNTech al momento richiede lo stoccaggio a bassissime temperature, un vincolo che renderà molto difficile organizzarne la distribuzione di massa, e che si spera possa essere superato con il passaggio alla produzione industriale.
(3) Infine, recentemente sono state segnalate mutazioni di SARS-Cov-2 nei visoni che, se si diffondessero, potrebbero ridurre l’efficacia di vaccini e trattamenti basati su anticorpi, rischio che ha indotto la Danimarca a sopprimere tutti i visoni da pelliccia allevati.
Malgrado tutti i caveat, si rafforza però l’aspettativa che la ripresa post-pandemica possa diventare più sostenibile dal secondo semestre 2021, se non addirittura dalla prossima primavera, se i vaccini saranno disponibili in quantitativi sufficienti per immunizzare la fascia di popolazione più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19, e quindi ridurre la pressione sul sistema sanitario generata dalla pandemia.

ITALIA – Da domani, 11/11, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana passeranno dalla fascia gialla a quella arancione di rischio sanitario, mentre la provincia di Bolzano passa alla fascia rossa.
La stampa prospetta una possibile riclassificazione anche della Campania, caratterizzata da tassi di incidenza elevati, Rt in aumento a 1,57 e segnali di pressione sul sistema sanitario.
Intanto arriva in Gazzetta Ufficiale il decreto “Ristori Bis, che vale 2,5 miliardi sul 2020 e circa un miliardo sul 2021. Secondo la stampa, la manovra di bilancio, approvata venti giorni fa “salvo intese” e ancora non formalizzata in un testo definitivo, potrebbe essere riscritta incorporando un nuovo aumento del disavanzo.

STATI UNITI
– Come atteso, il primo passo della fase di transizione del team di Biden è stato l’annuncio del Covid-19 Advisory Board, diretto da tre medici, specialisti in sanità pubblica e epidemiologia, con estesa esperienza nella gestione di crisi e personale sanitari. I membri del Board sono immunologi, medici, infettivologi, esperti di sanità pubblica.
Biden ha anche nominato due advisor per la transizione dedicati a Covid-19, che collaboreranno con l’Advisory Board.
Biden ha detto in una conferenza stampa che le notizie relative ai risultati positivi del vaccino Pfizer-BioNTech sono estremamente incoraggianti, ma ha sottolineato che la distribuzione alla popolazione richiederà tempo dopo il via libera della autorità regolamentari.
Nel frattempo, è essenziale utilizzare i dispositivi di protezione individuale e osservare il distanziamento, mentre sarà cruciale migliorare e diffondere le migliori opzioni terapeutiche.
Biden ha anche iniziato un processo di comunicazione con i governatori e i sindaci per attuare un piano di coordinamento delle risposte all’aumento dei contagi.
Intanto, Trump si mantiene fermo nella posizione di non concedere la vittoria a Biden.
I repubblicani, con qualche sporadica eccezione (Collins, Romney) sono rimasti silenziosi o hanno sostenuto Trump sulle battaglie legali in corso.
In particolare, McConnell ieri ha affermato che Trump ha il “diritto di indagare su accuse di irregolarità e valutare le sue opzioni legali”.
Barr ha annunciato che il dipartimento di giustizia potrà perseguire “accuse sostanziali di irregolarità prima che il voto sia certificato dagli stati.
Questa è una svolta rispetto alla politica tradizionalmente seguita dal dipartimento, che per non essere percepito di parte, non apriva indagini fino a dopo la certificazione del voto.
Per questo motivo, il funzionario del dipartimento preposto a supervisionare le inchieste di frode elettorale si è dimesso dalla sua posizione, esprimendo il suo disaccordo sulla nuova politica e sulle sue possibili ramificazioni.
– La progressione dei contagi accelera ancora, con una variazione superiore a 130 mila e una crescita del 64% rispetto ai 14 giorni precedenti. In tutti gli stati i nuovi casi sono in rialzo, su ritmi particolarmente elevati sempre negli stati centrali e rurali, ma accelerazione anche sulla costa orientale.
Le ospedalizzazioni sono in continua crescita e vicine ai picchi estivi e primaverili, con segnali di stress in molte aree.
Non ci sono indicazioni di rallentamento della dinamica dei contagi in nessuno stato, pertanto è probabile che nelle prossime settimane si imponga la necessità di misure più restrittive sull’attività, in seguito all’esaurimento dei posti letti disponibili nelle strutture ospedaliere.
Non si possono escludere lockdown, forse parziali, negli stati più colpiti, che però rappresentano quote di output più contenute rispetto agli stati orientali al centro del primo lockdown.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana con un ampio rimbalzo che gli ha permesso di recuperare tutto il calo di venerdì.
La rimonta è stata favorita dalla notizia che il vaccino anti-Covid messo a punto da Pfizer-Biontech sarebbe efficace al 90%.
In prospettiva di una “fine” della pandemia verrebbe meno, nel tempo, la necessità di mantenere politiche monetarie straordinariamente accomodanti, a partire dalla Fed.
Così come lo scoppio della crisi provocata dalla pandemia ha tolto al dollaro uno dei suoi principali fattori di forza, il primato dei tassi, la soluzione della crisi consentirebbe di ripristinarlo, seppur gradualmente.
Nonostante la notizia sia indubbiamente positiva, la necessità di verificare altri aspetti del vaccino (tra cui efficacia per fasce d’età ed etnie, durata dell’immunità, livello di sicurezza) e la scarsa probabilità che la cura sia disponibile per tutti in tempi rapidi potrebbe presto portare a un ridimensionamento della reazione di mercato.
Tuttavia, consentendo di riportare l’attenzione sui fondamentali (performance della crescita), non è escluso che possa essere sufficiente – se non a invertire il corso del dollaro – perlomeno a fermarne la discesa.

EURL’euro ha aperto la settimana in significativo calo, da 1,1919 a 1,1793 EUR/USD, sul generalizzato rimbalzo del dollaro. Tale movimento è più coerente con il quadro fondamentale.
L’atteso calo oggi dello ZEW tedesco dovrebbe contribuire a mantenere pressioni ribassiste sulla moneta unica.

GBPAnche la sterlina ha aperto la settimana in calo contro dollaro sul recupero di quest’ultimo, ma meno dell’euro, scendendo da 1,32 a 1,31 GBP/USD, il che le ha consentito di rafforzarsi rispetto alla moneta unica da 0,90 a 0,89 EUR/GBP.
Dalla BoE Haldane ha dichiarato che i tassi resteranno in prossimità dello zero per tutto il tempo necessario a veder ripartire l’economia, aggiungendo però che la situazione potrebbe cambiare e spiegando che, a questo proposito, la scoperta di un vaccino realmente efficace potrebbe essere un game-changer.
Intanto la Camera dei Lord ha bocciato con ampia maggioranza la proposta di legge che consentirebbe al governo di modificare alcuni dei termini concordati con l’UE nell’Accordo di Recesso con particolare riferimento alla questione del confine nordirlandese.
Questo potrebbe agevolare le trattative in corso con l’UE, ma Johnson ha la possibilità di contestare la decisione della House of Lords.
Nel frattempo, i negoziati procedono: il tempo stringe perché l’UE aveva posto come data finale entro la quale raggiungere un accordo con il Regno Unito metà novembre.
Eventuali novità su questo fronte avrebbero un effetto importante sulla sterlina.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in ampio calo, da 103 a 105 USD/JPY contro dollaro, sul recupero generalizzato di quest’ultimo, e da 122 a 125 EUR/JPY contro euro.
Oggi apre in parziale recupero, ma se il mood di mercato non si modificherà del tutto, nuovi massimi contro dollaro potrebbero essere evitati.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa in flessione a settembre, dopo il dato di molto superiore al previsto di agosto.
Ci attendiamo una correzione di -2% m/m dopo il +7,7% precedente (il dato di agosto era “viziato” da una stagionalità “anomala”). Sarebbe il primo calo dopo quattro mesi di crescita robusta.
Anche la variazione tendenziale dovrebbe tornare a flettere, a -2,8% (rettificato) da -0,3% di agosto.
Il 3° trimestre ha visto un recupero dell’output di circa il 30% t/t, ma il trimestre in corso dovrebbe vedere una nuova flessione, per quanto l’industria non sia direttamente toccata dalle nuove restrizioni governative.

FRANCIA – La produzione industriale a settembre è vista in crescita di +1,7% m/m (-5,2% a/a) dopo il +1,3% m/m (-6,2% a/a) di agosto.
Le indagini di fiducia INSEE e PMI avevano segnalato un nuovo aumento dell’attività corrente. La variazione trimestrale si porterebbe a +20,3% t/t nel trimestre estivo, dopo il -17,0% t/t della primavera.

GERMANIA – A novembre lo ZEW è atteso ritracciare sulla scia della violenza della seconda ondata di COVID-19 che sta colpendo l’Europa. L’indice generale è visto a 43,7 da 56,1, mentre l’indice sulla situazione corrente è atteso in calo a -75,1.