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10 Maggio 2023 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Poca fa la stima finale ha confermato il calo di due decimi dell’inflazione di aprile sia sull’indice nazionale, a 7,2%, che sull’armonizzato UE, a 7,6%. Sul mese la variazione dei prezzi è stata di +0.4% sul CPI e di +0,6% sull’armonizzato UE.

STATI UNITIL’indice di ottimismo delle piccole imprese rilevato dalla National Federation of Independent Business ad aprile è calato a 89, minimo da dicembre 2021, con indicazioni negative per le prospettive nei prossimi trimestri.
Le indicazioni per i prezzi e il mercato del lavoro confermano i trend di moderazione in atto da diversi mesi.
Sul fronte del credito, la disponibilità di prestiti è marginalmente migliorata rispetto a marzo, mentre il costo dei finanziamenti è in netto rialzo da fine 2022.

 

COMMENTI:                                  

BCE – Anche ieri, le dichiarazioni dal fronte BCE sono state nella direzione di maggiori rialzi dei tassi di quelli scontati dai mercati.
Lo slovacco Kažimír ha detto che i tassi dovranno salire più a lungo del previsto, alla luce del rallentamento a 25pb, e che “la nostra previsione di settembre sarà la prima utile per valutare l’efficacia delle nostre misure e se l’inflazione è vicina all’obiettivo”.
Secondo il lettone Kaz?ks, i rialzi dei tassi potrebbero non essere conclusi a luglio e le scommesse su tagli dei tassi nella primavera 2024 sono “significativamente premature”.
Anche il tedesco Nagel ha detto che i tassi dovranno salire ancora.
Schnabel ha sottolineato che la dinamica di breve termine dell’inflazione sottostante resta sfavorevole, ribadendo l’indicazione che i tassi dovranno salire ancora e che tagli dei tassi sono improbabili nel “prevedibile futuro”.
La frequenza delle dichiarazioni dice che i membri del consiglio direttivo BCE sono stati negativamente sorpresi dal calo dei tassi a termine impliciti dopo la riunione del 4 maggio.

STATI UNITI
– Ieri, l’incontro fra Biden e i leader del Congresso per discutere il limite del debito si è concluso senza modifiche alle posizioni rigide e diametralmente opposte delle due parti.
L’elemento positivo però è la decisione di fare incontrare gli staff già da ieri sera e di fissare una nuova riunione dei leaders per venerdì.
Biden e i democratici hanno riaffermato che il rialzo del limite del debito non è negoziabile e deve essere votato senza condizioni.
Dall’altro lato, McCarthy ha ribadito che i repubblicani hanno approvato, in modo responsabile, un disegno di legge come base per le discussioni.
Dopo la riunione, Biden ha dichiarato che sta considerando la possibilità di invocare il 14° emendamento della Costituzione, pur riconoscendo che tale eventualità porterebbe ad azioni legali, con un intervallo di incertezza in assenza di un’estensione del limite, e segnalando che tale opzione “non risolve i nostri problemi ora”.
I tempi sono stretti: come ha detto McCarthy, ci sono solo due settimane prima di arrivare a ridosso dell’esaurimento delle misure straordinarie.
Inoltre, il calendario del Congresso lascia un margine molto risicato per approvare qualsiasi misura legislativa, con circa 10 giorni lavorativi disponibili nel mese di maggio.
– Il Bipartisan Policy Committee ha pubblicato l’aggiornamento della stima della “data X”, quando il Tesoro non sarà più in grado di onorare tutti i suoi impegni finanziari in tempo, dando supporto alla stima di esaurimento delle misure straordinarie dal 1° giugno annunciata dal Tesoro la settimana scorsa.
Il BPC prevede che la data X sarà raggiunta fra inizio giugno e inizio agosto.
Le entrate sono state inferiori alle attese anche per via di estensioni delle scadenze fino a settembre per i pagamenti, accordate a diversi stati colpiti da disastri climatici (California, Georgia, Alabama).
Nel prossimo mese i dati delle entrate saranno cruciali per prevedere i rischi di raggiungimento della data X nella prima parte dell’intervallo di stima, per valutare la possibilità di esaurire i fondi per i pagamenti prima della scadenza per i pagamenti trimestrali regolari delle imposte (15 giugno) e della possibilità di utilizzare al 30 giugno 145 mld di dollari di altre misure straordinarie.
Come ha notato il BPC, l’aumento dell’incertezza sta già determinando costi per il Tesoro, con un netto rialzo dei tassi sui titoli a breve.
I T-bills emessi la scorsa settimana con scadenza 6 giugno pagano un tasso di 5,84%, in rialzo di circa 1pp rispetto ai livelli vigenti prima dell’annuncio di Yellen riguardo al possibile esaurimento delle misure straordinarie dal 1° giugno.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si mantiene in salita sull’analogo andamento dei rendimenti in attesa dei dati di inflazione e sul parziale aumento della risk aversion al permanere delle preoccupazioni sulla questione del limite del debito (l’incontro di ieri non è stato per nulla risolutivo ma è stato aggiornato a venerdì).
L’inflazione oggi è attesa in stabilizzazione/marginale calo, il che dovrebbe indebolire il dollaro.
Eventuali sorprese verso l’alto invece lo rafforzerebbero ulteriormente, ma questo non comprometterebbe la tendenza ribassista di fondo che dovrebbe prevalere nei prossimi mesi in attesa della futura inversione di policy della Fed.

EURL’euro rimane in calo, da 1,10 a 1,09 EUR/USD, coerentemente con la dinamica dei differenziali di rendimento, in allargamento, perché i rendimenti euro salgono meno di quelli USA, scontando la possibilità che la BCE alzi i tassi meno del previsto, nonostante dagli ultimi discorsi BCE emerga conferma che i tassi saliranno ancora.
Tuttavia, è normale che nel momento in cui si tratta di definire l’entità precisa dei rialzi residui nella fase di chiusura del ciclo di restrizione monetaria il mercato vacilli di fronte a dati che si rivelano un po’ più deboli delle attese, come accaduto anche oggi per la produzione industriale italiana, che ha mostrato un’altra contrazione contro attese di recupero.
La fase laterale dell’euro nel breve non compromette lo scenario di ulteriore rafforzamento invece nei prossimi mesi.

GBPLa sterlina invece si mantiene più forte sorretta da attese di mercato che la BoE alzi i tassi di altri 50/75 pb entro l’estate, più di quanto sconta per la BCE.
Contro dollaro, infatti, sta risalendo da 1,25 a 1,26 GBP/USD mentre contro euro è in ulteriore rafforzamento da 0,87 a 0,86 EUR/GBP, dove sta nuovamente aggiornando i massimi.
La riunione BoE che si concluderà domani, e dalla quale ci aspettiamo un rialzo di 25 pb ma con rischi verso l’alto, dovrebbe essere chiarificatrice, soprattutto grazie alle nuove previsioni di crescita e inflazione, cruciali per ragionare non solo sul punto di arrivo del ciclo di rialzi in corso ma anche sul timing dell’avvio del successivo ciclo di tagli dei tassi.

JPYAnche lo yen è sceso contro dollaro sulla salita dei rendimenti a lunga USA, ma solo marginalmente, da 134 a 135 USD/JPY, e potrebbe recuperare già oggi se i dati di inflazione USA non sorprenderanno verso l’alto, facendo scendere almeno leggermente i rendimenti statunitensi.
Contro euro invece lo yen si è rafforzato leggermente da 148 a 147 EUR/JPY, prevalendo la cedevolezza dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi la produzione industriale potrebbe mostrare un rimbalzo di due decimi su base congiunturale a marzo, della stessa entità del calo a sorpresa visto a febbraio.
Il trimestre si chiuderebbe con un’espansione di appena 0,2% t/t, coerente con un contributo poco più che nullo dell’industria al valore aggiunto (nel trimestre, a nostro avviso, la crescita di mezzo punto percentuale del PIL è stata alimentata soprattutto da servizi e costruzioni).
Le indagini segnalano che non è dal settore manifatturiero che è lecito attendersi una spinta significativa al PIL anche nei prossimi trimestri, in quanto il supporto dalla “normalizzazione” dei fattori di offerta sta gradualmente venendo meno, e la domanda per l’industria resta debole.

STATI UNITI – Oggi il CPI di aprile dovrebbe essere in aumento di 0,5% m/m (5,2% a/a), con un contributo positivo dell’energia, dopo 0,1% m/m di marzo.
Il CPI core dovrebbe registrare una variazione di 0,4% m/m (5,6% a/a), con una conferma del rallentamento della dinamica delle componenti affitti e affitti figurativi verso 0,5% m/m-0,6% m/m, da una media compresa fra 0,7% e 0,8% m/m dei trimestri precedenti.
L’indice Manheim dei prezzi delle auto usate ha registrato una flessione in termini destagionalizzati nelle prime due settimane di aprile e punta a una moderazione della componente auto.
I prezzi dei servizi core ex-abitazione più influenzati dai salari dovrebbero rimanere sostenuti.