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10 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Ieri, l’indagine della NY Fed sulle aspettative dei consumatori ad aprile ha mostrato un rialzo a 3,9% da 3,6% sull’orizzonte a 3 anni, a fronte di una correzione a 6,3% da 6,6% su quello a 1 anno.
I consumatori prevedono aumenti dei prezzi più contenuti per diverse categorie fra 1 anno (benzina, sanità, alimentari) e incrementi circa stabili per le case.
Le famiglie restano ottimiste riguardo alle prospettive del mercato del lavoro e della dinamica salariale, con previsioni di ulteriore aumento della spesa, pur in presenza di un deterioramento atteso delle condizioni del credito.
– Il Financial Stability Report pubblicato dalla Fed sottolinea l’aumento dell’incertezza causato principalmente dall’invasione dell’Ucraina e dal rialzo dell’inflazione.
Il rapporto rileva la volatilità e le correzioni sui mercati azionari e obbligazionari, ma riporta il costante calo del debito/PIL nel settore privato.

GIAPPONE – I consumi delle famiglie sono calati di -2,3% a/a in termini reali a marzo.
Su base mensile, i consumi sono però in netta ripresa, con un rialzo di 4,6% m/m e 4,1% m/m in termini nominale e reali, rispettivamente.
I consumi reali sono in rialzo mensile ampio e diffuso a tutte le voci, con indicazioni di ripresa spinta anche dal miglioramento del quadro pandemico.

 

MERCATI VALUTARI:

USDDopo aver aggiornato i massimi ieri, il dollaro è arretrato parzialmente seguendo l’analogo movimento dei rendimenti.
Il ritracciamento è comunque contenuto, complice il grado di risk aversion risalito in prossimità dei massimi recenti, offrendo pertanto sostegno al biglietto verde.
In programma oggi vari discorsi Fed che dovrebbero confermare supporto al dollaro, ma il vero test sarà domani con l’inflazione che potrebbe offrire segnali apparentemente contrastanti.

EURSul ritracciamento del dollaro l’euro è risalito da 1,0493 a 1,0592 EUR/USD, ma i rischi sono ancora verso il basso nel breve per via dei rischi dal conflitto russo-ucraino.
Tuttavia, se si consolidasse lo scenario di un rialzo dei tassi BCE a luglio, l’euro dovrebbe trarne beneficio.

GBPLa sterlina ha recuperato solo temporaneamente contro dollaro da 1,22 a 1,24 GBP/USD, per poi tornare a cedere a 1,23 GBP/USD, mantenendosi pertanto cedevole contro euro in area 0,85 EUR/GBP.
Nel breve rischia di restare ancora sotto pressione data l’assenza di spunti favorevoli sul fronte domestico dopo il quadro non positivo dipinto dalla BoE all’ultima riunione.

JPYAnche lo yen ha recuperato contro dollaro da 131 a 129 USD/JPY sul ritracciamento dei rendimenti a lunga USA e sull’aumento della risk aversion, mantenendosi più in range contro euro a 137-138 EUR/JPY.
Dalla BoJ Uchida ha dichiarato che la banca centrale non ha in programma di allargare la banda di oscillazione per il rendimento obiettivo a 10 anni (target a 0% con margine superiore implicito a 0,25%), il che gli permetterebbe di salire di più seguendo le dinamiche prevalenti (USA in particolare) di mercato, in quanto questo preluderebbe a un rialzo dei tassi, non opportuno per lo stato dell’economia in questa fase.
Lo yen ha dunque spazio di indebolimento contro dollaro, ma nella misura in cui i rendimenti a lunga USA saliranno ancora.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi la produzione industriale italiana di marzo dovrebbe mostrare una correzione, stimiamo di -2,5% m/m dopo l’ampio rimbalzo del 4% m/m registrato a febbraio; il settore potrebbe frenare il PIL almeno per tutto il primo semestre dell’anno.

GERMANIA – Sempre questa mattina l’indice ZEW è atteso calare ulteriormente a maggio, visto il difficile contesto internazionale e il persistere di forti tensioni sui mercati delle materie prime energetiche.
L’indice delle aspettative è atteso a -42 da -41 di aprile; l’indicatore sulla situazione corrente dovrebbe scendere a -37 punti da 30,8 precedente.

STATI UNITI – Oggi non ci sono dati in uscita negli, ma prosegue il flusso di discorsi dalla Fed, con sei interventi (Williams, Bostic, Barkin, Mester, Kashkari, Waller).