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10 Luglio 2020 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
 – Le richieste nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 4 luglio calano a 1,314 mln da 1,413 mln della settimana precedente.
I sussidi esistenti nella settimana conclusa il 27 giugno correggono a 18,062 mln da 18,76 mln (rivisto da 19,29 mln).
Il calo dei sussidi erogati con i programmi statali è incoraggiante e dà una nota positiva, dopo le informazioni dei nuovi posti disponibili in rialzo a maggio.
Tuttavia, va rilevato che i sussidi erogati con i programmi federali di emergenza per la pandemia continuano ad aumentare a ritmi rapidi: nella settimana conclusa il 20 giugno, i sussidi erogati con il Pandemic Unemployment Assistance sono cresciuti a 14,363 mln (+1,509 mln) e quelli erogati con la Pandemic Emergency UC sono aumentati di 81306.
Complessivamente, nella settimana conclusa il 20 giugno, i sussidi totali in essere erano pari a 32,922 mln, in rialzo di 1,410 mln rispetto alla seconda settimana di giugno.
Quindi, nonostante il miglioramento registrato dall’employment report e il calo dei sussidi erogati a livello statale, i dati complessivi confermano la presenza di un enorme serbatoio di disoccupati e/o sottoccupati che faranno da freno alla ripresa della crescita nel medio termine.
– Il Weekly Economic Index stimato dalla NY Fed nella settimana del 4 luglio sale da -7,44 a -6,83, grazie al miglioramento della produzione di elettricità, del traffico ferroviario e de marginale calo dei nuovi sussidi, che hanno contrastato il peggioramento delle vendite settimanali e delle ritenute delle imposte alla fonte.

 

COMMENTI:

AREA EURO – L’Eurogruppo ha eletto come presidente l’irlandese Donohoe, malgrado Germania, Italia, Francia e Spagna avessero pubblicamente sostenuto la candidatura della spagnola Calviño.
Donohoe ha subito espresso sostegno al piano per la ripresa, affermando che è “la prima priorità per tutti”, ma anche che intende mediare fra le istanze dei paesi del nord e di quelli del sud.
Secondo Donohoe, inoltre, dopo la crisi dovrà ripartire il processo di riforma delle regole di bilancio.

BREXIT – Il negoziatore europeo Barnier ha dichiarato che restano “significative divergenze fra Unione Europea e Gran Bretagna”. La Commissione Europea ha avvisato che la decisione del governo britannico di non richiedere un’estensione del periodo transitorio implica che siano “inevitabiliproblemi, i quali “rischiano di accrescere la pressione a cui le imprese sono già soggette a causa dell’epidemia di COVID-19.” La Commissione invita le imprese a rispolverare i piani predisposti per l’eventualità di uscita senza accordo, una parte dei quali resta rilevante anche nello scenario attuale.

STATI UNITI
 – Il presidente del Senato McConnell ha detto che, non appena la sessione legislativa riaprirà (20 luglio), i repubblicani predisporranno un nuovo pacchetto di stimolo, lavorando anche con i democratici, in modo da poter votare e nuove misure entro fine mese. Gli interventi considerati includono un nuovo invio di recovery check, misure più mirate per il sostegno delle imprese, concentrate sui settori particolarmente colpiti, e modifiche ai sussidi di disoccupazione con integrazioni che evitino di portare il reddito dei sussidi al di sopra del reddito da lavoro degli individui disoccupati.
McConnell ha ribadito che i repubblicani non intendono prevedere trasferimenti agli stati, che invece sono una parte centrale del pacchetto approvato dalla Camera a giugno. La dimensione degli interventi previsti dal Senato potrebbe essere intorno a 1 tln di dollari, contro i 3 tln del pacchetto della Camera. Si può prevedere l’approvazione di misure per circa 1,5 tln entro inizio agosto.
Biden ha presentato un piano di sviluppo dell’economia, “Buy American”, con misure per circa 700 mld di dollari, divise fra 400 mld di acquisti in 4 anni di beni e servizi prodotti in USA e 300 mld di finanziamenti per ricerca e sviluppo in tecnologie e energia a basso impatto ambientale.
L’aumento della spesa dovrebbe essere finanziato con i programmi tributari delineati in precedenza dalla campagna di Biden (aumenti delle imposte per le società e per le classi alte di reddito).

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa in netto recupero su base congiunturale a maggio, grazie alla riapertura delle attività produttive a partire dal 4 del mese. Il rimbalzo sarebbe dell’ordine del 25% m/m, dopo il calo di -28,4% a marzo e di -19,1% ad aprile.
La variazione annua (corretta per gli effetti di calendario) resterebbe comunque in territorio ampiamente negativo, da -42,5% a -33%. Vediamo una contrazione dell’output nell’industria vicina a -15% in media d’anno nel 2020, seguita da un recupero superiore al 10% l’anno prossimo.

FRANCIA – La produzione industriale è vista rimbalzare ampiamente a maggio dopo il crollo di aprile, stimiamo a +15% m/m da -20,1% m/m (e a -25,4% a/a da -34,2% a/a).
Le indagini di fiducia hanno mostrato una ampia risalita del morale nel manifatturiero. Anche i dati sulla produzione di energia suggeriscono una ripresa visibile dell’attività.
Pur ritenendo che il rimbalzo possa proseguire a giugno, vediamo comunque un calo dell’output nel secondo trimestre ben più ampio di quello registrato nei primi tre mesi dell’anno.

STATI UNITI – Il PPI a giugno dovrebbe aumentare di 0,4% m/m (-0,8% a/a), come a maggio, sulla scia della ripresa dei prezzi energetici. L’indice core è previsto in rialzo di 0,1% m/m, dopo -0,1% m/m.
A maggio, la variazione dei prezzi dei beni al netto di energia e alimentari era di 0,2% a/a, mentre per i servizi la dinamica era solo marginalmente più sostenuta, a +0,3% a/a.
Il trend dei prezzi ex-energia resta debole, ma dovrebbe essere in via di stabilizzazione nei prossimi mesi.