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10 Febbraio 2023 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
– Ieri, le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione al 4 febbraio sono aumentate a 196 mila, da 183 mila della settimana precedente. I sussidi esistenti a fine gennaio si sono mantenuti sul moderato trend al rialzo in atto da ottobre, con una variazione di 38 mila, a 1,688 mln.
– L’Atlanta Fed Wage Growth Tracker a gennaio è rimasto stabile a 6,1% a/a (i dati sono calcolati come media mobile a 3 mesi), dando supporto alla previsione che il picco della dinamica salariale sia alle spalle, ma segnalando un possibile rallentamento del trend verso il basso.
– Il Census Bureau ha iniziato la pubblicazione dell’Index of Economic Activity, costruito aggregando i 15 principali indicatori rilevati dal Census Bureau stesso, e aggiornato quotidianamente.
L’indice ha oscillato intorno a 0 da giungo a ottobre, scendendo a -1,49 a novembre e risalendo a -0.05 a dicembre, con indicazioni di persistente debolezza.

CINA
 – L’inflazione dei prezzi al consumo è salita da 1,8% a/a in dicembre a 2,1% in gennaio, in linea con le attese di consenso, con un incremento dello 0,8% m/m.
L’inflazione è stata spinta al rialzo da un aumento dei prezzi degli alimentari (da 4,8% a/a a 6,2% a/a in gennaio, concentrato soprattutto sulla frutta) – causato da fattori stagionali in linea con la cadenza del capodanno cinese – , dei servizi turistici (da 3,9% a/a in dicembre a 11,2% a/a in gennaio; +9,3% m/m) e dei servizi e beni vari (da 2,8% a/a a 3,1% a/a).
La riapertura, avvenuta nel periodo di maggiore picco turistico dell’anno, e il conseguente rimbalzo della domanda hanno favorito l’aumento dei prezzi dei servizi turistici e di quelli alla persona, comportando una risalita dell’inflazione core da 0,7% a/a in dicembre a 1% in febbraio.
L’emersione della domanda repressa, soprattutto di servizi, continuerà a spingere verso l’alto l’inflazione nei prossimi mesi, anche se in maniera contenuta data la dinamica del reddito disponibile, più debole che in altri paesi.
– La deflazione dei prezzi alla produzione si è accentuata da -0,7% a/a in dicembre a -0,8% in gennaio, con un calo dei prezzi di -0,4% m/m (dopo il -0,5% m/m di dicembre), trainato dal comparto dei beni manufatti e delle materie prime; al contrario, è rallentata l’inflazione dei beni di consumo, da 1,8% a/a in dicembre a 1,5% a/a in gennaio.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA – Prosegue oggi il vertice Ue straordinario. Ursula Von der Leyen ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, con limitazioni all’export per oltre 10 miliardi.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi la produzione industriale è attesa in calo per il quarto mese consecutivo a dicembre, stimiamo di -0,9% m/m dopo il -0,2% m/m di novembre.
Dopo aver tenuto meglio che in altri Paesi, negli ultimi mesi l’industria italiana ha visto un deterioramento più marcato che nella media Eurozona.
Il settore chiuderebbe il trimestre con contrazione dell’output di ben due punti percentuali (se si escludessero i mesi della prima ondata Covid, si tratterebbe di un minimo da 10 anni), e a nostro avviso potrebbe causare una flessione del PIL anche a inizio 2023 così come già a fine 2022

STATI UNITI – Oggi la fiducia delle famiglie rilevata dall’Univ. of Michigan a febbraio (prel.) dovrebbe mostrare una correzione a 63,5 da 64,9 di gennaio, dopo due mesi di rialzi generati in larga misura dal calo del prezzo della benzina.
Le aspettative di inflazione dovrebbero stabilizzarsi sui livelli di dicembre, 2,9% per l’orizzonte a 5 anni e 3,9% per quello a 1 anno.