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10 dicembre 2019 – nota economica giornaliera

CINA – L’inflazione dei prezzi al consumo è salita ulteriormente in novembre portandosi a 4,5% a/a da 3,8% a/a in ottobre, il massimo dal 2012. L’inflazione resta fortemente influenzata dall’aumento dei prezzi del comparto alimentari (+19,1% a/a), causato dall’impatto dell’influenza suina sui prezzi della carne di maiale (+110,2% a/a in novembre), che sovrasta il calo dei prezzi nel comparto dei trasporti e delle comunicazioni. Il rallentamento dei prezzi negli altri comparti ha contribuito a far scendere ulteriormente l’inflazione core a 1,4% a/a in novembre da 1,5% a/a nei tre mesi precedenti.
L’inflazione dei prezzi alla produzione è scesa dell’1,4% a/a, a un ritmo inferiore al mese di ottobre (-1,6% a/a) a causa dell’aumento dei prezzi dei beni di consumo, anch’essi spinti al rialzo dal comparto alimentari, ma è comunque scesa dello 0,1% m/m. La mancanza di pressioni da domanda continuerà a mantenere bassa l’inflazione core e i prezzi del comparto alimentare dovrebbero rallentare nei prossimi mesi ma l’impatto sul profilo d’inflazione in chiusura d’anno si rifletterà anche nel 2020. L’inflazione media dovrebbe chiudere il 2019 a 2,9% a/a e salire a 3,3% nel 2020.

GERMANIA – L’indice di fiducia Sentix è salito da -4,5 a +0,7. Questo indice di fiducia punta a misurare il clima di fiducia nell’ambito dei mercati finanziari, in particolare azionari, e non offre indicazioni di rilievo sull’andamento dell’economia reale.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana mantenendosi nella parte medio/alta del range di venerdì, preservando, in assenza di spunti nuovi, parte dei progressi post-employment report. Sul fronte dei negoziati USA-Cina le autorità cinesi hanno espresso l’auspicio che si giunga a un accordo il prima possibile, ma al momento l’incertezza permane. Eventuali sviluppi su questo fronte e i dati area euro saranno i principali driver odierni in attesa del FOMC di domani sera.

EUR – Simmetricamente l’euro ha aperto la settimana nella parte medio/bassa del range di venerdì, in area 1,10 EUR/USD, chiudendo per il secondo giorno di fila sotto 1,1070 EUR/USD, livello che chiude il fronte ribassista. Oggi sarà pubblicato lo ZEW tedesco atteso in miglioramento: il dato rappresenta un test discreto per il cambio. A meno di delusioni questo potrebbe favorire un tentativo di riagganciare, o almeno di riavvicinare, quota 1,1100 EUR/USD.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana al rialzo inaugurando un nuovo massimo (da aprile) contro dollaro a 1,3180 GBP/USD e del 2017 contro euro a 0,8391 EUR/GBP, grazie a un nuovo sondaggio che ha visto aumentare il vantaggio dei Conservatori sul Labour. Eventuali altri sondaggi che offrissero un risultato analogo favorirebbero un ulteriore rafforzamento della valuta britannica. Tra i dati esce la produzione industriale, attesa in miglioramento.

JPY – Permanendo l’incertezza sul fronte USA-Cina, lo yen ha aperto la settimana in live rialzo contro dollaro, ma in un range stretto in area 108 USD/JPY, e pressoché stabile contro euro tra 120,27 e 119,97 EUR/JPY. Driver principale di oggi: eventuali sviluppi nei negoziati USA-Cina.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa in moderato recupero a ottobre (+0,2% m/m), dopo il calo di -0,4% m/m registrato a settembre. L’energia è attesa contribuire negativamente. Su base annua (corretta per gli effetti di calendario), l’output resterà in territorio negativo per l’ottavo mese di fila, ma il tasso di contrazione dovrebbe ridursi, a -1,5% da -2,1% precedente. Stimiamo che la produzione torni a flettere a novembre, prima di un recupero nell’ultimo mese dell’anno. In ogni caso, nemmeno nel 4° trimestre l’industria dovrebbe tornare a contribuire al valore aggiunto.

FRANCIA – A ottobre la produzione industriale è vista avanzare dello 0,3% m/m, stesso ritmo di settembre. Le indagini di fiducia del manifatturiero hanno indicato un miglioramento del morale nel mese. La produzione di energia elettrica dovrebbe aver contribuito positivamente. Sull’anno, l’output è atteso in calo a -0,3% da +0,1% precedente. Nell’ultimo trimestre dell’anno, la produzione è in rotta per un lieve recupero (+0,3% t/t) dopo la brusca contrazione dei mesi estivi (-1,2% t/t).

GERMANIA – L’indice ZEW tedesco fornirà le prime indicazioni sull’andamento delle indagini di fiducia nell’Eurozona a dicembre. L’indice delle attese dovrebbe mostrare un ulteriore miglioramento, benché limitato, portandosi a -0.5 dopo il forte rimbalzo visto a novembre (a -2,1 da -22.8 a ottobre). L’indice della situazione corrente dovrebbe salire in misura maggiore, a -20,5 da -24,7 precedente. Al miglioramento dovrebbero contribuire il parziale allentamento delle tensioni sul commercio globale.