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10 Agosto 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Nell’agenda odierna dell’area euro spicca la pubblicazione dell’indagine congiunturale ZEW.
L’indice delle aspettative è calato nettamente in giugno e luglio, ma restando di una deviazione standard sopra la media storica; di contro, il giudizio sulla situazione corrente era migliorato drasticamente da -9,1 a +21,9.
Ci si attende che queste tendenze proseguano in agosto, con un’ulteriore flessione delle aspettative a 57 e un nuovo aumento del giudizio sulla situazione corrente a 25-30.
Un indebolimento delle aspettative dopo il boom legato alla distribuzione dei vaccini è emerso ieri anche dall’indagine Sentix.

 

COMMENTI:

FRANCIA – La Banca di Francia ha segnalato nel suo Point de conjoncture che la ripresa dell’economia è proseguita in luglio.
L’attività è rimasta stabile nelle costruzioni, nell’industria e in gran parte dei servizi, ma il valore aggiunto è salito grazie alla crescita dell’attività nell’accoglienza e nella ristorazione.
L’indagine rivela un ulteriore peggioramento dei problemi che affliggono le filiere produttive nell’industria e nelle costruzioni.

STATI UNITI – C’è attesa per il voto del Senato sul piano infrastrutturale (che poi dovrà essere ancora discusso dalla Camera a settembre), il breve discorso introduttivo di Loretta Mester alla Cleveland Fed Conversations on Central Banking e la conversazione del presidente della Chicago Fed, Charles Evans, con la stampa.
Tutti i membri del FOMC concordano nel ritenere poco rilevanti per la decisione i dati di inflazione, dopo la risalita già osservata nei mesi scorsi, sottolineando il discrimine per la decisione sul tapering è ora la velocità della crescita occupazionale.
Bostic (Atlanta Fed), di cui era già nota l’opinione favorevole a un rapido tapering, ha ribadito ieri che il “significativo” progresso sul fronte occupazionale sarebbe conseguito con 1-2 mesi di forti incrementi, mentre la condizione sull’inflazione è già soddisfatta.
Bostic predilige una riduzione bilanciata degli acquisti, ed eseguita più rapidamente rispetto al passato.
A suo giudizio, la riduzione potrebbe essere avviata fra ottobre e dicembre di quest’anno, e si attende rialzi dei tassi ufficiali entro fine 2022.
Secondo Barkin (Richmond Fed), che condivide la tesi di Bostic riguardo all’inflazione, serve ancora qualche progresso sul fronte occupazionale.
Anche Rosengren (Boston Fed), che ieri è stato intervistato da Associated Press, reputa che il criterio di inflazione sia già stato soddisfatto e che un altro mese di guadagni occupazionali come quelli di giugno e luglio sarebbero sufficienti per decidere a settembre l’avvio di un percorso di riduzione degli acquisti.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Si attendono i dati trimestrali su produttività e costo del lavoro per unità di prodotto.