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09 Luglio 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – In maggio, i dati destagionalizzati e corretti per gli effetti del calendario sul commercio internazionale pubblicati da Destatis hanno evidenziato una crescita modesta (per il secondo mese) delle esportazioni (+0,3% m/m da +0,2% precedente) a fronte di un rimbalzo delle importazioni (+3,4% m/m da -1,4% di aprile).
Di conseguenza, l’avanzo commerciale in termini destagionalizzati è passato a 12,6 miliardi, dai 15,6 del mese precedente e dai 7,1 di un anno prima.
A maggio, il valore dell’export risulta inferiore di -0,3% e quello dell’import superiore di +9,4% rispetto ai livelli di febbraio 2020.
In termini tendenziali, le esportazioni calano a 36,4% a/a da 47,6% precedente, le importazioni a 32,6% a/a da 33,6% di aprile.
Secondo la Bundesbank, il saldo di conto corrente di maggio (in termini non destagionalizzati) è risultato pari a +13,1 mld (da +21 di aprile), con un contributo positivo di beni (+14,4 mld) e servizi (+1,2 mld) e negativo per redditi primari (-0,1 mld) e redditi secondari (-2,4 mld).

STATI UNITI – Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 3 luglio sono poco variati, a 373 mila da 371 mila della settimana precedente, sui minimi dal 14 marzo 2020.
A questi si aggiungono 99 mila (non destag.) sussidi erogati con il programma federale Pandemic Unemployment Assistance I sussidi statali esistenti a fine giugno correggono a 3,339 mila, con un calo di 145 mila dalla settimana precedente, e toccano il minimo dal 21 marzo 2020.
I sussidi totali in essere nella settimana del 19 giugno calano di 449 mila, a 14,209 mln.
Le richieste di sussidio sono in calo in quasi tutti i 26 Stati che hanno annunciato l’interruzione dei programmi federali di sussidio anticipata di uno/due mesi rispetto alla fine prevista per settembre.

CINA – L’inflazione dei prezzi al consumo è rallentata più delle attese in giugno (Consenso Bloomberg 1,2% a/a) portandosi a 1,1% a/a da 1,3% in maggio, il valore più alto raggiunto da ottobre 2020.
I prezzi al consumo hanno inoltre registrato la quarta contrazione mensile consecutiva (-0,4% m/m): il calo del comparto alimentari (-2,2% m/m), seguito dall’abbigliamento e dagli elettrodomestici, ha compensato l’aumento nel comparto dei carburanti (2,0% m/m).
La dinamica tendenziale dell’inflazione è stata ugualmente spinta al ribasso dalla discesa dei prezzi nel comparto alimentare (-1,7 a/a, con i prezzi della carne di maiale calati del 36,5% a/a e del 13,6% m/m) e degli articoli vari (-0,9% a/a) che prosegue da inizio anno; continua inoltre la deflazione nel comparto dei servizi turistici (-1,1% a/a in giugno) e dei mezzi di trasporto (-0,8% a/a).
Il comparto dei carburanti registra ancora l’aumento tendenziale più cospicuo (da 21,3% a/a in maggio a 23,6% a/a in giugno; +2,0% m/m).
L’inflazione core è rimasta stabile a 0,9% a/a con un calo dei prezzi dello 0,1% m/m.
L’inflazione dei prezzi alla produzione, dopo aver raggiunto un massimo a 9% in maggio è scesa a 8,8% a/a in giugno, in linea con le attese di consenso.
Mentre la variazione tendenziale è rimasta ancora elevata per effetto del confronto sfavorevole con il crollo dell’anno scorso, la variazione congiunturale è stata di 0,3% m/m, la più contenuta degli ultimi 8 mesi, in linea con quanto segnalato dalle componenti dei prezzi del PMI manifatturiero di giugno e dalla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime tra maggio e giugno.
I dati continuano a segnalare che la trasmissione degli aumenti dai prezzi alla produzione a quelli al consumo rimane moderata in linea con la scarsa trasmissione passata, grazie all’assenza di pressioni da domanda, alla forte concorrenza delle imprese e all’aiuto dell’apprezzamento del cambio.
L’inflazione dei prezzi alla produzione potrebbe aver superato il picco grazie alle misure interne prese dal governo per favorire un aumento dell’offerta e all’effetto frenante della dinamica del credito atteso sugli investimenti.
L’inflazione dei prezzi al consumo è attesa rimanere contenuta e in aumento intorno al 3% solo a fine anno, trainata principalmente da un effetto base sfavorevole.

 

COMMENTI:

BCE – La revisione della strategia di politica monetaria annunciata ieri dalla Banca Centrale Europea conferma il passaggio a un obiettivo simmetrico del 2%, ma lascia all’interpretazione del Consiglio Direttivo quanta tolleranza esprimere nei confronti delle deviazioni dell’inflazione da tale livello.
Il comunicato segnala anche che il Consiglio potrebbe accettare un periodo di inflazione superiore all’obiettivo dopo periodi di inflazione vicina al limite inferiore, ma viene rifiutata l’idea di introdurre automatismi di inflation averaging.
L’inclusione del costo dell’abitazione occupata dai proprietari nell’indice dei prezzi utilizzato come riferimento potrebbe forse far salire l’inflazione osservata.
Per quanto riguarda gli strumenti, APP, forward guidance e TLTRO entrano nella cassetta degli attrezzi.
Il secondo pilastro dell’analisi passa formalmente da monetario a finanziario, operazione che nei fatti si era già compiuta.
La maggiore sorpresa è che la nuova strategia si applicherà già alla riunione di politica monetaria del 22 luglio, e che in tale occasione anche la struttura del comunicato ufficiale sarà cambiata radicalmente.
Quali sono le implicazioni?
Nel 2021, e anche nel 2022-23, nessuno si aspettava alcuna modifica nella politica monetaria, PEPP a parte, e la revisione non cambia tale prospettiva.
La rilevanza del cambiamento sarà verificabile soltanto quando l’inflazione sarà tornata all’obiettivo: quanto lungo sarà il periodo transitorio di inflazione sopra l’obiettivo che il Consiglio Direttivo tollererà? E quanto ampia sarà una deviazione moderata?
La risposta dipenderà dal contesto di quel momento.
In linea di principio, e a parità di condizioni, la nuova impostazione sarebbe coerente con un periodo di politica monetaria accomodante più lungo.

GIAPPONE – Il governo ha annunciato l’introduzione dello stato di emergenza per la prefettura di Tokyo, il quarto da aprile 2020, con durata almeno fino alla fine delle Olimpiadi, per far fronte al nuovo aumento di contagi generato dalla diffusione della variante Delta e dall’andamento più lento del previsto della campagna vaccinale.
Il Comitato olimpico rivedrà nei prossimi giorni le regole precedentemente annunciate riguardo alle presenze massime di spettatori negli stadi, che erano state fissate a 10 mila o al 50% della capienza.
Attualmente solo il 27% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, e la curva dei contagi è già in ripresa in molte aree solo un mese dopo la riduzione delle misure di contenimento introdotte con lo stato di emergenza iniziato ad aprile.
Al momento solo la prefettura di Okinawa è ancora soggetta a misure restrittive da stato di emergenza, ma l’andamento dei nuovi casi mette a rischio la recente riapertura del resto del paese, e rende più incerta la previsione di ripresa della crescita in estate, dopo un 1° trimestre negativo e un 2° trimestre probabilmente stagnante.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa ancora in crescita a maggio, sia pure ad un ritmo congiunturale verosimilmente inferiore a quello di aprile (nostra stima: 0,4% m/m da 1,8% precedente).
Le indagini hanno continuato a segnalare espansione dell’attività, e anche gli effetti di calendario dovrebbero agire in senso positivo.
La variazione annua resterà ampiamente positiva (nostra stima: 22,5% corretta per i giorni lavorativi), ma vedrà una moderazione per il venir meno dell’effetto di confronto con il mese di maggiore severità delle misure anti-COVID (aprile 2020).