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9 Febbraio 2023 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ieri le vendite al dettaglio sono calate di -0,7% m/m in volume a dicembre (-0,2% m/m in valore), con flessioni diffuse ai beni alimentari e non.
Rispetto ad un anno prima gli acquisti sono in calo del -4,4% da -3,6% di novembre e chiudono il trimestre in contrazione di -1,8% t/t.
Dopo aver verosimilmente frenato la crescita a fine 2022, i consumi privati potrebbero contrarsi anche a inizio 2023.

GERMANIA – Questa mattina è stato pubblicato il dato preliminare sui prezzi al consumo di gennaio, che era stato posticipato.
I prezzi hanno registrato una crescita di un punto sull’indice nazionale e di +0,5% m/m sull’armonizzato UE.
La tendenza annua è salita all’8,7% dall’8,6% sul CPI e calata al 9,2% dal 9,6% di dicembre sull’IPCA.
La pubblicazione del dato armonizzato dovrebbe comportare una revisione al rialzo dell’inflazione eurozona di gennaio, attesa, in seconda lettura, all’8,7% da 8,5% della stima flash.
Stimiamo un’inflazione tedesca intorno al 6% in media nel 2023 (sull’indice armonizzato), dall’8,7% del 2022.

STATI UNITI – Ieri il Council of Economic Advisers (CEA) ha pubblicato una nuova misura dei salari mirata a valutare le pressioni sui prezzi dei servizi core al netto dell’abitazione (inflazione “supercore).
Secondo il CEA, la crescita salariale “supercore” è scesa molto velocemente nel 2022, da un picco di 8% a/a a marzo 2022 a 5,2% a/a a gennaio 2023.
La velocità di discesa è aumentata nella seconda parte dell’anno, con una flessione della crescita da 9,7% 3m/3m ann. a ottobre 2022, a 4% 3m/3m ann. a gennaio 2023.
La dinamica dei salari orari invece è passata da 5,9% a/a a 4,4% a/a fra marzo e gennaio, con un rallentamento molto più contenuto.
L’analisi del CEA mostra che i salari supercore hanno maggiore capacità esplicativa per l’inflazione supercore rispetto ad altre misure salariali.

 

COMMENTI:

BCEDe Guindos, vicepresidente BCE, ha dichiarato che “non escluderebbe altri rialzi dei tassi dopo marzo”, a causa del punto di partenza dell’inflazione.
Secondo De Guindos, comunque, “stiamo iniziando a vedere gli effetti iniziali” della stretta monetaria.
Knot (Olanda) ritiene che il rialzo di maggio potrebbe essere ancora grande, se le pressioni sull’inflazione sottostante non saranno nel frattempo calate; a suo giudizio, il passaggio a rialzi più contenuti dovrebbe avvenire soltanto di fronte a un rallentamento dell’inflazione di fondo, soprattutto perché il rallentamento è stato meno profondo del previsto.
Villeroy de Galhau esclude che la Francia possa sperimentare una recessione quest’anno, e si attende un calo dell’inflazione entro giugno.

STATI UNITI – Dalla Fed, ieri Williams (NY Fed) ha detto che sarà necessario mantenere una stance di politica monetaria sufficientemente restrittiva “per qualche anno per riportare l’inflazione al 2%.
Secondo Williams, le proiezioni dei tassi formulate a dicembre rappresentano “una visione molto ragionevole di quello che dovremo fare quest’anno”.
Waller (Board Fed) prevede che l’economia continui a crescere a ritmi modesti nel 2023.
Per quanto riguarda l’inflazione, Waller non vede segnali di una discesa rapida ed è pronto a una “guerra più lunga” per riportarla all’obiettivo.
Waller vuole vedere una “continua moderazione dell’inflazione” prima di cambiare la sua opinione.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è mantenuto su una tendenza leggermente ribassista tra ieri e oggi dopo il discorso di Powell in linea con l’analoga dinamica dei rendimenti.
Dopo il movimento post-employment report ora il mercato attende altri dati per capire quale sarà l’effettivo sentiero di policy della Fed.
Il focus sarà sull’inflazione (martedì), attesa in calo, per cui, fatte salve sorprese in direzione opposta, il dollaro dovrebbe restare sulla difensiva.

EURL’euro, stabilizzatosi ieri, è in risalita oggi, anche se per ora contenuta in area 1,07 EUR/USD, sia di riflesso al generalizzato arretramento del dollaro sia sorretto dal succedersi di dichiarazioni BCE complessivamente favorevoli a mantenere un sentiero sostenuto di rialzi dei tassi.
I differenziali di rendimento, infatti, sono tornati a stringersi ieri e nel breve questa dovrebbe consolidarsi come tendenza di fondo, favorendo un ulteriore rafforzamento dell’euro.

GBPAnche la sterlina è in rafforzamento sull’arretramento del dollaro da 1,20 a 1,21 GBP/USD e anche in questo caso leggermente più dell’euro, rispetto al quale la valuta britannica, infatti, è in recupero da 0,89 a 0,88 EUR/GBP, aiutata dal succedersi di dichiarazioni BoE (anche Bailey e Haskel questa mattina) che mostrano preoccupazione per i rischi di una maggior persistenza dell’inflazione e quindi apertura ad alzare i tassi di più se necessario.
La sterlina dovrebbe quindi riuscire a consolidare e domani i dati del PIL, attesi in miglioramento, dovrebbero offrire ulteriore supporto in tal senso.

JPYAnche lo yen è in rafforzamento sul dollaro da 131 a 130 USD/JPY sull’arretramento dei rendimenti a lunga USA e a meno di sorprese verso l’alto sull’inflazione USA la settimana prossima la tendenza dello yen dovrebbe restare al rialzo.
Un po’ più contrastata la dinamica dello yen rispetto all’euro, tra 140 e 141 EUR/JPY, per via delle oscillazioni parzialmente “compensative” dell’EUR/USD.

SEKLa corona svedese si è apprezzata significativamente questa mattina da 11,35 a 11,15 EUR/SEK sull’esito della riunione della Sveriges Riksbank che ha alzato di nuovo i tassi, come da attese, da 2,50% a 3,00%, rivedendo al rialzo il profilo atteso dei tassi ufficiali (da 2,8% a 3,2% quest’anno e da 2,8% a 3,3% il prossimo, in media annua) per via di un rischio inflazione in ulteriore aumento.
Il profilo è coerente con un altro rialzo dei tassi di 25 pb o 50 pb alla prossima riunione del 26 aprile.
La S. Riksbank ha inoltre annunciato un’accelerazione del sentiero di riduzione del bilancio indicando che da aprile inizierà a vendere i titoli in portafoglio (acquistati nei programmi di QE) e ha spiegato che il deprezzamento del cambio rappresenta un rischio ulteriore per l’inflazione.
Alla luce della revisione verso l’alto del sentiero atteso dei tassi, manteniamo pertanto il profilo atteso di graduale recupero della corona svedese rispetto all’euro.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Oggi in agenda ci sono solo i sussidi di disoccupazione, che dovrebbero essere poco variati intorno a 190 mila.