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09 Febbraio 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – La Survey of Consumer Expectations della NY Fed rileva un netto miglioramento delle prospettive finanziarie delle famiglie, che prevedono un aumento annuo della spesa di 4,2% nel 2021, pur in presenza di un incremento atteso del reddito molto più moderato.
I dati di Opportunity Insights mostrano il netto balzo della spesa a gennaio, dopo l’accredito degli assegni da 600 dollari, particolarmente marcato per le famiglie a basso reddito (+13,4% a/a), ma ampiamente positivo per la media (4,1% a/a).

 

COMMENTI:

ITALIA – Si conclude oggi il secondo giro di consultazioni del Presidente incaricato Mario Draghi con i principali partiti politici (si parte la mattina alle 11 con il gruppo “Europeisti-Maie-Centro Democratico” e si finisce alle 17.15 con il Movimento 5 Stelle).
La novità emersa ieri è che la decisione del M5S sulla partecipazione al Governo Draghi sarà sottoposta alla votazione degli iscritti sulla piattaforma Rousseau, dalle ore 13 di domani alle ore 13 di giovedì.
L’ex presidente della BCE dovrebbe salire al Colle per sciogliere la riserva non prima di giovedì pomeriggio.

BCE – Nell’audizione al Parlamento Europeo, la presidente Lagarde ha ammesso che “l’incertezza sugli sviluppi della pandemia rimane alta”, ma ha ribadito che “quando le misure di contenimento saranno revocate e l’incertezza si ritirerà, prevediamo che la ripresa sarà supportata da condizioni di finanziamento favorevoli, politiche fiscali espansive e una ripresa della domanda”.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione dovrebbe risalire, ma le pressioni quella sottostante resteranno deboli. Lagarde ha anche riaffermato l’impegno a garantire condizioni finanziarie accomodanti e a proseguire la cooperazione con la politica fiscale.
Riguardo a quest’ultima, “sebbene il sostegno fiscale sia cruciale in questa fase, dovrebbe essere mirato e concentrato sulle misure più favorevoli alla crescita economica.

PAESI BASSI – Il confinamento in vigore sul territorio nazionale è stato prorogato fino al 2 marzo.
Dal 10/2, i negozi non essenziali potranno raccogliere ordini per il ritiro sul posto, anche se resteranno chiusi al pubblico.
I ristoranti e i bar resteranno aperti soltanto per l’asporto e le consegne a domicilio, mentre rimangono chiusi i luoghi di intrattenimento e le strutture sportive al chiuso.
Resta in vigore anche il coprifuoco fra le h.21:00 e le h. 4:30.
Il divieto di viaggio all’estero e la prenotazione di viaggi è proibita fino al 31 marzo.

STATI UNITI
 – Secondo il CBO, un aumento del salario minimo a 15 dollari (con variazioni graduali fra il 2021 e il 2025), in linea con la proposta presentata dai democratici, implicherebbe una perdita netta di 1,4 mln di posti di lavoro ma una riduzione di 900 mila individui al di sotto della soglia di povertà. Il costo della misura per il governo federale sarebbe pari a 54mld in 10 anni.
Mester (Cleveland Fed) ha ribadito che la Fed userà tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere la ripresa e ha detto che il momento della svolta per la politica monetarianon avverrà affatto presto”. Secondo Mester, la Fed resterà accomodante per “un periodo molto lungo” perché l’economia “ne ha bisogno”.
Inoltre, secondo Mester, ci vorrà tempo perché l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% e, in caso di futuro rialzo inatteso, la Fed ha gli strumenti per affrontarlo.
– Il processo di impeachment di Trump entra nel vivo, con l’apertura del dibattimento in aula al Senato e la presentazione delle posizioni delle parti.
Il 26 gennaio è stata approvata la risoluzione pre-processuale, con le regole organizzative, e i Senatori hanno prestato giuramento in qualità di giurati nel processo.
In quella occasione 45 repubblicani su 50 hanno votato a favore di una mozione presentata da R. Paul sulla incostituzionalità di un impeachment per un presidente non più in carica, segnalando che la probabilità di una condanna politica è minima, al di là di quelli che saranno gli argomenti legali discussi durante il processo.
Come per il voto alla Camera, tuttavia, anche in questa occasione è possibile che ci sia una spaccatura nei ranghi dei repubblicani.
La linea della difesa è essenzialmente di natura tecnica (dubbi sulla costituzionalità di impeachment di un presidente non più in carica, struttura difettosa del singolo articolo di impeachment, che include più di un capo di accusa).
Sulla sostanza delle accuse, i legali di Trump notano che l’ex presidente il 6 gennaio esercitava i suoi diritti alla libertà di parola, senza incitare espressamente a comportamenti violenti (usando solo “una manciata di volte” la parola “lotta”, e solo in modo figurativo) e facendo il possibile, una volta tornato alla Casa Bianca, per fermare la violenza.
Il processo potrebbe essere brevissimo e concludersi anche entro la fine della settimana.
Oggi verranno presentati gli argomenti delle due parti (per un massimo di 4 ore) e il Senato voterà con 51 voti la regolarità del processo. Da domani inizia la presentazione del caso, in cui le parti hanno fino a 16 ore ciascuna (su un massimo di due giorni), seguita da 4 ore per le domande, 4 ore per il dibattimento (con eventuali testimoni e/o documenti) e 4 ore per gli argomenti conclusivi.
Il Senato si riunirà quindi per deliberare e votare.

 

MERCATI VALUTARI:

USD Il dollaro ha aperto la settimana in calo, ancora sull’onda lunga dell’employment report di venerdì.
La dinamica è coerente: dopo il recupero in atto da inizio anno una pausa è comprensibile in presenza di dati non soddisfacenti e in attesa piuttosto di nuove indicazioni che confermino lo scenario di ripresa USA più forte che altrove.
Il quadro di fondo resta comunque favorevole e l’ulteriore salita ieri dei rendimenti USA ne è una prova.
L’apertura del processo di impeachment di Trump non dovrebbe avere ripercussioni di rilievo sul biglietto verde, mentre da seguire di più sarà l’evoluzione del processo di approvazione del nuovo pacchetto fiscale.

EURL’euro ha aperto la settimana in salita, ancora comunque in area 1,20 EUR/USD, di riflesso al ritracciamento generalizzato del dollaro.
Per quanto importanti, i dati di produzione industriale italiana oggi, come quelli tedeschi di ieri, non dovrebbero avere un impatto rilevante sul cambio, perché riferiti a dicembre.
La vera partita dell’euro si giocherà infatti sui dati del 1° trimestre. Tuttavia, un’eventuale delusione molto ampia anche sui dati di dicembre potrebbe indebolire la moneta unica.

GBPAnche la sterlina ha aperto la settimana in rafforzamento aggiornando i massimi contro dollaro in area 1,37 GBP/USD, dando però segnali meno robusti contro euro, rispetto al quale si è mantenuta comunque su livelli forti, in area 0,87 EUR/GBP.
La dinamica della valuta britannica va monitorata con attenzione.
Nonostante infatti le attese di taglio dei tassi sotto lo zero siano rientrate dopo la riunione BoE di giovedì scorso, la prospettiva di osservare ancora debolezza economica nel 1° trimestre – per quanto si tratti di uno scenario abbastanza scontato dal mercato – potrebbe comunque frenare la sterlina.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in salita sul ritracciamento del biglietto verde, da 105 a 104 USD/JPY contro dollaro, e da 127 a 126 EUR/JPY contro euro. Si tratta di movimenti che non compromettono la possibilità che la dinamica divergente contro dollaro e contro euro si riproponga quando il biglietto verde tornerà a salire.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa poco variata a dicembre (+0,2% m/m), dopo l’ampio calo visto a novembre (-1,4% m/m).
Un ulteriore recupero, probabilmente più sostanziale, è atteso a gennaio.
L’industria resta in una fase più positiva rispetto ai servizi, sostenuta dal miglioramento della domanda estera (in particolare dai Paesi extra-UE).
Il settore, dopo aver frenato il PIL a fine 2020, dovrebbe tornare a contribuire al valore aggiunto a inizio 2021.
L’indice PMI manifatturiero ha evidenziato un’accelerazione della crescita della produzione a gennaio (da 52 di dicembre a 54,4).