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08 Luglio 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Le vendite al dettaglio a maggio hanno registrato un contenuto incremento di +0,2% m/m in valore (+0,4% m/m in volume) mentre la flessione di aprile è stata ridimensionata di tre decimi a -0,1% m/m.
La sostanziale stagnazione è la sintesi di un rimbalzo delle vendite di beni non alimentari (+2% m/m da -1% precedente), sostenuto dall’effetto delle riaperture degli esercizi commerciali, controbilanciato da una contrazione (dopo due mesi di solida espansione) di pari entità delle vendite di beni alimentari.
La crescita tendenziale rallenta a 13,3% da 30,4% per via del venir meno del confronto con il mese di massima severità del confinamento (aprile 2020).
I dati sulla mobilità personale evidenziano nelle ultime settimane un ulteriore incremento degli spostamenti verso gli esercizi commerciali, giunti ormai al di sopra dei livelli dell’estate scorsa.
Le vendite al dettaglio potrebbero chiudere il 2° trimestre in crescita di oltre il 2% t/t.
Soprattutto, al recupero degli acquisti di beni si aggiunge la ripresa dei consumi di servizi, che sarà determinante nel trainare la spesa delle famiglie e la crescita del PIL nei prossimi trimestri.

STATI UNITI – La Job Openings and Labor Turnover Survey di maggio riporta un livello di posizioni aperte circa stabile, a 9,2 mln, sui massimi storici per la serie, con le assunzioni poco variate a 5,9 mln e un calo a 5,3 mln delle interruzioni dei rapporti di lavoro, esteso anche alle dimissioni volontarie.
Le posizioni aperte, complessivamente stabili, vedono aumenti nella componente “altri servizi” e nell’istruzione pubblica, a fronte di riduzioni per il segmento di ricreazione, arti e intrattenimento.
Le assunzioni registrano una correzione per le posizioni nel settore pubblico.
Le dimissioni volontarie restano diffuse a molti settori, ma sono in flessione a 3,6 mln, in particolare nei servizi professionali, nei trasporti e nel manifatturiero.
Il turnover in un mercato del lavoro flessibile come quello americano è sempre molto elevato, ma i dati danno indicazioni sui trend e sull’andamento netto dei flussi.
Negli ultimi 12 mesi, le assunzioni sono state pari a 73 mln, le interruzioni dei rapporti di lavoro 64,8 mln, con un effetto netto di aumento di occupati pari a 8,2 mln.

 

COMMENTI:

AREA EURO – La Commissione Europea ha pubblicato le Previsioni Economiche d’Estate con revisioni al rialzo delle stime di crescita e inflazione rispetto alle proiezioni di maggio.
La revisione è spiegata da una frenata dell’attività economica meno forte del previsto a inizio anno e da un processo di riapertura delle economie più rapido rispetto a quanto anticipato.
L’impatto delle strozzature presenti nelle filiere industriali, seppur considerato transitorio, sta risultando più rilevante delle attese, ma non appare tale da compensare la ripresa in corso nei servizi, dove iniziano ad emergere le prime indicazioni di recupero per il turismo.
Rispetto a maggio sono invece rimaste sostanzialmente invariate le valutazioni d’impatto economico dei Piani di Ripresa e Resilienza presentati dai Governi dei Paesi membri, con i primi effetti attesi a partire dalla seconda metà dell’anno.
Dopo la contrazione del PIL di -0,3% t/t registrata nel 1° trimestre, Bruxelles stima un rimbalzo di 1,3% t/t in primavera e una accelerazione a 2,9% t/t durante la stagione estiva, quando l’effetto delle riaperture dovrebbe risultare massimo; la Ue si attende poi un 1,3% t/t a fine anno.
La Commissione prevede quindi una crescita al 4,8% nel 2021 (4,3% nelle Spring Forecast) e al 4,5% nel 2022 (4,4% a maggio) con un ritorno ai livelli pre-COVID che, rispetto alle precedenti proiezioni, verrebbe anticipato di un trimestre a fine 2021.
I livelli di attività pre-COVID saranno recuperati già nel 3° trimestre di quest’anno in Germania mentre per Italia e Spagna sarà necessario attendere l’estate del prossimo anno (comunque in anticipo rispetto alle scorse previsioni).
L’incertezza sullo scenario rimane elevata ma i rischi per lo scenario sono ritenuti complessivamente bilanciati; tra quelli al ribasso, preoccupa la diffusione della variante Delta (destinata a diventare dominante durante l’estate, secondo lo European Centre for Disease Prevention and Control).
Sul fronte dei prezzi i rischi sono valutati al rialzo, soprattutto nel caso in cui i colli di bottiglia lungo le filiere produttive dovessero rivelarsi più persistenti del previsto.
Nelle stime della Commissione, l’inflazione dovrebbe attestarsi in media annua all’1,9% nel 2021 (1,7% nelle Spring Forecast), spinta sia dalla ripresa della domanda che dalle strozzature dal lato dell’offerta, oltre che da un effetto base favorevole e da altri fattori tecnici destinati a venir meno nel 2022, quando l’inflazione dovrebbe scendere all’1,4% (1,3% precedente).

BCE – Oggi alle h. 13:00 la Banca Centrale Europea annuncerà l’esito della revisione della strategia di politica monetaria, che sarà poi commentato alle h. 14.30 in conferenza stampa dalla presidente Lagarde e dal vicepresidente de Guindos. L’annuncio è apparso sul sito della BCE.
Secondo Reuters e Bloomberg, l’obiettivo di inflazione sarà fissato al 2% e sarà quasi certamente reso simmetrico.

STATI UNITI – I verbali della riunione del FOMC di giugno riportano, come atteso, una diffusa sorpresa per il miglioramento dello scenario economico e per l’aumento dell’inflazione rispetto a quanto atteso in precedenza, grazie anche ai risultati positivi della campagna vaccinale.
Le informazioni dei verbali sono in linea con quanto emerso dalla riunione stessa e dai molti discorsi dell’ultimo mese, senza nuovi dettagli di rilievo.
Il messaggio in generale è non è più hawkish rispetto a quello della riunione di giugno, ma riporta la volontà del FOMC di essere preparati ad agire in caso di ulteriori sorprese.
Pertanto, la discussione sui piani di riduzione degli acquisti dovrebbe essere aperta e operativa già alla prossima riunione di luglio, con possibili indicazioni specifiche pronte entro settembre, in modo da dare comunicazioni “ben in anticipo” rispetto alla data di attuazione, a nostro avviso probabile fra fine 2021 e inizio 2022.
In un quadro di sorprese generalmente orientate verso l’alto per crescita e inflazione, si rileva comunque il segnale di “diversi” partecipanti che ritengono opportuno essere “pazientinel valutare i progressi verso gli obiettivi, in un contesto di elevata incertezza.
Tuttavia, riteniamo che i rischi siano di possibile anticipazione del tapering, eventualmente nella parte finale del 2021.
Una “vasta maggioranza” di partecipanti ha rivisto le previsioni di crescita verso l’alto, sulla scia della forza dei consumi e del ritmo di vaccinazioni, pur in presenza di persistenti problemi dal lato dell’offerta.
La maggior parte dei partecipanti sottolinea anche la forza degli investimenti in macchinari supportata anche da strategie delle imprese per aggirare i colli di bottiglia presenti per tutti gli input, sia di materiali sia di lavoro.
Sul mercato del lavoro si rileva un generalizzato giudizio ottimistico, ma “molti partecipanti” notano che l’economia è ancora lontana dall’obiettivo di massima occupazione inclusiva e “alcuni” indicano che la dinamica occupazionale è stata inferiore alle attese.
In generale, si rilevano anche restrizioni dal lato dell’offerta (pensionamenti anticipati, timori per COVID), con effetti di rialzo dei salari, ma l’aspettativa è di continuo miglioramento delle condizioni del mercato e riduzione delle pressioni da eccesso di domanda in alcuni settori.
Per l’inflazione, i partecipanti (inteso come diffuso consenso) sono stati sorpresi dall’effettivo rialzo osservato ad aprile, molto più ampio delle attese e attribuito a diffusi vincoli dal lato dell’offerta sia di materiali sia di lavoro, uniti a un balzo dei consumi superiore alle previsioni in seguito alle riaperture delle attività.
In generale, non si rileva un cambiamento della valutazione di transitorietà di queste spinte al rialzo dei prezzi, e si sottolinea l’andamento più contenuto di varie misure di inflazione sottostante (mediana, media troncata) oltre che delle aspettative di inflazione, sempre coerenti con l’obiettivo sull’inflazione di medio termine della Fed.
In generale, i rischi e l’incertezza sullo scenario restano elevati, e mediamente bilanciati, anche se “una significativa maggioranzadei partecipanti vede rischi verso l’alto sull’inflazione per via dei vincoli all’offerta di beni e lavoro e diversipartecipanti sono preoccupati della possibile trasmissione sulle aspettative di un’eventuale persistenza di livelli elevati di aumenti dei prezzi.
Diversi” partecipanti però notano la presenza di rischi verso il basso sull’inflazione in caso di riduzione più rapida del previsto delle pressioni attuali.
Riguardo alla politica monetaria, si rileva che la stance attuale è appropriata.
Pochi” partecipanti riportano che le condizioni per la svolta dei tassi potrebbero essere soddisfatte prima di quanto atteso a marzo, ma “diversi” sottolineano che, vista l’incertezza elevata, è ancora troppo presto per avere un giudizio preciso su mercato del lavoro e inflazione.
Durante la riunione si è discusso il programma di acquisti e l’avvicinamento agli obiettivi indicati nella guidance, notando che il “sostanziale ulteriore progresso” non era ancora stato raggiunto, ma si stava avvicinando.
Vari” partecipanti indicano che le condizioni per iniziare a ridurre gli acquisti saranno raggiunte prima del previsto, ma “diversi” ritengono di non avere ancora abbastanza informazioni ed enfatizzano la necessità di essere “pazienti nel valutare tale progresso e nel cambiare i ritmi di acquisti.
La visione di consenso però è di essere pronti con un piano per la riduzione del programma da attuare in tempi rapidi in caso di sorprese dai dati, fra cui un progresso più rapido delle attese o l’emergere di nuovi rischi.
Nello specifico, la discussione sul tapering ha toccato il tema della quota di MBS.
Diversi” partecipanti ritengono opportuno ridurre questa componente a ritmi più rapidi rispetto a quelli da adottare per i Treasury, ma “diversi altri” pensano invece che una riduzione in parallelo delle due classi di titoli sia più in linea con la comunicazione precedente e con gli obiettivi sulle condizioni finanziarie.
Il Comitato nelle prossime riunioni discuterà i progressi verso gli obiettivi e i piani più dettagliati per il sentiero e la ricomposizione degli acquisti, impegnandosi comunque a segnalare “ben in anticipo” rispetto all’annuncio dell’effettiva riduzione.