8 Giugno 2023 – nota economica giornaliera
ITALIA – Ieri le vendite al dettaglio ad aprile sono aumentate di 0,2% m/m in valore (3,2% a/a da 5,8% di marzo) ma sono calate di -0,2% m/m in volume (-4,8% a/a da -2,9% del mese precedente).
La crescita mensile in valore è spiegata dagli alimentari (+0,9% m/m, primo rialzo da gennaio), mentre in volume prevale la flessione dei beni non alimentari (-0,7% m/m).
Su base tendenziale si registra un progresso per grande distribuzione (+7,2%; da notare il +9,2% dei discount di alimentari) e commercio elettronico (+2,7%), a fronte di un calo per le imprese operanti su piccole superfici e per quelle che effettuano vendite al di fuori dei negozi.
Il dettaglio per settore merceologico mostra un ampio progresso per profumeria e cura della persona (+7,9% a/a), a fronte di una contrazione significativa per i farmaceutici (-3,2% a/a).
GRECIA – Il PIL nel 1° trimestre ha registrato una contrazione di -0,1% t/t (2,1% a/a) dopo la forte accelerazione di 1,1% t/t (rivisto al ribasso da 1,4%) di fine 2022.
STATI UNITI – Ieri, il deficit della bilancia commerciale di aprile ha mostrato un significativo ampliamento, a -74,6 mld di dollari, da -60,6 mld di marzo (rivisto da -65 mld).
Le esportazioni hanno registrato una contrazione di -5,3% m/m per i beni e un aumento di 0,2% m/m per i servizi.
Dal lato delle importazioni, i beni in entrata sono in aumento di 2% m/m, mentre l’import di servizi è calato di -0,6% m/m.
La stima GDPNow dell’Atlanta Fed vede un contributo del canale estero di – 0,73pp e una crescita del PIL di 2,2% t/t ann. nel 2° trimestre.
GIAPPONE – La stima finale del PIL del 2° trimestre è stata rivista ampiamente verso l’alto, con una variazione di 0,7% t/t (2,7% t/t ann.), da 0,4% t/t (2,1% t/t ann.).
La crescita è spinta dalla domanda domestica, in aumento di 1% t/t, rivista da 0,7% t/t.
La revisione è dovuta a consumi e investimenti in crescita più sostenuta, a 0,6% t/t e 1,4% t/t, rispettivamente.
Il canale estero resta negativo, con le esportazioni in calo di -4,2% t/t e le importazioni in flessione di -2,3% t/t.
La crescita dovrebbe rallentare nella parte centrale dell’anno, ma restare positiva e sempre superiore alla crescita potenziale, grazie anche agli ampi aumenti salariali negoziati con i rinnovi contrattuali della primavera.
COMMENTI:
CANADA – La Bank of Canada ieri ha alzato i tassi di 25 pb, a 4,75%, massimo dal 2001, interrompendo una pausa di 4 mesi, iniziata a gennaio e mirata a valutare gli effetti della restrizione attuata nei 10 mesi precedenti.
Secondo la banca centrale, l’eccesso di domanda è più persistente di quanto atteso e “la politica monetaria non era sufficientemente restrittiva (…) per riportare l’inflazione al 2% in modo sostenibile”.
Le prospettive per i tassi secondo la BoC dipenderanno dagli sviluppi dei consumi, delle aspettative di inflazione e dalla crescita salariale.
Anche il mercato immobiliare recentemente ha dato segni di surriscaldamento, sollevando preoccupazioni di possibile instabilità finanziaria.
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro si è stabilizzato in assenza di novità e in attesa di segnali chiarificatori dal FOMC di mercoledì prossimo, ma stamani apre al ribasso.
A sostenerlo di recente è stato il dubbio che la Fed possa alzare ancora i tassi, magari non già la prossima settimana ma al FOMC successivo di luglio.
Se così sarà nel breve il dollaro potrebbe riuscire a consolidare.
Oggi intanto saranno da seguire i sussidi di disoccupazione attesi in solo lieve aumento, ma se dovessero salire significativamente il dollaro ne risentirebbe negativamente.
EUR – Di riflesso l’euro si sta stabilizzando ma oggi apre leggermente al rialzo da 1,06 a 1,07 EUR/USD.
Si tratta perlopiù di movimenti tecnici in attesa di segnali che chiariscano lo scenario dei tassi Fed in primis.
Questa mattina la stima finale del PIL dell’area (1° trimestre) ha mostrato una revisione al ribasso: sul dato l’euro ha corretto ma in misura ridotta, perché nel breve il cambio reagisce di più allo scenario tassi di Fed e BCE, per cui la prospettiva che la BCE alzi ancora i tassi, probabilmente altre tre volte, entro settembre, contribuisce a offrire sostegno alla moneta unica.
Nel brevissimo tuttavia la possibilità che la Fed faccia un altro rialzo può frenarlo.
GBP – La sterlina rimane più resiliente contro dollaro e oggi apre al rialzo in area 1,24 GBP/USD supportata ancora da attese di mercato di robusti rialzi BoE nei prossimi mesi.
Il fattore “tassi” continua a sostenere la valuta britannica anche contro euro, rispetto al quale si è infatti rafforzata, seppure leggermente, da 0,86 a 0,85 EUR/GBP.
In assenza di novità sul fronte domestico in questi giorni la sterlina potrebbe riuscire a consolidare o comunque stabilizzarsi.
JPY – Lo yen, in calo ieri contro dollaro da 139 a 140 USD/JPY sulla salita dei rendimenti a lunga USA, oggi apre in recupero aiutato anche dalla revisione al rialzo dei dati di PIL giapponese.
Sarà comunque la tendenza dei rendimenti USA a guidare il trend del cambio nei prossimi giorni. Analoga la dinamica contro euro, in calo ieri per lo yen da 148 a 150 EUR/JPY, in leggero recupero oggi.
CAD – Il dollaro canadese si è apprezzato sia rispetto al dollaro USA da 1,34 a 1,33 USD/CAD sia rispetto all’euro da 1,43 a 1,42 EUR/CAD sulla decisione della BoC ieri di alzare i tassi da 4,50% a 4,75% contro attese di consenso per tassi ancora fermi.
La BoC dopo il rialzo di gennaio aveva attuato una “pausa condizionata” sui tassi, ma i dati recenti hanno mostrato uno scenario di crescita meno negativo del previsto e un’inflazione in calo meno rapido delle attese.
La BoC ha infatti motivato la decisione di ieri con la persistenza dell’eccesso di domanda che, unitamente a condizioni ancora molto tirate sul mercato del lavoro, contribuisce a rendere più persistente l’inflazione elevata.
A meno di dati che contraddicano tale ipotesi, la BoC potrebbe alzare ancora i tassi alla prossima riunione del 12 luglio.
Ritocchiamo pertanto leggermente al rialzo la previsione a 1m per il dollaro canadese da 1,34 a 1,33 USD/CAD, ma lasciamo invariato il profilo successivo a 1,32-1,30-1,28 USD/CAD a 3m-6m-12m perché l’upside del dollaro canadese viene limitato dalla elevata correlazione con l’economia USA, che corrobora lo scenario di successivo rallentamento della crescita in Canada, a maggior ragione in assenza di previsioni di trend marcatamente rialzista per i prezzi del petrolio.
PREVISIONI:
AREA EURO – Oggi, dopo le revisioni di segno opposto su PIL tedesco e italiano (rispettivamente da zero a -0,3% e da 0,5% a 0,6% t/t), nonché l’ampia correzione al ribasso del dato irlandese, ci aspettiamo che il PIL dell’Eurozona si sia contratto di -0,1% t/t nel 1° trimestre (in precedenza era visto in espansione di un decimo).
Lo spaccato delle componenti dovrebbe evidenziare un contributo negativo della domanda interna e delle scorte a fronte di un apporto positivo dalle esportazioni nette.
I dati nazionali già pubblicati sono compatibili con una contrazione dei consumi (privati e pubblici) e con un rimbalzo degli investimenti fissi dopo il calo di fine 2022.