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08 Aprile 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al ribasso ma si è rafforzato venerdì pomeriggio sull’employment report, pur ripiegando in chiusura di sessione.
I dati sul mercato del lavoro infatti hanno tutti sorpreso verso l’alto, con la crescita degli occupati in accelerazione contro attese di rallentamento, il tasso di disoccupazione in calo contro previsioni di stabilizzazione e i salari in aumento come da attese ma con revisione al rialzo sul mese precedente.
I rendimenti sono saliti e oggi la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi Fed a giugno è scesa al 48% dal 68% di venerdì pre-employment report.
Oggi infatti il dollaro è tornato ad aprire al rialzo.
Tuttavia, il prossimo test chiave sarà mercoledì con i dati di inflazione, attesi in aumento per la componente “headline” e in solo marginale calo per la “core”.
Se anche dall’inflazione dovessero giungere sorprese verso l’alto il dollaro si rafforzerebbe ancora e la probabilità di un primo taglio dei tassi Fed a giugno si ridurrebbero ulteriormente.

EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in marginale rialzo da 1,07 a 1,08 EUR/USD, ma venerdì ha ceduto sui dati USA, di riflesso alla salita del dollaro, e oggi ha aperto in calo, nonostante la sorpresa positiva stamani dai dati di produzione industriale.
La moneta unica è penalizzata dalla prospettiva che la BCE tagli i tassi a giugno (probabilità di mercato odierna a 96%, in marginale calo rispetto al 100% di venerdì) laddove vi è un rischio che la Fed posticipi il primo taglio.
La riunione BCE di giovedì sarà probabilmente interlocutoria: i tassi resteranno fermi, ma la BCE potrebbe non voler fornire anticipazioni su giugno pur lasciando le porte aperte per tale data.
L’euro in tal caso si manterrebbe in range, mostrando però una tendenza a trovarsi sulla difensiva, a meno di delusioni dai dati USA che facciano indebolire il dollaro.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in lieve rialzo contro dollaro da 1,25 a 1,26 GBP/USD ma mostrando una dinamica contrastata e soprattutto guidata dai driver USA, per cui è scesa venerdì sull’employment report e oggi ha aperto sulla difensiva.
Così perlopiù sarà anche in questi giorni, in funzione dei dati di inflazione USA di mercoledì.
Qualche spunto di origine domestica dovrebbe comunque aversi venerdì con i dati di produzione industriale attesa in lieve recupero (da -0,2% a 0,0% m/m) e con qualche discorso BoE in programma (oggi Breeden, che ha votato per tassi fermi in linea con la maggioranza da quando è entrata alla BoE a novembre, e giovedì Greene che ha votato per tassi fermi alle ultime due riunioni, ma alle precedenti tre aveva dissentito votando per un rialzo dei tassi).
Oggi il mercato sconta ancora con probabilità piena un primo taglio dei tassi BoE ad agosto, mentre è scesa leggermente rispetto a venerdì la probabilità implicita su maggio da 28% a 24% e su giugno da 68% a 64%.
In questi giorni, a meno di sorprese/delusioni dai dati USA, la sterlina dovrebbe mantenersi in range.
Contro euro resta stabile in area 0,85 EUR/GBP.

JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata stabile contro dollaro in area 151 USD/JPY, salvo una breve incursione in area 150 USD/JPY, cedendo anch’esso venerdì comunque sui dati USA. Anche oggi ha aperto in calo portandosi a un soffio da 152,00 USD/JPY sotto le pressioni ribassiste dovute al rialzo dei rendimenti USA post-employment report.
Secondo Nakao, viceministro delle finanze preposto agli affari internazionali nel 2011-13, le autorità giapponesi potrebbero intervenire in qualsiasi momento sul cambio se valutassero l’indebolimento eccesivo e dovuto a fattori speculativi.
Per ora gli interventi verbali stanno riuscendo a contenere il downside dello yen, ma i rischi sono verso il basso in questi giorni se l’inflazione USA di mercoledì si conferma vischiosa.
La prospettiva comunque che entro pochi mesi la politica monetaria di BoJ e Fed diverga a favore dello yen dovrebbe poi tornare a favorire lo yen.

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