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8 Agosto 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Venerdì la produzione industriale di giugno ha sorpreso al rialzo in Germania (+0,4% m/m), Francia (+1,4% m/m) e Spagna (+1,1% m/m) mentre in Italia l’output è calato ben oltre le attese registrando una pesante flessione per il secondo mese consecutivo (-2,1% da -1,1% m/m).
Si prospetta un 2° semestre di debolezza per l’industria europea: alle indicazioni di contrazione dell’output che emergono dalle indagini di fiducia si aggiunge il rischio di razionamento del gas, per quanto mitigato dal buon andamento degli stoccaggi.

STATI UNITI – Venerdì l’Employment report di luglio ha sorpreso verso l’alto: la crescita degli occupati ha accelerato a 528mila (consenso 250mila) da un precedente 398mila (rivisto al rialzo 372mila).
L’incremento è risultato diffuso a tutti i principali comparti e guidato da ricreazione e ricezione, servizi professionali e sanità.
Il tasso di disoccupazione è calato di un decimo al 3,5% soprattutto a causa di una minore partecipazione; l’aumento dell’occupazione rilevato dall’indagine presso le famiglie è stato molto più modesto rispetto a quello dei lavoratori dipendenti, e nella media degli ultimi 3 mesi è pari a sole 62mila unità.
I salari sono saliti di 0,5% m/m (5,2% a/a), in accelerazione da 0,4% m/m precedente contro attese per un rallentamento.
In sintesi, i dati sono coerenti con un mercato del lavoro ancora robusto e in surriscaldamento, sebbene con i primi indizi di rallentamento, che continua a generare pressioni al rialzo sull’inflazione e supporta il proseguimento del ciclo di rialzi dei tassi da parte della Fed.

CINA – È stata meglio del previsto la crescita delle esportazioni cinesi in luglio: +18% a/a.
Il dato è comunque coerente con una contrazione su base mensile.
La crescita delle importazioni è accelerata da 1,0% a 2,3% a/a, una debolezza che riflette in parte fattori di prezzo, ma anche una contrazione dei volumi che persiste.
Nei prossimi mesi, l’andamento dell’export risentirà del rallentamento globale.

 

COMMENTI:

ITALIAMoody’s ha comunicato che l’outlook sul rating sovrano dell’Italia è diventato “negativo” da “stabile”, mentre il rating resta immutato a Baa3.
L’agenzia di rating ha giustificato la variazione sulla base degli sviluppi politici (che però anticipano soltanto di pochi mesi la scadenza naturale della legislatura), del rischio che l’economia rallenti più del previsto e che la disciplina fiscale si allenti.
Un miglioramento del rating è ora giudicato improbabile.
Una riduzione del rating potrebbe essere scatenata sia dal peggioramento delle prospettive di crescita di medio termine, sia da un allentamento della politica fiscale o da misure economiche che compromettano la fiducia dei mercati e facciano aumentare il debito.

STATI UNITI – Secondo Daly, la Fed non ha affatto finito con il controllo dell’inflazione, “ma non c’è bisogno di essere troppo aggressivi, perché stiamo già osservando segnali di rallentamento”.
Tuttavia, la scelta fra 50 e 75 punti base non è ancora bloccata, perché “ci sono altri due rapporti sui prezzi e ancora uno sull’occupazione”.
Per Bowman, un rialzo di 75pb non dovrebbe essere escluso fino a quando l’inflazione non cala in modo “coerente, significativo e duraturo”.
Ci aspettiamo un rialzo di 50pb a settembre ma i rischi restano verso l’alto.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Non ci sono dati in calendario per oggi e anche il resto della settimana si prospetta povero di spunti.
Verranno pubblicate le stime finali d’inflazione di luglio in Germania, Francia e Italia.
I dati di giugno per l’eurozona dovrebbero riportare un modesto incremento della produzione industriale.

STATI UNITI
– Il focus della settimana sarà sull’inflazione di luglio, mercoledì 10 agosto.
La crescita mensile dei prezzi potrebbe rallentare moderatamente in scia al calo dei carburanti con l’inflazione headline che potrebbe quindi correggere modestamente dopo il picco del mese precedente.
Le pressioni sottostanti sono comunque attese restare robuste con un’inflazione core prevista in ulteriore accelerazione.
– In calendario giovedì i prezzi alla produzione di luglio e venerdì anche la stima preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan di agosto.