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07 Luglio 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Le vendite al dettaglio di maggio hanno segnato un rimbalzo di +17,8% m/m, dopo il -12,1% m/m (rivisto al ribasso) precedente, per effetto dell’allentamento delle misure restrittive.
La ripresa ha coinvolto soprattutto i beni non alimentari, che hanno visto una crescita di +34,5% m/m in aprile (di cui +147,0% m/m per tessile, abbigliamento e calzature), ed il carburante per autotrazione (+38,4% m/m).
Lo spaccato per Paese vede Francia (+25,6% m/m) e Spagna (+18,0% m/m) collocarsi al di sopra della media dell’Eurozona, mentre la Germania (+13,9% m/m) ha registrato una crescita più debole.
Sull’anno, le vendite sono scese del -5,1% a/a dal -19,6% a/a di aprile.
I consumi sono visti in ripresa, graduale, nei prossimi mesi, sulla scia dell’ulteriore allentamento delle misure di contenimento.

GERMANIA – In maggio si è verificato un rimbalzo della produzione industriale di +7,8% m/m, dopo che ad aprile era stato registrato un crollo record (-17,5% m/m, rivisto al rialzo da -17,9%). Sull’anno, il dato è passato da -25,0% a -19,3%.
L’aumento è guidato principalmente dall’industria automobilistica, che tuttavia rimane ben al di sotto (circa il 50%) dei livelli di febbraio.
Lo spaccato per settori registra un aumento diffuso; la ripresa è forte per i beni investimento, cresciuti del 27,6% m/m, mentre i beni intermedi hanno segnato una leggera flessione di -0,1% m/m.
Le costruzioni hanno registrato un aumento modesto (+0,5% m/m).
I dati degli ordinativi avevano mostrato ieri una ripresa di 10,4% m/m, per una variazione tendenziale di -29,3% a/a. Il rimbalzo è stato più intenso per gli ordinativi interni che per quelli esteri, che pure erano calati di più in marzo e aprile, anche se quelli dal resto dell’area dell’euro si sono mostrati relativamente dinamici (+20% m/m). Rispetto a gennaio, la perdita è pari al 23,2% per gli ordinativi domestici e del 37,2% per quelli esteri, in particolare extra-eurozona (-38,7%).
A livello settoriale, gli ordinativi restano eccezionalmente bassi rispetto a un anno fa soprattutto nel comparto automobilistico (-47% a/a) e in quello dei prodotti in metallo (-31,5% a/a).

STATI UNITI – L’ISM non manifatturiero a giugno sorprende verso l’alto, salendo a 57,1 da 45,4 di maggio, con la variazione più ampia da quando esiste l’indagine (1997).
L’indice di attività aumenta a 66 da 41 di maggio, gli ordini salgono a 61,6 da 41,9 e gli ordini all’estero sono in rialzo a 58,9 da 41,5, l’occupazione invece rimane al di sotto di 50, pur segnando un incremento di 11,3 punti, a 43,1 da 31,8.
La componente tempi di consegna corregge a 57,5 (-9,5 punti da 67 di maggio) e dà indicazioni di riduzione dei problemi di offerta che avevano contribuito a frenare l’attività nei mesi scorsi e di riallineamento dei ritmi di domanda e offerta. Anche i prezzi pagati sono in rialzo, a 62,4 da 55,6 di maggio.
L’espansione dell’attività è diffusa a 14 settori, con solo tre settori ancora in contrazione. Le imprese riportano aumenti di domanda superiori alle attese in diversi settori, ma anche molta cautela nei comparti più a rischio in caso di ripresa duratura dei contagi (sanità, istruzione, ricreazione, ospitalità e ristorazione) e indicazioni di debolezza nei servizi al settore aereo e a quello estrattivo. L’indice non manifatturiero composito a 57,1 sulla base della relazione storica con il PIL indicherebbe una crescita annualizzata di 2,9%, ma questa recessione rivoluziona tutte le regolarità del passato: la previsione per il PIL del 3° trimestre è di crescita a due cifre.

GIAPPONE – I consumi delle famiglie a maggio calano di -16,2% a/a, sia in termini reali sia in termini nominali, con contrazioni particolarmente marcate per cultura e ricreazione (-37,2% a/a), istruzione (-29,2% a/a), abbigliamento (-37,4% a/a). Il reddito è in rialzo di 9,8% a/a.
Su base mensile, i consumi sono in calo di -1,8% m/m in termini nominali (-1,5% m/m in termini reali), a fronte di incrementi per il reddito e il reddito disponibile di +7,3% m/m e 12,2% m/m (7,5% m/m e 12,3% m/m in termini reali), con indicazioni di un ampio amento del tasso di risparmio.
Nella prima settimana di maggio era in vigore lo stato di emergenza nazionale per tutto il Paese, successivamente lo stato di emergenza era stato mantenuto solo nelle prefetture più colpite (ma anche più popolose). A giugno si dovrebbe vedere un rimbalzo della spesa delle famiglie, che dovrebbe guidare la ripresa della crescita nel 3° trimestre.

 

COMMENTI:

STATI UNITI
Contagi 2.936.077, nuovi contagi 49.900, decessi 130.285, guarigioni 924.148 (Fonte: JHU).
L’accelerazione della crescita dei contagi è particolarmente elevata in alcuni stati (California, Florida, Arizona e Texas) dove sono state introdotte misure di contenimento mirate alle attività che sembrano responsabili della crescita di casi, che si sta diffondendo in misura crescente nelle fasce più giovani della popolazione.
Invece, New York City procede con il sentiero di riapertura, entrando nella fase 3 e sta studiando le condizioni per la possibile riapertura delle scuole a settembre.
Daly (San Francisco Fed) ha detto che se si riuscisse a limitare il problema sanitario attraverso una strategia di contenimento o con un vaccino, sarebbe possibile normalizzare l’attività economica in tempi molto rapidi.
Daly ha sottolineato il livello straordinariamente elevato dell’incertezza, che la induce ad avere previsioni basate su scenari alternativi. Anche nel migliore dei casi, con una graduale ripresa della crescita il tasso di disoccupazione rimarrebbe comunque elevato a lungo.
Bostic (Atlanta Fed) ha detto che la riaccelerazione dei contagi mette a rischio la ripresa, come si vede dal rallentamento dell’attività negli Stati colpiti dal recente aumento dei nuovi casi.
Secondo Bostic, ora è necessario valutare se questa perdita di slancio dell’attività è solo una pausa o un fenomeno più duraturo.
Bostic ha aggiunto che sarebbe opportuno ulteriore stimolo fiscale per estendere le misure in scadenza o già esaurite.