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7 Giugno 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Poco fa, i dati sugli ordinativi industriali ad aprile hanno mostrato un crollo inatteso di -2,7% m/m (-6,2% a/a, minimo da luglio 2020); il calo è dovuto soprattutto alle commesse dall’estero, in particolare dall’Eurozona, e ai beni capitali.

GIAPPONE – I consumi e il reddito delle famiglie ad aprile sono calati di -1,7% a/a e -3,5% a/a in termini reali, rispettivamente.
Su base mensile la spesa delle famiglie è in ripresa, con una variazione di 0,4% m/m, dopo 6,1% m/m di marzo, sulla scia delle riaperture delle attività dopo l’ondata pandemica di inizio anno

 

COMMENTI:

GIAPPONEKuroda (BoJ) ha ribadito l’impegno della Banca centrale a mantenere in atto le misure espansive fino a quando l’inflazione non avrà raggiunto il 2% in modo stabile e non solo per fattori una tantum, come l’attuale rialzo dei prezzi energetici.
Kuroda ha sottolineato che l’obiettivo della BoJ è contribuire a un contesto macroeconomico che spinga i salari verso l’alto e generi un’inflazione sostenuta.

AUSTRALIA – La Reserve Bank of Australia ha alzato l’obiettivo sul cash rate di 50 punti base a 0,85%, preannunciando ulteriori interventi nei prossimi mesi nella direzione di rimuovere lo stimolo monetario introdotto durante la pandemia.
Velocità e dimensione dei rialzi dipenderanno dai dati.
La Banca centrale nota che l’economia si è dimostrata resiliente e trae beneficio dagli alti prezzi delle materie prime.
L’intervento è stato più ampio delle aspettative di mercato.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo supportato dalla prosecuzione della risalita dei rendimenti tornati in prossimità dei massimi recenti.
In attesa degli importati dati di inflazione di venerdì il biglietto verde dovrebbe tendenzialmente riuscire a consolidare, complice la prospettiva che la Fed fronteggi con decisione le accresciute pressioni inflazionistiche.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo da 1,07 a 1,06 EUR/USD sul ri-allargamento dei differenziali di rendimento.
La prospettiva di un’azione più decisiva anche da parte della BCE dovrebbe però contenere il downside del cambio (supporti chiave in area 1,05 EUR/USD).
Anzi, eventuali segnali alla riunione BCE di giovedì a favore di un rialzo dei tassi di 50 pb a luglio o settembre dovrebbero favorire l’euro (resistenze chiave in area 1,08 EUR/USD).

GBPLa sterlina ha aperto la settimana stabile sia contro dollaro a 1,24-1,25 GBP/USD sia contro euro in area 0,85 EUR/GBP.
In questi giorni domineranno ancora i driver di dollaro, mentre la prossima settimana il focus tornerà sui temi domestici, con la riunione BoE del 16 giugno.
Intanto, il premier Boris Johnson è riuscito ad ottenere la fiducia, ma i numeri del voto di sfiducia sono stati pesanti: 211 favorevoli (rispetto a una soglia richiesta di 180) e 148 contrari.

JPYLo yen ha aperto la settimana in ampio calo contro dollaro sulla salita dei rendimenti a lunga USA, portandosi da 130 a 132 USD/JPY, dove ha aggiornato i minimi andando a rivedere livelli abbandonati nel 2002.
La BoJ ha confermato la necessità di mantenere condizioni di policy massimamente espansive per supportare la ripresa post-pandemia e la salita dell’inflazione verso il target, per cui lo yen potrà indebolirsi ancora ma l’ulteriore calo dovrebbe essere limitato in quanto proporzionale alla salita attesa dei rendimenti a lunga USA il cui upside dai livelli correnti dovrebbe essere contenuto.
Dalla BoJ Kuroda ha ribadito che uno yen debole è da considerarsi favorevole per l’economia giapponese a condizione che i movimenti non siano eccessivamente rapidi.
Lo yen si è indebolito anche contro euro aggiornando i minimi da 139 a 142 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Si attende il dato spagnolo sulla produzione industriale, attesa in diminuzione.
In Italia, Istat pubblica l’aggiornamento delle prospettive sull’economia italiana.

STATI UNITI – Oggi viene pubblicata la bilancia commerciale di aprile, che dovrebbe registrare una significativa chiusura del deficit a -89,5 mld, da -109,8 mld di marzo, con importazioni ed esportazioni di beni previste in rialzo di 2,5% m/m e 3,1% m/m, rispettivamente.
Anche i servizi, grazie alla ripresa del turismo, dovrebbero contribuire positivamente alla crescita delle esportazioni nette.