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6 Settembre 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Questa mattina i dati sugli ordinativi industriali di luglio hanno mostrato un calo di -1,1% m/m (dopo il -0,3% m/m di giugno, rivisto al rialzo di un decimo).
La flessione ha riguardato sia il mercato interno (-4,5% m/m) che gli ordini dai Paesi dell’area euro (-6,4% m/m); di contro, sono aumentate le commesse dai Paesi extra-UE (+6,5% m/m), per una crescita degli ordinativi esteri totali di 1,3% m/m.
A luglio le aziende hanno registrato una contrazione marginale dei beni capitali (-0,2% m/m), e ben più marcata per i beni di consumo (-16,9% m/m), questi ultimi spinti al ribasso dal crollo dei prodotti farmaceutici.
Il fatturato è calato di -1,8% m/m, un segnale negativo per l’andamento della produzione industriale di luglio in uscita domani.

AREA EURO
– Ieri le vendite al dettaglio sono rimbalzate solo parzialmente a luglio (0,3% m/m, -0,9% a/a) dopo il calo di -1% registrato a giugno.
Gli acquisti restano comunque in rotta per una contrazione nel trimestre estivo, e il contesto di elevata inflazione e incertezza non offre prospettive incoraggianti per i consumi nel 2° semestre.
– L’indice PMI servizi di agosto è stato rivisto al ribasso a 49,8 da 50,2 della stima flash, il che, congiuntamente alla limatura dell’indice manifatturiero della scorsa settimana, porta l’indicatore composito a 48,9 da 49,2, un minimo da gennaio 2021.
È dal primo lockdown del 2020 che sia l’indice relativo ai servizi che quello sull’industria non erano entrambi su livelli coerenti con una contrazione dell’output.
Il PMI servizi è stato rivisto al rialzo in Francia (51,2 da 51; 53,2 a luglio) e al ribasso in Germania (47,7 da 48,2; 49,7 il mese precedente).
Ha sorpreso invece al rialzo il PMI servizi in Italia, a 50,5 da 48,4 di luglio, con l’indice composito che risale a 49,6 da 47,7.

GIAPPONE – I consumi delle famiglie a luglio sono aumentati di 3,4% a/a in termini reali, ma risultano in calo di -1,4% m/m.
I consumi nel 2° trimestre sono cresciuti a un ritmo sostenuto, grazie al miglioramento dell’ondata pandemica e le previsioni sono di espansione moderata nel 2° semestre.

 

COMMENTI:

OPEC – L’OPEC+ ha annunciato da ottobre una simbolica riduzione delle quote di produzione di 100mila barili al giorno, che annulla l’incremento di pari dimensione annunciato per settembre.
Sul fronte gas, il FT sostiene stamane che, nell’ambito del pacchetto di misure di emergenza in discussione, la Commissione Europea proporrà di introdurre un limite al prezzo del gas acquistato dalla Russia e/o limiti al prezzo sui mercati domestici, diversi da paese a paese.
Secondo Ft, l’ipotesi di coordinamento degli acquisti sarebbe ancora sul tavolo.

AUSTRALIA – La Reserve Bank of Australia, come atteso, ha alzato i tassi di riferimento di 50 punti-base al 2,35%.
È il quinto rialzo consecutivo da maggio.
La stretta è attesa continuare nei prossimi mesi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo ieri aggiornando i massimi recenti.
Oggi è in lieve arretramento, ma si tratta di un movimento tecnico dopo la nuova ascesa di ieri.
Tra i dati odierni l’ISM dei servizi è atteso in calo, ma l’entità relativamente contenuta del rallentamento non dovrebbe impedire alla Fed di alzare i tassi ancora di 75 pb questo mese.
Questo, unitamente al clima di incertezza internazionale, soprattutto sul fronte del contesto energetico, fornisce ancora supporto al dollaro soprattutto nel breve termine.

EURL’euro è in risalita oggi a 0,99 EUR/USD dai nuovi minimi di ieri in area 0,98 EUR/USD.
Il movimento in parte riflette il parziale calo dei prezzi del gas dopo la nuova ascesa di ieri ma è perlopiù di natura tecnica.
Fino a che Nord Stream 1 rimane chiuso e permane l’incertezza sul fronte delle forniture energetiche l’euro resta esposto a nuova debolezza (downside tendenzialmente entro il corridoio 0,97-0,95 EUR/USD).

GBP – Similmente all’euro anche la sterlina è oggi in recupero contro dollaro dai minimi di ieri da 1,14 a 1,16 GBP/USD. Il movimento è soprattutto di natura tecnica ma in piccola parte riflette il ridursi dell’incertezza politica dopo il subentro di Liz Truss a Boris Johnson come nuova premier, il che può spiegare il lieve recupero contro euro da 0,86 a 0,85 EUR/GBP.
Nel breve la valuta britannica resta esposta a nuova debolezza, anche in funzione della crisi energetica e della parziale incertezza sulle nuove politiche fiscali del governo (nei programmi di Truss rientrano tagli delle tasse) e sulle nuove misure per contrastare i rincari energetici.

JPYLo yen si è indebolito ancora oggi contro dollaro da 140 a 141 USD/JPY, aggiornando qui i minimi (dal 1998).
Il ministro delle finanze Suzuki ha ribadito lo stretto monitoraggio sul cambio lamentando l’eccessiva volatilità dei movimenti recenti, ma nel breve i differenziali di rendimento a lunga, con i rendimenti USA ancora in salita nel breve e quelli giapponesi “bloccati” verso lo zero, espongono lo yen a nuova debolezza. Lo yen è sceso anche contro euro da 139 a 141 EUR/JPY, ma la prospettiva di nuova debolezza dell’EUR/USD ne limita il downside nel breve.

AUDIl dollaro australiano non ha tratto beneficio dall’ulteriore rialzo dei tassi (50 pb a 2,35% – come da attese) attuato oggi dalla RBA e si è indebolito sia contro il dollaro USA da 0,68 a 0,67 AUD/USD sia contro l’euro da 1,45 a 1,47 EUR/AUD.
Anche se infatti l’elevata inflazione (al 6,1% e attesa dalla RBA salire ancora entro fine anno verso 7¾%, ben al di sopra della fascia obiettivo a 2-3%) porterà la RBA a proseguire i rialzi (il mercato sconta altri 100 pb di rialzi nel corso delle prossime tre riunioni di ottobre-novembre-dicembre), l’incertezza sullo scenario globale (Cina compresa) e il rallentamento atteso dell’economia australiana (verso 2¼% nel 2023 e 1¾% nel 2024 dal 4% atteso quest’anno) lasciano il dollaro australiano esposto a nuova debolezza nel breve e ne limitano lo spazio di recupero atteso successivamente.
Giovedì intanto ci sarà un discorso del governatore della RBA Philip Lowe, da seguire per trarre indicazioni sul sentiero dei rialzi dei tassi futuri.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Oggi verrà pubblicato l’ISM dei servizi, previsto in calo a 54 da 56,7 di luglio.
Le indagini dei servizi ad agosto hanno dato risultati deboli, non del tutto in linea con le indicazioni positive dei consumi delle famiglie nel settore, pertanto prevediamo che l’indice ISM confermi il trend verso il basso senza però varcare la soglia di 50.