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6 Ottobre 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri i dati di produzione industriale di agosto hanno registrato una flessione in Francia (-0,3% m/m da 0,5%; +0,7% a/a) e in Spagna (-1,3% m/m da 0,2%; -3,4% a/a).
Nel 3° trimestre l’output potrebbe risultare stagnante in Francia e in calo di quasi -1% t/t in Spagna.
I dati confermano la miglior tenuta dell’industria transalpina rispetto alle altre principali economie dell’eurozona, ma anche la Francia non sarà esente da un ulteriore indebolimento dell’attività nei prossimi mesi.

GERMANIA – Questa mattina gli ordini all’industria sono cresciuti più delle attese in agosto, a +3,9% m/m, recuperando parte del crollo di -11,3% a luglio (rivisto da -11,7%).
Anche al netto delle grandi commesse la crescita è stata di +3,9% m/m.
Le aziende hanno registrato un aumento per i beni intermedi e di consumo (rispettivamente +9,3% m/m e +8,8% m/m), mentre risultato poco variati i beni di investimento (+0,1% m/m).
Lo spaccato settoriale mostra un’ampia crescita nella produzione di computer, prodotti elettronici e ottici (+37,9% m/m), ed un aumento di apparecchiature elettriche (+8,7% m/m) e prodotti farmaceutici (+4% m/m); di contro, l’automotive registra una flessione di -0,7% m/m.
Gli ordini esteri sono saliti di +3,9% m/m, quelli interni di +4% m/m.
Il fatturato in termini reali è cresciuto di 0,4% m/m, segnale che la produzione potrebbe risultare poco variata ad agosto

STATI UNITI – Ieri il deficit della bilancia commerciale ad agosto si è ridotto più di quanto atteso, a -58,3 miliardi di dollari (minimo da giugno 2020) da -64,7 miliardi di luglio (rivisto al ribasso da -65 miliardi), trainato da un incremento di +1,6% m/m delle esportazioni e una correzione di -0,7% m/m delle importazioni.
L’aumento dell’export è dovuto sia ai beni (+1,8% m/m), spinti al rialzo dai beni capitali, sia ai servizi (+1,3% m/m), principalmente di viaggio.
L’import ha registrato una contrazione di -0,9% m/m dei beni, diffusa a tutti i principali comparti, mentre i servizi sono rimasti sostanzialmente stabili.
L’energia ha influenzato marginalmente la bilancia commerciale in quanto si sono registrare variazioni in aumento (dettate dal rincaro dei prezzi) di egual misura sia sull’export che sull’import.
Secondo la stima GDPNow dell’Atlanta Fed, il contributo del canale estero alla crescita del 3° trimestre potrebbe essere pari a +0,9%.

 

COMMENTI:     

BCE – Anche Kažimír (Slovacchia) ritiene che probabilmente i tassi ufficiali BCE non saliranno più.
Villeroy de Galhau (Francia) è stato esplicito nel dirsi contrario a nuovi rialzi. Nagel (Germania), così come Schnabel stamane, ha preferito sottolineare che la battaglia contro l’inflazione non è ancora vinta.
Nel complesso, sembra che la maggioranza dei governatori sia attualmente favorevole a lasciare i tassi fermi e attendere gli sviluppi, come scontato dai mercati.

STATI UNITI – Dalla Federal Reserve, Daly (Fed di San Francisco) ha dichiarato che la politica monetaria è in territorio sufficientemente restrittivo e che potrebbe non esser necessario un ulteriore aumento dei tassi se i progressi registrati sul mercato del lavoro e sull’inflazione continuassero nei prossimi mesi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha proseguito il calo ieri sulla ulteriore cedevolezza dei rendimenti.
Oggi il test sarà l’employment report, atteso abbastanza positivo.
Se dovesse deludere il dollaro si indebolirebbe ulteriormente, in caso invece di sorprese verso l’alto recupererebbe parzialmente.

EURL’euro è risalito da 1,04 a 1,05 EUR/USD principalmente di riflesso al dollaro, ma fatica oggi a ritrovare slancio nonostante i dati sugli ordini tedeschi abbiano sorpreso positivamente.
L’incertezza sul complesso dell’area euro pesa di più.
Potrebbe però recuperare in caso di delusioni oggi dai dati USA.

GBP – Anche la sterlina ha recuperato sul calo del dollaro riportandosi tra ieri e oggi da 1,21 a 1,22 GBP/USD.
Cederebbe facilmente però oggi in caso di sorprese positive dai dati USA.
Contro euro è in leggero rafforzamento, seppure contenuto in area 0,86 EUR/GBP, perché favorito dalla maggior probabilità attesa di mercato di un altro rialzo dei tassi BoE.

JPYAnche lo yen ha recuperato ieri sul calo del dollaro da 149 a 148 USD/JPY, ma cederebbe facilmente in caso di sorprese verso l’alto dai dati USA di oggi.
Le autorità domestiche comunque restano vigili sul cambio.

 

PREVISIONI:

ITALIA – In calendario i dati sulle vendite al dettaglio di agosto.

STATI UNITI – Oggi gli occupati non agricoli a settembre sono attesi in aumento di 170 mila unità, dopo le 187 mila di agosto, leggermente al di sopra della media degli ultimi tre mesi (150 mila).
Il venir meno degli eventi transitori dello scorso mese (scioperi a Hollywood e fallimento di Yellow) dovrebbe influenzare positivamente la crescita degli occupati in settembre, mentre gli effetti delle recenti manifestazioni nel settore automobilistico si ripercuoteranno sul dato del prossimo mese.
Rischi verso l’alto vengono dalle indicazioni giunte dalle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione (in discesa a settembre sui livelli di inizio anno) e dalle componenti occupazionali del PMI, in territorio ampiamente positivo sia nel manifatturiero che nei servizi.
Il tasso di disoccupazione potrebbe calare di un decimo a 3,7%, dopo l’ampio aumento dello scorso mese a 3,8% (dettato dalla crescita del tasso di partecipazione), e i salari orari sono visti in crescita di 0,3% m/m, in accelerazione dallo 0,2% m/m del mese precedente.
La variazione annua dovrebbe rimanere stabile al 4,3% a/a; l’intensificarsi delle rivendicazioni contrattuali in diversi comparti potrebbe, nei prossimi mesi rendere ancora più lenta la convergenza della crescita salariale su ritmi compatibili con la stabilità dei prezzi.