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05 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La seconda stima del PMI dei servizi registra una revisione al rialzo da 46,2 a 46,9
dell’indice di attività, che però si conferma in calo rispetto a settembre (48,0).
Le imprese segnalano una contrazione più marcata rispetto a settembre del flusso di ordini (45,7), prezzi di vendita in flessione (48,7) a fronte di un aumento dei costi (53,1), e riduzione degli organici (48,6).
L’indice composito si colloca a 50 in ottobre, in calo rispetto a un mese prima (50,4), ma sopra la stima flash.
Lo spaccato per Paese ha visto il PMI servizi francese confermare il calo registrato dalla stima flash, a 46,5 da 47,5 precedente. L’indice composito resta in territorio recessivo, a 47,5 da 48,5 di settembre: le indagini indicano una contrazione del PIL dovuta alle nuove misure introdotte.
L’indice dei servizi è crollato ulteriormente da 42,4 a 41,4 in Spagna, confermando le ripercussioni economiche negative legate alla seconda ondata epidemica.
In Germania, il PMI dei servizi è stato rivisto al rialzo da 48,9 a 49,5, ma rimane più basso del valore registrato in settembre (50,6). Di conseguenza, l’indice composito della Germania è passato a 55,0 da 54,7: il dato è coerente con un’espansione dell’economia.
La prima lettura del PMI servizi per l’Italia ha visto un peggioramento a 46,7 da 48,8 di settembre.
L’indice delle aspettative cala sensibilmente pur restando su valori alti (56,5); l’occupazione, invece, continua a segnare una contrazione. L’indice composito è passato da 50,4 a 49,2.
L’indagine PMI conferma che le misure restrittive introdotte per contenere i contagi stanno aprendo un cuneo fra terziario, da una parte, e industria dall’altra.

GERMANIA – Gli ordini all’industria a settembre sono cresciuti meno del previsto: da 4,9% m/m (-1,7% a/a) di agosto a 0,5% m/m (-1,9% a/a).
Gli ordinativi esteri sono scesi nel mese per effetto di un calo delle commesse dall’eurozona mentre quelli domestici sono saliti (rispettivamente di -0,8% m/m e +2,3% m/m).
Nel settore dell’auto gli ordini sono cresciuti del 5,1% m/m e il livello è ormai quasi del 6% superiori a quello di febbraio.
Stando ai dati preliminari sul fatturato industriale, prevediamo una crescita della produzione industriale a settembre, dopo di che il trend potrebbe di nuovo tornare in rallentamento.

STATI UNITI
 – La stima ADP degli occupati non agricoli privati registra a ottobre una variazione di solo 365 mila, dopo 753 mila a settembre.
Nell’industria tutti i settori registrano crescita (estrattivo +3 mila, manifatturiero +7 mila, costruzioni +7 mila); nei servizi la variazione è di 348 mila, con aumenti solidi nei principali sotto-settori, anche se su ritmi inferiori a quelli dei mesi precedenti: commercio e trasporti +53 mila, servizi alle imprese +60 mila, istruzione e sanità +79 mila, ospitalità e ricreazione +125 mila.
Le stime ADP nell’ultimo anno non sono state affidabili per prevedere i nonfarm payrolls, ma certamente confermano il trend di rallentamento e normalizzazione della dinamica occupazionale dopo la volatilità estrema della primavera e dell’inizio dell’estate.
– L’ISM dei servizi a ottobre corregge da 57,8 a 56,6, restando al di sopra di 50 per il quinto mese consecutivo.
Lo spaccato dell’indagine resta positivo con i principali indici su livelli espansivi: attività da 63 a 61,2, nuovi ordini da 61,5 a 58,8, occupazione da 51,8 a 50,1, tempi di consegna da 54,9 a 56,2.
Nonostante le indicazioni di modesto rallentamento del ritmo di espansione nel settore, le imprese riportano cauto ottimismo sulle condizioni della loro attività e sull’economia, pur sottolineando l’levato grado di incertezza causato dalla pandemia, i vincoli alla capacità produttiva e le elezioni.
Si registra espansione in 16 sotto-settori e contrazione soltanto in due (arte e ricreazione, e amministrazione pubblica).
I commenti delle imprese indicano che in diversi settori l’attività si è adattata ai vincoli per COVID (per esempio, istruzione, sanità, finanza), con un ritorno a livelli di produzione relativamente elevati e che la domanda e gli ordini sono in ripresa.
La relazione storica fra ISM e PIL farebbe prevedere una crescita del 2,7%. Al momento, la nostra previsione è di variazione del PIL intorno a 4% t/t ann. nel 4° trimestre.
–  La bilancia commerciale a settembre registra un deficit di 63,9 mld (da 67 mld di agosto), con un netto allentamento della crescita delle importazioni (+0,5% m/m) e un’accelerazione delle esportazioni (+2,6%m/m).
Le importazioni si sono riportate vicino ai livelli pre-pandemia, mentre l’export ha ancora margini di recupero, che però potrebbero restare frenati dalle nuove misure restrittive attuate in seguito alla ripresa dei contagi in Europa.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il testo del nuovo DPCM riporta l’elenco di attività commerciali che possono restare operative anche nelle zone rosse (quelle con livello di rischio alto).
L’elenco è più lungo di quanto atteso alla viglia, e include anche alcuni servizi alla persona.
Nella zona rossa (a massimo rischio) sono state incluse Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria; le regioni a rischio intermedio (zona arancione) sono Puglia e Sicilia, mentre le altre regioni rientrano nella cosiddetta “zona gialla”.
Il livello di restrizione sarà dunque più blando rispetto a quanto sperimentato la scorsa primavera.
Già stasera potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri il decreto “Ristori bis che stanzia nuove risorse destinate alle categorie più colpite dalle ultime misure (secondo indiscrezioni di stampa, gli stanziamenti sarebbero dell’ordine di 1,5-2 miliardi di euro).

BCE – Il governatore di Banca d’Italia, Visco, ha commentato che “nel medio periodo, l’azione di politica economica non può che porsi l’obiettivo di conseguire un progressivo riequilibrio dei conti pubblici”, soprattutto “per quei paesi che, come l’Italia, avevano un alto debito pubblico anche prima della pandemia”.
Visco ha aggiunto che “assicurare nel prossimo decennio una rapida riduzione del debito, innalzato dagli effetti della pandemia e dalle indispensabili risposte di finanza pubblica, richiederà la massima attenzione alla qualità delle misure di sostegno dell’economia e un graduale aggiustamento dei saldi di bilancio quando le condizioni macroeconomiche saranno più favorevoli”.
Nello scenario ideale di crescita reale media a 1,5%, inflazione vicina al 2% e spread Btp-Bund a 100pb, “il peso del debito potrebbe riportarsi ai livelli pre-Covid nell’arco di un decennio”.
Il governatore della Banca di Spagna, Hernández de Cos, ha confermato che a dicembre è molto probabile un ulteriore stimolo monetario.
Secondo Schnabel, la stabilità attuale dei mercati non va data per scontata e i dati economici puntano
a un’inversione della traiettoria dell’economia europea; Schnabel ha anche fatto cenno al crescente costo per le banche di una curva dei rendimenti piatta e alla necessità di proteggere il canale del credito.

STATI UNITI
 – Con l’assegnazione di Michigan e Wisconsin, Biden ha raggiunto 264 delegati, contro i 214 di Trump, ed è a un passo dai 270 voti necessari per la vittoria.
Gli stati ancora in bilico sono Nevada (6 voti), Pennsylvania (20 voti), North Carolina (15 voti), Georgia (16 voti). Questi stati avevano annunciato da tempo che il conteggio delle schede avrebbe richiesto diversi giorni per via dello spoglio del voto postale.
Con il passare delle ore e l’inclusione del voto postale, il vantaggio di Trump in Pennsylvania, North Carolina e Georgia si è eroso. Trump ha una sola strada per vincere: avere la maggioranza in tutti e quattro i grandi stati ancora incerti.
Biden invece ha quattro diverse possibilità per vincere: basta uno solo degli stati incerti per raggiungere 270 delegati. Con queste alternative, si può escludere la possibilità di una situazione di parità, con 269 voti per ciascuno dei due candidati.
Trump ha già aperto ricorsi per il conteggio di poche schede in Georgia, ha richiesto l’interruzione del conteggio in Michigan e un nuovo conteggio dei voti in Wisconsin, che però non potrà essere formalmente inoltrato fino a quando i dati non saranno certificati dalle contee.
In Georgia, la pubblicazione dei dati definitivi e certificati deve avvenire entro il 17 novembre, quindi i tempi in caso di ricorso si allungherebbero verso la seconda metà del mese.
In Pennsylvania, Trump ha richiesto l’intervento della Corte Suprema per bloccare l’estensione di tre giorni per il ricevimento delle schede postali e ha presentato due ricorsi presso i tribunali federali per bloccare il conteggio di alcune schede.
Il Senato è al momento ancora incerto, con 48 seggi assegnati a ciascun partito e 4 seggi ancora da definire. I democratici finora hanno guadagnato un seggio a scapito dei repubblicani, ma i 4 seggi ancora in bilico vedono per ora la maggioranza dei voti per i repubblicani.
Alla Camera, la maggioranza probabilmente resterà democratica (per ora 205 a 190, con 40 seggi ancora da assegnare, per entrambi i partiti al di sotto dei 218 voti necessari per la maggioranza), con un margine minore rispetto alla situazione attuale, dato che si rileva un guadagno netto di 6 seggi per i repubblicani.
– I nuovi contagi sono in forte crescita e hanno superato per la prima volta i 100 mila casi giornalieri, con un aumento del 51% nelle ultime due settimane (fonte: NYT).
In 41 stati i nuovi casi sono al di sopra dei livelli della primavera e in rialzo, in 8 stati i casi sono inferiori ai picchi precedenti, ma in crescita. Il trend è inequivocabilmente verso l’alto, mentre solo una parte degli stati colpiti sta adottando misure di contenimento, per ora comunque relativamente limitate.
La riunione del FOMC dovrebbe concludersi senza novità rilevanti.
La maggior parte degli interventi dei partecipanti nell’ultimo mese ha ribadito la necessità di ulteriore stimolo fiscale per il mantenimento della ripresa.
Il comunicato e la conferenza stampa di Powell dovrebbero ribadire che lo scenario economico è condizionato a quello sanitario e che la svolta dei trimestri recenti non è autonomamente sostenibile.
Il FOMC dovrebbe mantenere la fiducia nella nuova strategia di politica monetaria, aggiungendo che si sta ora discutendo sul programma di acquisto di titoli, come segnalato da Brainard qualche settimana fa.
È probabile che entro la riunione di dicembre vengano date nuove informazioni sul sentiero e sulla giustificazione per gli acquisti, con un possibile rallentamento dell’accumulazione di MBS e uno spostamento delle quote di acquisto verso i Treasury.
Il messaggio dovrebbe restare dovish, ma confermare anche che il ruolo della politica monetaria per il sostegno alla crescita in questa fase ciclica è molto limitato.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso al rialzo ieri, ma l’ampio rimbalzo della notte è stato significativamente ridimensionato nel corso della giornata.
Mentre infatti non è stata ancora dissipata del tutto l’incertezza su chi vincerà la corsa presidenziale, sembra invece diminuire la probabilità che i Democratici riescano a ottenere il controllo del Senato, e con un Congresso diviso non sarà agevole per il futuro Presidente dare attuazione ai programmi esposti in campagna elettorale, in particolare l’ampio stimolo fiscale ventilato da Biden verrebbe significativamente ridimensionato.
Questo ha contribuito a rafforzare le borse, facendo scendere la risk aversion: alla luce della correlazione positiva con quest’ultima, il dollaro non è riuscito a mantenere i guadagni iniziali e oggi apre in prossimità dei minimi di martedì.
Biden rimane in testa, con un margine di vantaggio che è aumentato: è salito a 264 delegati (contro i 214 di Trump), avvicinandosi ai 270 necessari per vincere. Trump ha già annunciato ricorsi.
Una possibile risalita della risk aversion in caso di elezioni contestate potrebbe ancora favorire il dollaro in qualità di safe haven, ma l’entità del rafforzamento potrebbe essere ridimensionata dalla prospettiva che l’atteso pacchetto di stimolo fiscale sia meno ampio di quanto indicato da Biden in caso di mancato controllo dei Democratici sul Senato.
Questa sera intanto si concluderà il FOMC. Non si attendono nuove misure ma la Fed veicolerà un messaggio di grande cautela alla luce dell’evoluzione della pandemia e della mancata approvazione del nuovo stimolo fiscale e potrebbe dare qualche indicazione circa la gestione/ricalibrazione del programma di acquisti.

EURL’euro, dopo l’ampia correzione notturna, si è ripreso ieri nel corso della giornata – di riflesso al ritracciamento del dollaro – riguadagnando quota 1,17 EUR/USD e oggi apre al rialzo al di sopra di 1,1750 EUR/USD. L’upside rimane in ogni caso limitato (canale di resistenze tra 1,1720-1,1820 EUR/USD), per via delle ricadute economiche negative degli sviluppi della pandemia.

GBPLa sterlina si è invece in parte sganciata dai trend comuni guidati dal tema elettorale USA ed è scesa ieri sia contro dollaro da 1,31 a 1,29 GBP/USD, sia contro euro da 0,89 a 0,90 EUR/GBP.
L’evoluzione sfavorevole della pandemia nel Regno Unito, che oggi vede iniziare un altro lockdown, mantiene infatti i rischi verso il basso sulla valuta britannica, soprattutto in assenza di novità favorevoli sul fronte dei negoziati post-Brexit con l’UE.
Questa mattina tuttavia è risalita, sia contro dollaro da 1,29 a 1,30 GBP/USD, sia contro euro, restando comunque in area 0,90 EUR/GBP, al termine della riunione BoE.
La BoE ha anticipato a questa mattina l’annuncio di politica monetaria, per lasciare spazio nel pomeriggio all’annuncio del Cancelliere dello Scacchiere Sunak, che fornirà un aggiornamento delle misure di sostegno economico decise per contenere le ricadute negative del nuovo lockdown.
La BoE ha lasciato i tassi invariati a 0,10% ma ha incrementato il programma di acquisti di 150  miliardi di sterline a 875 miliardi, più del previsto (le attese erano per un incremento di 100 miliardi).
La mossa è giustificata dal peggioramento del quadro economico dovuto al recente aumento dei contagi, che secondo la BoE peserà sul PIL nel breve più di quanto previsto in precedenza, portando a una contrazione nel 4° trimestre.
La previsione rimane di ripresa nel corso dell’anno prossimo, sotto l’assunzione che gli effetti diretti della pandemia vadano dissipandosi, nonché grazie alle misure di stimolo fiscale e monetario.
Tuttavia, i rischi restano verso il basso, e nella prima parte dell’anno prossimo l’aggiustamento potrebbe essere irregolare a causa sia degli effetti della pandemia sia dell’uscita dall’UE.
A questo proposito la BoE mantiene per le sue proiezioni l’ipotesi che venga raggiunto un accordo di libero scambio con l’UE, ma aggiunge che qualora non venisse trovato un accordo allora la sterlina probabilmente si indebolirebbe e la crescita sarebbe più bassa di quanto previsto nel MPR pubblicato oggi mentre l’inflazione più alta.
Nel nuovo MPR la BoE ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita nel 2020 e 2021, e al rialzo quelle per il 2022.
Il nuovo profilo atteso della crescita è -11% nel 2020, +7,25% nel 2021, +6,25% nel 2022 e +1,75% nel 2023 (nel MPR di agosto le previsioni erano -9,5% nel 2020, +9,0% nel 2021, +3,5% nel 2022).
Le previsioni di inflazione sono state riviste al rialzo quest’anno e l’anno prossimo. Il nuovo profilo è 0,5% nel 2020 e 2% nel 2021, 2022 e 2023 (le proiezioni di agosto erano 0,25% nel 2020, 1,75% nel 2021 e 2% nel 2022).
La BoE rimane pronta a fornire nuovo stimolo se necessario indicando che non intende stringere la politica monetaria almeno fino a che non vi sarà chiara evidenza che sono stati fatti progressi significativi nell’eliminare il grado di capacità inutilizzata e raggiungere sostenibilmente l’obiettivo di inflazione del 2%.
La reazione positiva della sterlina è stata favorita dalla credibilità dell’azione e dell’approccio di policy della BoE, anche con riferimento al fatto che la banca centrale non abbia scelto la strada di portare i tassi in territorio negativo.

JPYAnche lo yen dopo il calo notturno contro dollaro in area 105 USD/JPY si è ripreso in giornata riportandosi in area 104 USD/JPY. Più ampie le escursioni contro euro tra 121 e 123 EUR/JPY con assestamento in area 122 EUR/JPY.
Nel brevissimo termine lo yen potrebbe tendere a rafforzarsi ancora contro dollaro in qualità di safe haven.
In quest’ottica ieri Kuroda ha rimarcato la necessità che venga mantenuta la stabilità sui mercati valutari, ribadendo l’impegno della BoJ a collaborare con l’autorità di vigilanza e le altre banche centrali per garantire tale stabilità.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Le vendite al dettaglio sono attese in calo, a -2,1% m/m, dopo il +4,4% m/m precedente; la crescita tendenziale è vista passare da 4,0% a +2,2% a/a.
I consumi dovrebbero superare di circa l’1,0% il loro livello di febbraio.