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5 Febbraio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzoe così apre anche oggi – grazie soprattutto all’ampio rimbalzo di venerdì sull’employment report che ha sorpreso positivamente sia in termini di aumento degli occupati che di tasso di disoccupazione e di dinamica salariale.
Il mercato ha ulteriormente ridimensionato le probabilità attese di tagli dei tassi Fed scese al 12% su marzo e al 72% su maggio collocandosi al 100% su giugno che è anche la nostra previsione centrale.
Ora cruciali saranno i dati, a partire dall’ISM non-manifatturiero di oggi atteso in miglioramento: se non deluderà, il biglietto verde dovrebbe riuscire a consolidare/stabilizzarsi.
In assenza di altri dati di rilievo in settimana da seguire saranno i vari discorsi Fed in programma.
Dopo i dati sul mercato del lavoro il dollaro dovrebbe comunque beneficiare di un momento favorevole: come ha dichiarato Powell in un’intervista sabato la Fed può infatti permettersi di aspettare prima di tagliare i tassi grazie alla buona tenuta dell’economia.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata al ribasso da 1,08 a 1,07 EUR/USD soprattutto di riflesso all’ampia salita del dollaro di venerdì sui dai del mercato del lavoro, e in calo apre anche oggi senza trarre beneficio dalla sorpresa positiva sul PMI servizi italiano.
Domina del resto il confronto tra la performance di crescita nettamente a favore degli Stati Uniti rispetto all’area euro.
Indicazioni miste sono attese dai dati di produzione industriale tedeschi e spagnolo mercoledì e italiani venerdì, ma a meno di sorprese positive l’euro potrebbe far fatica a invertire rotta al rialzo.
In questo caso il mercato sconta il primo taglio dei tassi BCE con probabilità piena a giugno, attribuendo una probabilità invece del 12% e del 60% a un taglio rispettivamente a marzo e aprile.
Anche in questo caso da seguire saranno i discorsi BCE in programma nei prossimi giorni.

GBP – Anche la sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro soprattutto per la discesa post-employment report di venerdì da 1,27 a 1,26 GBP/USD che è proseguita stamani fino a 1,25 GBP/USD, nonostante la lettura finale del PMI servizi abbia visto una revisione verso l’alto.
In assenza di dati di rilievo nei prossimi giorni si muoverà soprattutto in base ai driver di dollaro e saranno da seguire alcuni discorsi BoE in programma (mercoledì Breeden che ha votato per tassi fermi la settimana scorsa e giovedì Mann che ha invece votato per un rialzo).
Alla luce delle indicazioni giunte dalla riunione di giovedì la BoE dovrebbe tagliare i tassi dopo la BCE e la Fed (il mercato infatti sconta con probabilità piena il primo taglio ad agosto, attribuendo una probabilità del 32% e 72% rispettivamente ad un taglio a maggio e giugno).
Le incertezze sulle prospettive dell’economia domestica e la spaccatura che ancora vige all’interno della BoE penalizzano però la sterlina, lasciandola cedevole sul dollaro in caso di spunti USA favorevoli al biglietto verde e pressoché in range contro euro.

JPY – Anche lo yen ha chiuso la settimana passata in calo sul dollaro soprattutto per effetto del movimento di venerdì da 146 a 148 USD/JPY sull’aumento dei rendimenti a lunga USA dopo l’employment report.
La dinamica di questi ultimi farà da driver anche in questi giorni e a meno di delusioni dagli Stati Uniti lo yen potrebbe mantenersi sulla difensiva rispetto al dollaro.