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05 Febbraio 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Gli ordini all’industria sono calati di -1,9% m/m in dicembre; la variazione tendenziale è stata di +6,4% a/a.
Il calo rispetto a novembre è interamente dovuto alla componente dei beni di investimento (-4,6% m/m), mentre gli ordini di beni durevoli di consumo (+6,4%) e beni intermedi (0,8%) sono saliti.
Diversamente dagli ordini, il fatturato è cresciuto di 1,9% m/m, coerentemente con i segnali positivi forniti dal traffico autostradale di merci.

STATI UNITI
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 30 gennaio calano a 779 mila da 812 mila della settimana precedente. In termini non destagionalizzati, le nuove richieste sono pari a 816.247, in calo settimanale di -23.525.
I nuovi sussidi erogati con i programmi di emergenza per la pandemia a fine gennaio sono 348.912.
I sussidi statali esistenti al 23 gennaio sono 4,592 mln, in flessione settimanale di -193 mila. I sussidi esistenti non destagionalizzati sono in calo di 127.716 a 5,094 mln.
Il totale dei sussidi esistenti erogati con tutti i programmi al 16 gennaio correggono a 17,835 mln da 18,321 mln della settimana precedente.
I dati ora non sono più influenzati dalla volatilità collegata al periodo festivo e soprattutto alla chiusura e successiva riapertura dei programmi federali di emergenza.
Il quadro conferma il graduale miglioramento del mercato del lavoro, che prevediamo si consolidi ulteriormente con la riduzione della dinamica dei contagi.
– Le indagini nel manifatturiero riportano strozzature dal lato dell’offerta che frenano l’espansione dell’attività.
Il settore auto è uno dei casi più evidenti di un possibile ostacolo alla crescita nel 1° trimestre dovuto a colli di bottiglia produttivi.
Sia GM sia Ford hanno annunciato tagli produttivi dovuti alla carenza di disponibilità di semiconduttori, con riduzioni vicine al 20% nel 1° trimestre.
Il settore auto rappresenta il 5,5% della produzione industriale e il 7,3% del manifatturiero.

GIAPPONE – La spesa per consumi a dicembre è in calo di -0,6% a/a in termini reali, contro attese per una correzione di -2,4% a/a.
La variazione mensile è di -0,9% m/m (dopo -1,4% m/m di novembre), e riflette l’aumento dei contagi, la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e la sospensione dei programmi “Go To” di sostegno pubblico alla spesa in servizi ricreativi e turistici.
Il reddito e il reddito disponibile invece sono in rialzo di 4,1% m/m e 4,3% m/m, rispettivamente (-2,7% a/a in termini nominali e -1,3% a/a in termini reali).
La correzione della spesa a fronte dello stato di emergenza è decisamente meno marcata che in primavera, con segnali di adattamento alle limitazioni della pandemia delle scelte dei consumatori e dei processi distributivi.
Tuttavia, il proseguimento dello stato di emergenza fino a inizio marzo fa prevedere un ulteriore calo dei consumi a gennaio e febbraio, in particolare nel settore dei servizi ricreativi e aggregativi, con indicazioni di contrazione del PIL nel 1° trimestre.

 

COMMENTI:

ITALIA – Entrano oggi nel vivo le consultazioni del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi: sono in calendario gli incontri con i maggiori partiti, con l’eccezione del Movimento 5 Stelle e della Lega che saranno ricevuti domani.
Intanto ieri, le prese di posizione da parte di Luigi Di Maio e di Giuseppe Conte hanno aperto la strada a un possibile appoggio al nuovo esecutivo da parte del Movimento 5 Stelle, che appare cruciale per la nascita del governo Draghi; tale sostegno, nelle dichiarazioni di alcuni esponenti pentastellati, sarebbe condizionato al fatto che si tratti di un esecutivo politico e non tecnico, e che non vengano contraddetti alcuni cardini del programma del Movimento come il reddito di cittadinanza, il no al MES, la riforma della prescrizione.
Tra le fila dell’opposizione, un sì a Draghi è venuto da Forza Italia e dai partiti centristi mentre Fratelli d’Italia ha ribadito che non voterà la fiducia; appare ancora incerta la posizione della Lega: se un endorsement a Draghi è venuto da Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini ha dichiarato che i voti della Lega sono alternativi a quelli del Movimento 5 Stelle, e che il partito è intenzionato a appoggiare il nuovo esecutivo solo se i punti dell’agenda di governo coincideranno strettamente con quelli del programma della Lega.
In sintesi, le aperture registrate nella prima giornata di consultazioni configurano un perimetro parlamentare più ampio di quello che sosteneva il “Conte bis”: si delinea la cosiddetta “maggioranza Ursula” (ovvero la base parlamentare del precedente esecutivo allargata a Forza Italia e a diversi partiti minori) oppure una maggioranza di “salvezza nazionale” con poche eccezioni (Fratelli d’Italia, forse LeU).
La nascita del nuovo governo è prevista comunque in tempi non brevissimi (non prima della fine della prossima settimana): dopo le consultazioni con i partiti, Draghi dovrebbe vedere a inizio settimana prossima le forze sociali; seguirà con ogni probabilità un secondo giro di consultazioni con i gruppi politici per definire la squadra di governo.

BCE – Il Bollettino Economico afferma che “in prospettiva, il lancio dei vaccini, iniziato a fine dicembre, consente una maggiore fiducia nella risoluzione della crisi sanitaria. Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che venga raggiunta un’immunità diffusa e non si possono escludere ulteriori sviluppi negativi legati alla pandemia, con sfide per la salute pubblica e prospettive economiche.
Il bollettino include una serie di approfondimenti connessi agli effetti economici della pandemia.
Riguardo all’inflazione, la conclusione è che i fattori di domanda domestici e internazionali hanno svolto un ruolo dominante, soltanto in parte compensato da fattori di offerta.

EUROPA-Covid19 – Il rapporto settimanale di sorveglianza ECDC mostra che la possibilità di gestire la pandemia senza misure restrittive resta remota quasi in tutti i paesi europei.
Il rapporto rileva un incremento dell’incidenza dei nuovi casi in 7 paesi (3 in più rispetto a giovedì scorso), anche se l’incidenza quindicinale aggregata risulta in ulteriore calo a 402 ogni 100mila abitanti.
Fra i paesi con peggioramento in corso, i più popolosi sono Francia, Spagna e Belgio.
L’incidenza resta comunque elevata in ben 23 paesi, e 21 riscontrano anche tassi di positività oltre la soglia del 3%. In 25 paesi, la situazione di allarme riguarda anche il tasso di occupazione delle terapie intensive e il tasso di ospedalizzazione.
Stabile la mortalità quindicinale, che nell’aggregato continentale si colloca a 103,9 casi per 100 mila abitanti; tuttavia, aumenti si stanno verificando in Spagna, Irlanda, Portogallo, Slovacchia e Malta.
Le statistiche settimanali MoMo di eccesso di mortalità rispetto alla norma stagionale evidenziano le situazioni più gravi (eccesso di oltre 15 deviazioni standard) in Inghilterra e Portogallo, seguiti dalla Spagna e quindi da Svizzera, Scozia e Slovenia; l’eccesso è moderato in Italia, Francia, Olanda, Austria, Svezia, Germania.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ancora al consolidarsi delle aspettative di una ripresa USA più robusta che altrove.
Se l’employment report di oggi, atteso positivo, non deluderà, il biglietto verde potrà rafforzarsi ulteriormente. La settimana si avvia in ogni caso a chiudersi al rialzo.

EURL’euro è sceso ancora, toccando questa notte un nuovo minimo a 1,1950 EUR/USD, penalizzato dal confronto di performance economica sfavorevole tra area euro e Stat Uniti.
Al di là della giornata odierna i target ribassisti centrali della fase correttiva si collocano nel corridoio 1,17-1,18 EUR/USD.

GBPLa sterlina ha reagito positivamente all’esito della riunione BoE di ieri, risalendo di oltre una figura contro dollaro da 1,35 a 1,36 GBP/USD e da 0,88 a 0,87 EUR/GBP contro euro.
Come da attese la Bank of England ha lasciato invariati tutti i parametri di policy, inclusi il bank rate (a 0,10%) e il QE.
Nelle proiezioni aggiornate del nuovo Monetary Policy Report ha inoltre rivisto al ribasso rispetto a novembre la crescita attesa per quest’anno (da +7¼% a +5%) ma al rialzo quella dell’anno prossimo (da +6¼% a +7¼%), abbassando leggermente la previsione per il 2023 (da +1¾% a +1¼%).
La revisione al ribasso per quest’anno non è tuttavia da interpretarsi negativamente, perché la BoE ha spiegato che è dovuta soprattutto alla performance negativa (attesa) della crescita nel 1° trimestre a causa delle misure restrittive adottate dopo l’ultima ondata pandemica, che sono state più pesanti di quanto era stato ipotizzato nel MPR di novembre.
Infatti, a parte il 1° trimestre che mostrerà una crescita negativa per questa ragione, già dal 2° trimestre si attende l’inizio di una buona ripresa post-pandemia che dovrebbe riportare l’economia britannica ai livelli pre-crisi entro il 1° trimestre dell’anno prossimo.
Inoltre, parte della revisione al ribasso su quest’anno è imputabile al fatto che la contrazione del PIL stimata per l’anno scorso dovrebbe essere inferiore a quanto stimato in precedenza (-10% invece che -11%).
Quanto agli effetti negativi nel breve del passaggio al nuovo regime commerciale con l’UE la BoE ha spiegato che le conclusioni restano analoghe a quelle già evidenziate in novembre.
Nel complesso comunque i rischi sulla crescita rimangono verso il basso e l’incertezza dovuta alla pandemia resta elevata.
Tuttavia, la BoE ha esplicitato che grazie alle vaccinazioni in corso il quadro prospettico generale è migliorato.

JPYAnche lo yen è sceso ancora contro dollaro approfondendo il calo in area 105 USD/JPY subendo la generalizzata forza del biglietto verde.
Contro euro si è rafforzato ancora, leggermente, ma restando in area 126 EUR/JPY.
Nel breve questo tipo di dinamica dovrebbe mantenersi se il trend del dollaro si consolida.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
 – L’employment report di gennaio dovrebbe dare segnali più incoraggianti rispetto a quelli di dicembre, con una variazione attesa per gli occupati non agricoli di 95 mila, dopo -140 mila di dicembre.
La contrazione di dicembre era ascrivibile alla flessione degli occupati nel settore tempo libero e ricreazione, sulla scia del peggioramento dei contagi e delle misure di contenimento. A gennaio non dovrebbe esserci un’eliminazione di entità analoga nei servizi ricreativi, mentre negli altri settori la creazione di posti di lavoro dovrebbe proseguire.
La componente occupazione delle indagini è in modesta espansione e dietro la volatilità dei dati dei sussidi si continua a vedere un trend verso il basso dei sussidi esistenti.
Il tasso di disoccupazione è previsto a 6,8% da 6,7% di dicembre.
I salari orari dovrebbero rallentare segnando una variazione di 0,3% m/m, dopo l’incremento artificiale di dicembre (0,8% m/m), dovuto alla perdita di posti con remunerazione al di sotto della media, e rientrando verso variazioni più vicine all’effettivo stato del mercato del lavoro.
– Il deficit della bilancia commerciale a dicembre è atteso in chiusura da -68,1 a -65,4 mld.
La stima advance della bilancia commerciale delle merci ha mostrato un calo significativo del deficit (3 mld), con esportazioni in aumento del 4,6% m/m che hanno più che controbilanciato l’aumento delle importazioni (1,4% m/m).
Il solido andamento dell’export è stato diffuso in tutti i settori, mentre dal lato dell’import i beni di consumo sono scesi del -3,2% m/m.