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4 Gennaio 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – L’indice PMI manifatturiero è calato a 62 da un precedente 62,8.
Seppur su livelli ancora espansivi e superiori a quelli registrati nelle altre principali economie l’indagine italiana riporta un rallentamento di output e ordinativi a fronte di un allungamento dei tempi di consegna ed un incremento delle commesse inevase.

ITALIA – A dicembre il fabbisogno del settore statale è risultato pari a 3 miliardi (3,5 miliardi un anno prima).
Nell’intero 2021 il fabbisogno è stato di 106 miliardi, in miglioramento dai 158,9 miliardi del 2020 e inferiore alle stime contenute nella NADEF.

AREA EURO – Ieri la stima finale dell’indice PMI manifatturiero di dicembre ha confermato la correzione a 58 (da 58,4 di novembre).
Si registra però una revisione al ribasso dell’indice tedesco (57,4 da 57,9, stabile rispetto al mese precedente) e al rialzo per quello francese (55,6 da 54,9, 55,9 a novembre)

GERMANIA -Le vendite al dettaglio di novembre sono aumentate di +0,6% m/m (-2,9% a/a), dopo la precedente flessione di -0,5% m/m (rivista da -0,3% m/m); in media annua le vendite sono attese crescere dello 0,9% nel 2021.

STATI UNITI – Ieri, la spesa in costruzioni di novembre ha mostrato un aumento di 0,4% m/m, spinto dal rialzo di 0,6% m/m per la componente privata.
I dati confermano la crescita degli investimenti residenziali, che però resta insufficiente a chiudere l’eccesso di domanda di case.

CINA – Il PMI del settore manifatturiero rilevato da Caixin-Markit è salito da 49,9 in novembre a 50,9 in dicembre, più delle aspettative (Consenso Bloomberg 50), trainato soprattutto dall’aumento della produzione e degli ordini totali, mentre gli ordini esteri sono rimasti deboli.
L’espansione degli ordini ha portato le imprese ad incrementare gli acquisti ma la diminuzione degli occupati e le difficoltà di spedizione degli ordini esteri hanno determinato un lieve aumento degli ordini arretrati.
Nel complesso le imprese hanno comunque segnalato un miglioramento delle condizioni delle filiere produttive.
Le componenti dei prezzi sia degli input sia degli output sono scese ulteriormente portandosi ai minimi da metà 2020 indicando un ulteriore allentamento delle pressioni sui prezzi.
Nel complesso il dato, in linea con quello pubblicato a fine dicembre dal NBS (salito da 50,1 in novembre a 50,3 in dicembre) segnala un aumento dell’attività manifatturiera in dicembre, trainato dalla domanda interna e dal miglioramento delle condizioni di mercato.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – In calendario il dato sulla disoccupazione tedesca di dicembre, che è atteso stabile al 5,3%, mentre in Francia riteniamo che a dicembre l’inflazione armonizzata sia salita al 3,7% a/a da 3,4% di novembre.

STATI UNITI
 – Oggi è in uscita l’ISM manifatturiero di dicembre, atteso in calo a 60,3 da 61,1 a novembre, grazie anche alla riduzione prevista per i tempi di consegna, con segnali di stabilizzazione delle strozzature all’offerta.
Gli effetti della diffusione di Omicron sull’attività del settore manifatturiero dovrebbero essere relativamente modesti.
– In agenda c’è anche la Job Openings and Labor Turnover Survey di novembre, importante per le informazioni relative alle posizioni aperte e alle dimissioni, e per valutare la dimensione dell’eccesso di domanda sul mercato del lavoro.