Seguci su twitter

Categorie

3 Gennaio 2022 – nota economica giornaliera

SPAGNA – Tra i dati della scorsa settimana segnaliamo l’ampia sorpresa al rialzo dell’inflazione che a dicembre è salita sui massimi dal 1992: al 6,7% a/a da 5,5% precedente trainata dal rincaro dell’elettricità.
La misura nazionale core è invece salita di quattro decimi al 2,1% a/a, sui massimi dal 2013.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – Sul fronte degli eventi, l’attenzione sarà concentrata sui verbali della riunione del FOMC di dicembre, che darà informazioni sulla distribuzione di opinioni nel Comitato riguardo alle condizioni che potrebbero portare a un anticipo della svolta dei tassi.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Oggi le stime finali degli indici PMI manifatturieri di dicembre dovrebbero confermare la correzione a 58 registrata dalla lettura flash (da 58,4 a novembre).
In Italia vediamo una flessione del PMI manifatturiero a 61,9 da 62,8 precedente
– Il calendario macroeconomico della prima ottava del 2022 presenta le importanti rilevazioni d’inflazione in Italia, Francia, Germania e nel complesso dell’Eurozona di dicembre.
– A novembre la produzione industriale dovrebbe essere cresciuta per il secondo mese consecutivo sia in Germania che in Francia.
– Infine, le indagini della Commissione Europea e le stime finali dei PMI di dicembre dovrebbero segnalare una netta decelerazione del ciclo nei mesi a cavallo d’anno.

STATI UNITI
 – Oggi, l’ISM manifatturiero di dicembre dovrebbe mostrare un modesto ritracciamento a 60,3 da 61,1 di novembre, con indicazioni di continua espansione dell’attività e qualche segnale di stabilizzazione delle misure di eccesso di domanda e di rialzo dei prezzi.
– La spesa in costruzioni dovrebbe essere in riaccelerazione con una variazione attesa di 0,5% m/m a novembre, dopo 0,2% m/m.
– La prima settimana del nuovo anno sarà dominata dai dati di dicembre sugli indici ISM (attesi in rallentamento, più nei servizi che nell’industria), sull’employment report, che dovrebbe evidenziare una riaccelerazione della dinamica occupazionale (pur con il freno di Omicron sui servizi) e un ulteriore calo del tasso di disoccupazione.
La bilancia commerciale a novembre dovrebbe registrare un ampio aumento del deficit.