Seguci su twitter

Categorie

03 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
 – I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 28 marzo aumentano a 6,648 mln da 3,341 mln della settimana precedente.
I dati non destagionalizzati registrano 5,824 mln di nuovi sussidi che, sommati ai 2,9 mln (non dest.) della settimana precedente alimentano la valutazione del drammatico deterioramento del mercato del lavoro.
I sussidi esistenti nella settimana conclusa il 21 marzo balzano 3,029 mln, massimo da luglio 2013.
Gli stati riportano anche questa settimana che la prevalenza dei nuovi sussidi è concentrata nei servizi, in particolare i settori dell’ospitalità e della ristorazione.
Tuttavia, si segnala un‘estensione anche ad altri settori dell’impennata di richieste, inclusi il manifatturiero, e costruzioni e il commercio. Se sommiamo i nuovi sussidi non destagionalizzati delle ultime due settimane ai disoccupati di febbraio (5,76 mln) otteniamo un totale di 14,48 mln di disoccupati a fine marzo.
Questo darebbe, a parità di tasso di partecipazione, un tasso di disoccupazione di 8,8%a marzo, stima per difetto per il mese scorso, dato che non tutti coloro che non hanno percepito un salario per via dell’emergenza coronavirus hanno perso il lavoro (possono essere in aspettativa) e non tutti coloro che hanno perso il lavoro avranno fatto richiesta per il sussidio.
Questo non sarà il numero che vedremo oggi con l’employment report di marzo, la cui settimana di rilevazione precedeva l’esplosione dell’epidemia e registrava solo 282 mila nuovi sussidi di disoccupazione.
– La bilancia commerciale a febbraio registra un deficit in calo a -39,9 mld, da -45,5 mld di gennaio, con esportazioni in calo di -0,7% m/m e importazioni in flessione di -2,4% m/m.
Nel comparto dei beni le esportazioni sono in rialzo di 0,7% m/m e importazioni in calo di -1,5% m/m. I flussi per area mostrano un crollo degli scambi con la Cina, importazioni -16,3% m/m ed esportazioni -5,2% m/m.
La contrazione dei flussi è marcata anche nei servizi, che registrano correzioni di -2,4% m/m e di -2,7% m/m, nelle importazioni e nelle esportazioni, rispettivamente.
Il quadro sarà molto più negativo con i dati di marzo. L’effetto del canale estero sulla crescita del 1° trimestre potrebbe essere negativo, sulla scia dell’impatto sul settore dei servizi in cui gli USA sono esportatori netti.

CINA – Il PMI dei servizi rilevato da Caixin-Markit è salito da 26.5 in febbraio a 43 in marzo rimanendo, a differenza di quello rilevato dal NBS, ben al di sotto della soglia di 50, così come le componenti degli ordini e dell’occupazione.
Le aspettative sono invece risalite in zona di espansione a 53,2 pur rimanendo distanti dai valori di gennaio (58,2).
L’indice PMI composito è sceso da 48,6 in febbraio a 47,7 in marzo, segnalando che l’attività rimane in contrazione e che la ripresa del settore dei servizi è molto più difficoltosa di quella del settore manifatturiero.

 

COMMENTI:

AREA EURO
 – La Commissione Europea ha presentato il meccanismo SURE (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), che fornirà assistenza finanziaria, sotto forma di prestiti agli Stati membri, a fronte di significativi incrementi della spesa finalizzata a preservare l’occupazione con programmi di riduzione delle ore lavorate (short-time work schemes) o “meccanismi analoghi introdotti per i lavoratori autonomi”.
Il budget previsto è di EUR 100 miliardi, ed è strettamente legato a misure connesse alla COVID-19.
SURE sarà alimentato da emissioni obbligazionarie della Commissione Europea, che saranno servite dal flusso di rimborsi e pagamenti di interessi sui prestiti concessi agli Stati membri.
Questi ultimi saranno assistiti da garanzie volontarie degli Stati membri, e il programma non partirà fino a quando tutti gli Stati non avranno concesso la garanzia. La garanzia minima prevista dovrebbe coprire il 25% del volume massimo previsto per la facility. L’Eurogruppo discuterà questa e altre proposte il 7 aprile.
 – La BCE ha annunciato un rinvio delle scadenze per la Strategy Review di 6 mesi, fino a metà 2021. Anche il Forum annuale di Sintra è stato rinviato al 10-12 novembre 2020.

STATI UNITI
Contagi 245.540, nuovi contagi 30.100, decessi 5.983, guarigioni 9.148 (Fonte: JHU).
L’amministrazione ha invocato il Defense Production Act per garantire la fornitura di parti necessarie alla produzione di mascherine e ventilatori.
La leadership democratica sposterà la Democratic National Convention di un mese, dal 13 luglio al 17 agosto, poco prima della data programmata per la convention repubblicana, prevista per fine agosto.
Kaplan (Dallas Fed) ha detto che probabilmente sarà necessario aumentare ancora la risposta fiscale, che finora è stata essenzialmente di copertura essenziale dell’emergenza, più che di nuovo stimolo.
Il Congresso e l’amministrazione stanno infatti predisponendo un quarto pacchetto di misure.
Secondo Kaplan, l’allentamento dei requisiti regolamentari per le banche è opportuno per liberare risorse a sostegno dell’erogazione del credito.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro si è rafforzato (nel suo ruolo di safe haven) sul pessimo dato dei sussidi di disoccupazione che hanno mostrato un incremento molto superiore alle attese a livelli record come effetto del coronavirus. Favorevoli sono state anche le dichiarazioni di Trump secondo il quale Arabia Saudita e Russia sarebbero vicine a un accordo per attuare importanti tagli alla produzione di petrolio, notizia che ha fatto rimbalzare ampiamente il prezzo del greggio.
L’employment report di oggi non avrà rilevanza perché non coglierà ancora l’effetto negativo della pandemia, mentre l’ISM non-manifatturiero è atteso in calo. Il dollaro dovrebbe quindi rimanere supportato.

EUR – L’euro è sceso ancora, da 1,09 a 1,08 EUR/USD, di riflesso al generale rafforzamento del dollaro. In uscita oggi le stime finali dei PMI servizi e composito. A meno di novità significative su questi livelli il cambio è approssimativamente a fair value. Dovrebbe quindi confermare una chiusura di settimana al ribasso.

GBP – La sterlina invece è salita sia contro dollaro da 1,23 a 1,24 sia contro euro da 0,88 a 0,87 EUR/GBP, in un movimento che è ancora di aggiustamento dopo il crollo recente e comunque rimane di entità modesta. La BoE ha annunciato un aumento degli acquisti di titoli corporate, per incrementare l’immissione di liquidità sui mercati. In uscita oggi il PMI finale de servizi per il quale si attende una revisione al ribasso.

JPY – Lo yen è sceso contro dollaro da 107 a 108 USD/JPY sulla notizia delle dichiarazioni di Trump relative a un imminente accordo Arabia/Russia per tagliare la produzione di greggio. Poche ore prima era invece salito, ma di poco, sul dato USA dei sussidi.
Non si registrano tuttavia per ora tensioni di mercato, come quelle del mese scorso, che avevano visto salire ampiamente il dollaro scendere lo yen al rarefarsi dell’offerta di liquidità in dollari sui mercati internazionali.
Dopo le varie misure adottate dalla Fed per favorire l’offerta di liquidità in dollari, il rischio di nuove tensioni dovrebbe essersi ridotto. Abbiamo infatti rivisto al rialzo la previsione di brevissimo termine (1m) dello yen da 109 a 105 USD/JPY, proprio in considerazione della possibilità che la risk aversion torni ad aumentare in relazione agli sviluppi e agli effetti della pandemia. Abbiamo invece ritoccato marginalmente al ribasso le previsioni al di là del breve.
Lo yen si è invece rafforzato contro euro da 117 a 116 EUR/JPY principalmente per il calo dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Il dato finale del PMI dei servizi è atteso a 28,4, in linea con la stima preliminare. Si tratterebbe del peggior crollo dal luglio del 1998, e coinvolgerebbe tutte le componenti dell’indice, in particolar modo le aspettative future.
La Francia dovrebbe confermare una flessione più accentuata rispetto alla Germania (29,0 contro 34,3). La prima stima per l’Italia dovrebbe mostrare un PMI servizi attorno a 27, da 52,1 precedente.
Il PMI composito dell’area euro potrebbe essere rivisto al ribasso a un nuovo minimo di 31,3da 31,4 della stima flash, per effetto della revisione nel manifatturiero.
L’indagine congiunturale di marzo risentirebbe pienamente degli effetti negativi del COVID-19, derivanti dalle azioni intraprese per limitare l’impatto della pandemia nel vecchio continente.
Il livello degli indici PMI è coerente con una contrazione dell’attività senza precedenti nel secondo trimestre dell’anno.
– Le vendite al dettaglio di febbraio sono attese in crescita dello 0,7%m/m, circa in linea con il dato precedente, per effetto dei robusti incrementi registrati in Germania, Francia e Spagna.
I consumi sono visti in drastico calo nei prossimi mesi, sulla scia dell’impatto negativo sulla domanda della pandemia di COVID-19.

STATI UNITI
– L’ISM non manifatturiero è previsto in calo a 38 da 57,3 di febbraio, in linea con i minimi toccati durante la crisi finanziaria (novembre 2008). L’indice di attività dovrebbe crollare a 33 da 48,1 di febbraio, e la componente occupazione dovrebbe segnare un minimo storico a 31 da 54,5 di febbraio.
Le imprese dovrebbero riportare un crollo di attività nei settori collegati a tempo libero e ricreazione, e una tenuta per servizi alle imprese, istruzione, finanza, a fronte di un miglioramento per la sanità.
– L’employment report di marzo dovrebbe registrare un modesto calo di occupati non-agricoli, -30mila, e un marginale rialzo del tasso di disoccupazione al3,6% dal3,5% di febbraio.
I dati di occupazione pubblicati con l’employment report questo mese saranno del tutto in contrasto con l’effettivo drammatico deterioramento del mercato del lavoro, e daranno informazioni datate, rispetto a quelle già viste con il balzo dei nuovi sussidi a 6,6milioni nella settimana conclusa il 28 marzo.
Infatti, nella settimana di rilevazione del rapporto, la diffusione di COVID-19 era solo agli inizi negli USA, con effetti sul mercato del lavoro molto contenuti.
I non-farm payroll di marzo dovrebbero mostrare modeste contrazioni nel manifatturiero, ancora crescita nelle costruzioni e riduzione nei settori ricreazione e tempo libero, se pure relativamente contenuta rispetto a quanto si vedrà con i dati di aprile.
Una variabile indicativa del peggioramento del mercato del lavoro e dell’attività saranno le ore lavorate, che dovrebbero essere in calo per via dell’accorciamento della settimana lavorativa attuata dalle imprese all’inizio dell’epidemia.
I salari orari dovrebbero essere in aumento moderato (0,2% m/m). Le prospettive per il mercato del lavoro sono di una svolta senza precedenti, con un possibile rialzo del tasso di disoccupazione intorno al 15% fra aprile e maggio e una riduzione di occupati nel trimestre potenzialmente compresa fra 15 e 25 mln.
I dati che saranno pubblicati non avranno alcuna rilevanza perle previsioni di occupazione e disoccupazione dei prossimi mesi: solo con il rapporto di aprile avremo informazioni aggiornate al vero stato del mercato del lavoro.
Il tasso di disoccupazione nei prossimi mesi sarà anche influenzato dalla partecipazione alla forza lavoro.
La platea di possibili nuovi disoccupati nel 2° trimestre, come segnalato in una recente nota della St Louis Fed, può andare da 27,3 mln (occupati a febbraio in settori ad elevato contatto con la clientela) a 66,8 mln (occupati in settori non essenziali e che non possono lavorare da casa), con un possibile intervallo di previsione per il tasso di disoccupazione compreso fra il 20 e il 44%, con un valore medio possibile di 32%, ipotizzando un tasso di partecipazione in linea con quello di febbraio.