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3 Agosto 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Poco fa i dati destagionalizzati e corretti per gli effetti del calendario sul commercio internazionale di giugno hanno evidenziato una crescita sia delle esportazioni (4,5% m/m) che, in minor misura, delle importazioni (0,2%% m/m).
Il saldo commerciale è risultato pari a 6,4 mld (in termini destagionalizzati) in giugno, da -1 mld di maggio.

CINA – L’indice PMI dei servizi rilevato da Caixin Markit è salito da 54,5 in giugno a 55,5 in luglio, contrariamente alle aspettative di consenso Bloomberg posizionate per un calo a 53,9 e all’indice del NBS pubblicato ieri (sceso da 54,3 in giugno a 52,8 in luglio).
L’indice ha toccato il livello più alto da aprile 2021.
Il recupero, che prosegue ininterrotto da maggio in linea con l’allentamento delle misure di contenimento dei contagi, è stato sostenuto dal miglioramento delle componenti degli ordini interni (da 52,4 in giugno a 53,8 in luglio), dei prezzi sia di acquisto sia di vendita e delle aspettative che a 62,3 hanno toccato il massimo degli ultimi otto mesi.
La componente occupazione è rimasta però in territorio di contrazione e scesa da 49,6 in giugno a 48,8 in luglio, segnalando che le imprese stanno ancora riducendo gli occupati.
L’aumento del PMI dei servizi non ha del tutto compensato il calo del PMI del settore manifatturiero, l’indice PMI composito è pertanto sceso da 55,3 a 54 in luglio.

 

COMMENTI:

BCE – I dati sugli acquisti netti di titoli di stato nell’ambito del PEPP mostrano che in giugno e luglio la flessibilità dei reinvestimenti è stata utilizzata aggressivamente.
Gli acquisti netti di titoli di stato tedeschi, olandesi e francesi sono stati pari rispettivamente a -14mld, -3,4 mld e -1,2 mld; di contro, si sono registrati acquisti netti di titoli italiani e spagnoli rispettivamente per 9,76 mld e 5,9 mld.
Altri paesi beneficiari di acquisti netti sono Grecia (+1,09mld), Portogallo (0,5mld) e Finlandia (0,5mld).

STATI UNITI
– Ieri la Presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, durante un viaggio in Asia iniziato lunedì a Singapore, proseguito in Malesia e che toccherà poi anche Giappone e Corea, ha fatto tappa nell’isola di Taiwan ed ha incontrato la Presidente della Repubblica Tsai Ing-wen.
Nancy Pelosi è il politico statunitense più alto in carica ad aver visitato l’isola in 25 anni, dopo Newt Gingrich nel 1997.
La visita ha suscitato severe critiche da parte delle autorità cinesi che la ritengono una violazione del principio di “Una sola Cina” su cui si basano le relazioni diplomatiche con gli USA, considerando l’isola parte integrante della Cina.
– Ieri Evans, Presidente della Chicago Fed, ha dichiarato che un “aumento dei tassi di 50pb a settembre è ragionevole ma un rialzo di 75pb andrebbe comunque bene”.
Evans ha anche aggiunto di attendersi ulteriori incrementi da 25pb fino all’inizio del 3° trimestre del 2023.
Daly della San Francisco Fed si è detta sorpresa dalle aspettative di taglio dei tassi prezzate dal mercato a partire dalla 2° metà del 2023 e dichiarato che il percorso di restrizione non è ancora vicino al punto di arrivo.
Tono mantenuto anche da Mester della Cleveland Fed che ha osservato che il picco dell’inflazione non è ancora stato raggiunto e che saranno necessari alcuni mesi di evidenza significativa prima che la Banca centrale possa terminare il ciclo di rialzi.
Tra i tre Presidenti solo Mester è membro votante del FOMC nel 2022.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è risalito ieri favorito soprattutto dalla risalita dei rendimenti, sulle dichiarazioni di alcuni esponenti Fed che hanno indicato che il ciclo dei rialzi dei tassi non è ancora vicino al termine, ma anche dall’aumento della risk aversion in relazione alle tensioni USA-Cina sulla questione di Taiwan.
Questa mattina sta già parzialmente ritracciando e il movimento potrebbe proseguire in funzione dell’ISM non-manifatturiero atteso in calo.
Nel breve il biglietto verde può tuttavia restare ancora sostenuto, ma successivamente dovrebbe perdere vigore sulla scia della svolta ciclica (rallentamento) e di policy (fine del ciclo di rialzi dei tassi).

EURL’euro ha corretto visibilmente di riflesso al recupero del dollaro da 1,0293 a 1,0148 EUR/USD e il tentativo di recupero in atto questa mattina ha perlopiù natura tecnica.
L’incertezza sulle forniture di gas russo rimane un rischio verso il basso per l’euro, che così nel breve beneficia solo limitatamente delle fasi di debolezza del dollaro legate al rallentamento USA e soprattutto resta esposto a nuovi cali (anche poco sotto la parità) in caso di notizie negative sul fronte energetico.

GBP – Anche la sterlina ha corretto sul generalizzato recupero del dollaro da 1,22 a 1,21 GBP/USD, ma meno dell’euro rispetto al quale ha consolidato in area 0,83 EUR/GBP.
La possibilità che domani la riunione BoE sancisca un rialzo dei tassi più ampio (50 pb invece di 25 pb) fornisce parziale sostegno, ma il beneficio finale effettivo potrebbe essere contenuto a causa del debole scenario di crescita domestica.

JPYLo yen ha corretto contro dollaro da 130 a 133 USD/JPY sulla risalita dei rendimenti a lunga USA e temporaneamente potrà scendere ancora se il recupero dei rendimenti proseguirà.
Lo yen ha ceduto anche contro euro da 133 a 136 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Oggi la seconda lettura dell’indice PMI servizi di luglio dovrebbe confermare il rallentamento a 50,6 da 53 di giugno con indicazioni di sostanziale stagnazione per il settore; in Italia l’indice relativo ai servizi dovrebbe calare a 49,9 da un precedente 51,6, portando il PMI composito a 49 da 51,3 di giugno.
– Ancora nell’Eurozona, in giugno la crescita del PPI dovrebbe aver accelerato all’1,2% m/m mentre le vendite al dettaglio sono attese calare di 1,5% m/m.
In calendario anche i dati sulle vendite al dettaglio italiane che dovrebbero anch’esse riportare una correzione su base congiunturale

STATI UNITI – L’ISM non manifatturiero a luglio è atteso in calo a 53 da 55,3 di giugno, in linea con la debolezza delle altre indagini del settore di questo mese.
Nei servizi, la ripresa dei contagi si somma all’indebolimento della domanda dovuto alle pressioni inflazionistiche, ma il settore rimane in espansione grazie allo spostamento della spesa dai beni durevoli.